Qualche settimana fa mi ha scritto un ragazzo del quartiere, che per discrezione chiamerò Francesco ( anche se non sono d’accordo a mantenere l’anonimato ma esprimo la sua volontà), chiedendomi cosa ne pensassi degli omosessuali e se ne conoscessi alcuni del rione. In realtà mi è sembrata un po’ “strana” la mail in quanto la domanda, secondo me, non ha alcuna rilevanza sotto il profilo personale: il mio pensiero è relativo, inesistente e agnostico. Sarebbe stata la stessa cosa se mi avessero chiesto cosa ne pensassi degli eterosessuali o delle donne. Intanto disprezzo le generalizzazioni, non stiamo parlando di cose, di oggetti, di animali, stiamo parlando di esseri umani, uomini e donne che tali devono essere definiti. Gli orientamenti sessuali non hanno una etichetta che bisogna commentare. La stupidità va commentata, il razzismo, la pedofilia… ma questo lo lasciamo agli esperti. A vico Lammatari ci sono alcuni “femminielli”, c’è un pescivendolo/a alla via Sanità e alcuni/e alla via Cristallini, ci sono degli omosessuali a vico Sanfelice e alla via Capodimonte… ma cosa significa? - Ok Francesco, ti faccio sapere che ne conosco diversi/e. Sempre per rispondere alla mail di cui sopra, ritengo che se una posizione deve esserci questa è quella di considerare l’ottusità di chi non riesce a distinguere gli orientamenti sessuali, di chi ritiene che l’omosessualità sia una perversione o sia una deviazione o qualcosa che faccia schifo. Intanto quello che più ci fa schifo è vedere due uomini fare l’amore. Per noi “maschi”, invece, le donne che si baciano e che si toccano fanno aumentare la nostra eccitazione. Strano?, eppure stiamo assistendo alle stesse “perversioni”?, ma no!, la donna è un’altra cosa, la donna è inferiore, è gracile e sottomessa e se fa questo è solo per paura; l’uomo, invece è robusto, ci difende e schiaccia i malvagi, non va difeso come una femmina; l’uomo è virile e non può e non deve subire l’umiliazione che subisce una donna che, attenzione, “riceve e non dà”. Queste ultime possono, per certi versi, essere definite delle generalizzazioni, anche se parlerei più di società bieca e maschilista. L’omosessualità è un presupposto intrinseco in quanto tale, come condizione naturale dell’essere, in tutte le sue forme, incrinature e diramazioni. Non importa cosa chi vuol essere e cosa e chi vuol sentirsi, la limitazione di chi si sente “altro” è una condizione che deve essere superata dalla naturalità e dalla fattibilità. Spiego meglio questo concetto attraverso i presupposti cardine della diversità. La diversità può essere definita: 1) Dinamica, nel senso di successioni di fatti, di eventi che si evolvono, mutano, si scontrano e si sovrappongono nel tempo e nello spazio attraverso nessi logici che si collegano tra di loro, ai motivi che li determinano e ai principi che li legano; 2) Contestuale, cioè è data da un complesso di circostanze in cui nasce e si svilupp,a definendo un determinato fatto; 3) Articolata, che si manifesta o si dispiega organicamente negli elementi che lo compongono; 4) Reciproca, nel senso che qualcuno è diverso per noi quanto allo stesso modo noi siamo diversi per gli altri; 5) Asimmetrica, si è sempre più diversi degli altri se, chi definisce, ha il potere di farlo e di legittimarlo. Anche noi del quartiere subiamo queste differenze dai media e da buona parte dell’opinione pubblica. Il rione Sanità è omo perché la [non]storia ha fatto sviluppare definizioni che si collegano e trovano riscontro nell’immediato, come dire “guardiamo quello che ci va”; nel contesto attuale esso è luogo di camorra, di cultura della povertà, di familismo e di assurdità; il rione Sanità è differente dalla Via Posillipo anche se in questa via alcuni imprenditori hanno preso accordi con la malavita organizzata, hanno evaso le tasse per milioni e milioni di euro, fanno lavorare colf a nero ecc, ecc. Naturalmente “vince” la definizione che più ha potere. Caro Francesco, se la prossima volta sento dire ad una persona del rione Sanità che l’omosessualità è una perversione allora dovrò credere che è illegittima la sua storia, la sua cultura e le sue fatiche; sono deviati i commercianti, le massaie, gli artigiani e gli operai; questo è il termine che normalmente si affibbia al quartiere. Quello che invece mi sento di definire è che l’omosessualità del rione è la naturale espressione dell’uomo/donna che non ha bisogno di essere definita, non ha bisogno di essere studiata e capita. Le differenze, se esistono, devono comprendere chi e in che modo le etichette marchiano i termini: gli Armeni venivano cacciati e uccisi, gli zingari e gli ebrei bruciati vivi, gli uti e i tutsi disintegrati (senza che nessuno alzi un dito), i congolesi appesi al cappio, i nicaraguensi impiccati in massa, ma non basterebbero altre due pagine per scriverli tutti. Non va combattuta la comunità gay e il quartiere incivile, ma va combattuta la stupidità di chi affronta così “moralmente” queste differenze. [+Blogger]
27 commenti:
quando si parla di questo posto tutti si mettono le mai in faccia perche non fanno altro che ascoltare delle scemenze. propongo di in ventare un a"pillola" sanità che fa togliere dalla capa li worm a gli sfiati. Peppe
La diversità è diversità e come tale non è inquadrabile se non in un deficit dello sviluppo psico affettivo. Da una quindicina di anni, sull'onda delle lobby dei gay, semplicemente si nega questo. Non c'è nulla di male ad essere iposviluppati, basta esserne consapevoli e non affondare nel vizio. Poi pregare, ed aspirare al cambiamento, almeno spirituale. L'omosessuale, per quanto si sforzi non è equiparabile alle persone normali per un semplice fatto: nessuno se ne frega di cosa faccia nel suo letto, soltanto lui pretende che gli altri lo accettino come un fatto normale; ma ripeto: chi se ne frega, faccia quel che vuole, con chi vuole e non rompa gli altri; abbiamo ben altri grilli per la testa che pensare agli invertiti!
Ma che vuol dire "pensare agli invertiti"? Il problema dal mio punto di vista è ritenere il mondo giusto come quello eterosessuale, ma è proprio qui il grave errore. La sessualità di una persona, così come l'esistenza, la vita, non è così stabile come molti credono. Diventa stabile nel momento in cui si sopravvive, nel senso che si vive con la certezza di un qualcosa che non cambierà mai, ma ahimé, in tutto questo controllo psichico (l'emblema è nei due post che ho appena letto) si sprecano un miliardo di energie, e si cresce davvero poco. Meglio dire: "Io sto solo sul mio giardino" e non sparare sentenze su ciò che gli omosessuali vorrebbero dagli altri. Anche questo atteggiamento vostro è una bella perversione... molto più accettata, ma è comunque un modo che nutre vostri bisogni inappagati, e che trovano nella diversità il giusto sfogo. Meditate..
1. La diversità è diversità = anche tu sei diverso da noi e sei più o meno opinabile quanto noi omosessuali.
2. deficit dello sviluppo psico affettivo = da quando sei un luminare della psichiatria o psicoterapia? non mi risulta.. è una grandissima idea delirante della tua mente;
3. iposviluppati = sei molto bravo a fare le magie, come fai a sapere che tutti i gay sono iposviluppati? vedi che ho ragione che sei un tantino psicotico.. mai andato da uno psichiatra? se ci andrai scoprirai belle cose su di te, magari sotto sotto sei pure gay, e ti spiegheresti come mai devi disprezzarli così :)
4. L'omosessuale, per quanto si sforzi non è equiparabile alle persone normali = se mi devo confrontare con gente come te sono contento di essere un iposviluppato, dopotutto l'iperdotato sei solamente tu. Quando inizi ad andare in giro a dire a tutti che sei Dio? :)
5. nessuno se ne frega di cosa faccia nel suo letto = certo, come no, a te interessa solo quello stando alle tue affermazioni. E' un bel diniego... ma te lo lasciamo fare se ti serve per vivere.
6. Vuoi la tua diagnosi? :)
Io non sono iperdotato, sono normale.
La normalità costa sforzi e desiderio di miglioramento costante. Se evenienze della vita portanto l'omosessuale a fermare il suo sviluppo sessuale ad uno stadio dello sviluppo bloccato, mi dispiace per lui, ma non mi venga a parlare di normalità. La normalità è la procreazione, il resto è un compiaciuto soddisfacimento dei sensi. Stimo gli omosessuali che vivono in castità; questi tendono a migliorarsi, a vivere in silenzio il loro dramma, senza alimentare la loro perversione, anzi, tentando di vincerla. Anche se quel mostro di Luxuria ha vinto "l'isola dei famosi" (il mostro fa audience), ricordatevi che gay significa sempre ricchione.
Io capisco il suo punto di vista, ma parlare di "normalità" mi sembra un tantino esagerato, e le spiego perchè. Per me vivere in "castità" è sicuramente castrare la mia identità, perchè dovrei farlo? Per lei che ritiene anormale il mio comportamento? Il concetto di normalità può essere declinato in diverse direzioni. Può avere un significato puramente statistico, per indicare la maggior frequenza di un certo evento oppure l'attesa che un certo evento abbia luogo. Così le convenzioni che si stabiliscono tra gli esseri umani si fondano sull'aspettativa che gli altri individui si comportino nel modo che tra noi è normale. Ma il concetto di normalità possiede altre connotazioni relative non ai comportamenti, che di fatto hanno luogo, ma a quelli che dovrebbero accadere.
Ciò che è normale è ciò che dovrebbe regolare la condotta naturalmente. E tuttavia è accaduto che il significato, che attiene al dovere, morale o religioso o sociale, si è spesso mascherato nel concetto di normalità. La suddivisione tra normale e anormale può apparire puramente scientifica, ma nasconde spesso l'appello a un criterio di valore, che esprime un giudizio sulla condizione di esclusione sociale di alcuni.
Inoltre le vorrei ricordare che l'omosessualità non è una perversione, nè tantomeno un arresto nello sviluppo psicoaffettivo, mi dispiace, ma questi suoi tentativi "psichiatrizzanti" non hanno molto senso, ma da quel che scrive "Luxuria mostro" (che tralaltro è un transgender e non un omosessuale) mi fanno capire che non potrebbe mai essere uno psichiatra ne'tantomeno uno psicologo-psicoterapeuta, le manca proprio quella parte femminile (che ogni uomo ha) di essere sensibile, contenitivo, accogliente. Se lei vuole vivere così è liberissimo di farlo, d'altronde non credo lei abbia la ricetta della felicità, non scriverebbe queste idiozie e non si sarebbe fatto "agganciare" dalla discussione.
L'omosessualità non è un dramma, anche questo va detto, nelle sue affermazioni dovrebbe aggiungere una parolina: "secondo me", "io penso che..." , "dal mio punto di vista".... invece lei è onnipotente e ci regala la sua realtà come unica verità. Inoltre, "compiacimento dei sensi", lei ha mai sentito parlare di amore? o meglio, lei prova amore? Se si, allora inizi a pensare che anche gli omosessuali amano i propri partner. Non dica sciocchezze, anche lei, "eterosessuale" appaga i suoi sensi. Non siamo diversi in questo.
"Gay significa ricchione"...qui proprio si è smascherato da solo nel suo disprezzo per il genere umano. Mi sa dire le persone che invece stima? Ricordi sopratutto che non potrà mai conoscere la realtà se si difende così tanto, la sua ahimé è una difesa, e chissà quanti amici gay ha e non sa minimamente niente di loro, ma facendo così non fa che allontanare tutto da sè precludendosi ogni possibilità di scambio, di conoscenza, di amore, mantenendo come vera la possibilità che gli altri realmente a lei interessino, altrimenti può tranquillamente vivere accettando per sè l'idea che gli altri non contano nulla.
La diversità è una regola, non un'eccezione, altrimenti saremmo tutti dei robot!
Concludo dicendole che ho dedicato un po' di tempo per risponderle, e sono contento di averlo fatto, ho voluto darle un gesto d'amore, di comprensione. Io l'accetto per quello che è, e la mia risposta ne è dimostrazione.
chi crede che un omossesuale sia un "invertito" rispondo, da eterosessuale, che invertito è chi non sa distinguere che l'amore non è una menzona. Igor
Ma non capisco… come si fa ad apprezzare un gay che si tortura per non fare l’amore? Secondo me chi dice che fa bene deve avere problemi irreversibili… E’ assurdo tutto ciò! ma tu caro amico o amica dovresti apprezzare chi non fa la guerra, chi esce dalla droga, chi non vuole far del male, chi non ama, e invece che fai?, dici che è giusto che un omosessuale non faccia l’amore? Ma forse non conosci il significato, stupidello che sei, anzi direi che sei proprio una “fetecchia”… mi dispiace ma solo un ottuso può non apprezzare la vita. Poi, non hai neanche capito il senso dell’articolo, te lo spiego io, nel Post si parlava di etichetta, di marchi che il Rione ha come ce l’hanno i gay… e ti è stato spiegato, ma tu troglodita non hai capito (del resto non puoi farci niente), e hai
confuso “ingenuamente”. Poi mi chiedo ma come puoi comprendere che la diversità è relazionale, asimmetrica, contestuale ecc, ecc. Paolo e Paola.
infatti non la può comprendere, è un po' autistico..
Andiamo per ordine: io ho capito benissimo il senso del post ed infatti penso che l'omosessuale sia ontologicamente diverso dal normale così come il rione Sanità è ontologicamente differente dal mondo civile. Quello che critico negli omosessuali, così come nei sostenitori del rione Sanità, è il loro non desiderio di migliorarsi, di sguazzare nella loro melma (sociale o sessuale, o sociale e sessuale) e pretendere che questa sia accettata dagli altri. Se a loro piace essere così devono essere pronti ad essere stigmatizzati, questo è il loro destino, è inutile che piangano; la socirtà non cambierà per loro. Quanto poi a tutte queste differenze, gay, finocchi, trans, travesta ecc. le vedete tutti voi, a me sembra che siano gradazioni di perversione. Quanto poi all'esaltazione di psichiatri e psicologi di cui siete tutti vittima (e non comprendo il motivo)è evidente che molti di voi hanno praticato costoro senza il seppur minimo beneficio per la propria consapevolezza. Il mio invito ad una vita casta è ovviamente valido anche per i normali, i quali, tuttavia, avendo figli, sono naturalmente portati alla continenza (fatte salve le dovute eccezioni). Voi non sapete neanche che significa amare, sapete soltanto perdervi nel vostro vizio e volete spacciarlo come un grado delle possibilità che sono date all'uomo. Vi sbagliate, il vostro relativismo è la vostra condanna. Ancoratevi a dei valori, pensate elevato, temperate i vostri impulsi pervertiti e Dio vi verrà in aiuto. In ogni caso penso che istanze private o capricciose (come le pretese dei gay o dei trans) non hanno dignità politica e neanche di dibattito, perché possono essere soddisfatte privatamente, credo siano più importanti i bisogni «della vedova e dell'orfano», dei vecchi, dei malati, dei bambini, e dei poveri onesti.
Ma si, hai perfettamente ragione dopotutto. E' una battuta ovviamente, ma se ti fa bene pensalo pure. Mi incuriosisce come mai ritieni che andare da uno psicoterapeuta sia essere vittima. Ma ci sei mai stato almeno? Perchè da come parli si evince proprio che hai un'idea totalmente distorta del rapporto terapeutico, comunque, queste "perle" le conservo per te e non te ne faccio dono.
In ogni caso, dal tuo punto di vista credo ci sia poco da fare, sei molto ancorato ai tuoi valori, molto religiosi.
Non entro nel discorso sul Papa Ratzinger... sapessi quanti studenti dell'università Vaticana hanno appuntamenti con ragazzi all'esterno delle mura del convento! Mi sa che faccio venire le Iene la prossima volta che ne incontro uno.
In ogni caso, per non cercare giustificazioni facendo leva su altri, io ritengo essere una persona molto normale, meravigliosa, capace di amare, molto intelligente, sono laureato, iper-specializzato e se ti racconto che lavoro faccio secondo me ti cadono le palle a terra, ma anche questo lo tengo per me.
Non ho intenzione di rispondere ulteriormente, penso fondamentalmente che io possa vivere anche se tu disprezzi gli omosessuali, il mondo è pieno di persone che ci amano, una in meno non ci guasta. Buona fortuna, ti auguro di accendere un po' di amore nel tuo cuore, navighi un po' nel ghiaccio, e si sa che nel ghiaccio non si sente niente.
Un bacio omosessuale :)
Ho sempre pensato che per definizione chi si definisce un cattolico dovrebbe generalmene essere più aperto mentalmente. Questo non vuol dire dover accettare tutto, ma come dicono sempre i miei genitori, che sono ferventi cattolici, siamo tutti creature divine. Nonostante io sia cresciuta in un ambiente fortemente tradizionalista, ho sempre pensato che chiunque è libero di esprimere la propria sessualità nel modo che più ritiene giusto. In fondo si tratta semplicemente di forme diverse di amare allo stesso modo.
Ma qui come faceva notare giustamente qualcun altro non si sta trattando di omosessualità, eterosessualità, ma di etichette, di stigmatizzazioni. Vorrei semplicemente capire perchè i giudizi di valore sono legittimi. perchè è legittimato chi li fa? perchè ha necessariamente ragione chi sostiene che l'omosessualità sia una deviazione, che il rione sanità sia un covo di degradati, che Napoli sia una città morta?
Chi è che decide che quell'opinione sia giusta e quella opposta no? Il contesto culturale in cui si nasce è di fondamentale importanza in questo senso, ma credo sia necessario anche capire che la società va adeguata in base ai bisogni presenti delle persone che la costituiscono.
La Spagna l'ha fatto e ha subito una crescita esponenziale negli ultimi anni. L'Italia come sempre rimane indietro in ogni campo. E' deprecabile un omosessuale che vuole semplicemente esprimere i propri bisogni ma non condanniamo i politici che si fanno portabandiera dei valori cristiani in televisione ma fanno tutt'altro nella loro vita privata. Qualcuno mi spieghi perchè.
La Spagna è un grande bluff e sta subendo una rovina economica senza precendenti, dopo anni di sfavillanti promesse. Del resto una società degradata in cui tutto è consentito, senza decoro, dignità e rispetto per le regole non può andare molto lontano. Anche il nostro destino è segnato; finchè si spaccia per normale chi normale non è, e il fondo dell'abiezione come Luxuria, come un modo per esprimere sè stessi, siamo senza futuro. Se vince, come accade nel rione Sanità, una mentalità anarcoide ciò è espressione di un cancro che è già in metastasi. Io non ce l'ho con gli omosessuali, mi fanno pena, ma questo è un altro discorso, ciò che ritengo è che non debbano sbandierare ai 4 venti la loro presunta normalità; dovrebbero impegnare le loro energie per una sana e costruttiva contrizione per regolare i loro impulsi disordinati. Compito al quale siamo chiamati anche noi eterosessuali, ovviamente. Nell'omosessuale, tuttavia c'è un compiacimento maggiore, egli vorrebbe che il suo vizio si elevasse al rango di un problema sociale; mi dispiace per lui, il suo è solo un sordido vizio e nulla ha a che vedere coi problemi di malati, poveri ed abbandonati.
Mi dispiace contraddirti, ma forse non conosci i risultati che la Spagna ha conseguito e conseguisce ancora nel campo delle arti e della cultura in generale, cosa che sicuramente discende dalla libera espressione (che in Italia non esiste) La crisi economica dipende da un sistema bancario fortemente deregolamentato. Ma questa è un'altra questione e lasciamo che siano gli esperti a parlarne.
Non credo che solo perchè si organizza un gay pride questo vuol dire che tutti gli omosessuali vogliano sbandierare la propria sessualità ai quattro venti. Allora dovresti criticare anche la Chiesa che organizza la giornata della famiglia, la giornata contro le coppie di fatto, la giornata contro l'aborto e chi più ne ha più ne metta. E' esattamente la stessa cosa. L'Italia è indietro perchè la società è vecchia, la classe politica è vecchia, la Chiesa ha un'ingerenza troppo forte nelle questioni che non le competono, la scuola è obsoleta, l'economia altrettanto e le teconologie pure, la comunicazione è pilotata. Questo fa si che la condizione naturale dei singoli diventi elemento di discussione dei più.
E così Napoli diventa la città della monnezza, la Sicilia diventa la patria dei mafiosi. Il difetto di comunicazione è la chiave di tutte le nostre discussioni. Immagino che tu sia un napoletano e di qualcunque quartiere tu faccia parte non credo che ti rispecchi in ciò che dicono i media, o almeno lo voglio sperare perchè sai benissimo che Napoli non è quello che dicono.
Infatti è peggio...
Forse sei tu che non sai vivere "dentro" questa città.
e aggiungerei "dentro" la società
certamente non dentro la pseudosocietà da te auspicata dove si pretende di aver diritto di fare ogni cosa. Questa in particolare è la differenza tra omosessuali e normali: loro pensano di avere diritti senza i doveri che comporta l'esser genitori o l'essere una famiglia. Forse faresti meglio ad ascoltare i tuoi genitori...
Quanto al resto, ma sei mai stata in una realtà civile in vita tua?
E' bellissima la frase dove scrivi: "Gli omosessuali mi fanno pena"... mi vien da dire, "Quando inizia a provare quella pena per te stesso?" :)
Innanzitutto ti prego di non utilizzare più questa differenza tra omosessuali e normali. I canoni della normalità non li detta nessuno di noi. Nè sei tu a decidere quale si possa definire società o pseudo-società. Ti sto dando la mia opinione, non pretendo di definire un dogma. Quale sarebbe la società per eccellenza secondo te? quella dove tutti hanno una famiglia? un lavoro? Riguardo alla prima ti faccio notare che non tutti, eterosessuali e non, aspirino necessariamente ad averne una, o probabilmente non hanno la possibilità di formarla. Per quanto riguarda il lavoro sai benissimo che oggi non è così facile averne uno. E in queste cose non mi pare che ci sia differenza tra le persone, quale che sia il loro orientamento sessuale.
Beh...se non riesci a vedere neanche queste cose allora mi sa che vivi su un altro pianeta.
p.s. I miei genitori sono delle persone intelligentissime perchè mi hanno insegnato innanzitutto l'amore verso gli altri e non la discriminazione.
per una ragazza cresciuta con genitori cattolici parlare così è sintomo di una grande apertura mentale, per l'altro, quello che discute da saputello sugli "omoinvertebrati", sawi, meglio faresti a non rispondergli più. Giacomo
Ma che sciocchezze andate blaterando, amore verso il prossimo, società più libera ecc. A me degli invertiti non me ne frega un accidente, che facciano quello che vogliono. Non ammetterò mai e poi mai, però, che pretendano di considerare il loro assimilabile ad un problema sociale. Vivano le loro distorsioni in silenzio, e non pretendano di essere assimilati ad una categoria meritevole di una qualche attenzione! chè l'unica attenzione che possono avere è la pena. quanto a tutti i difensori dell'omosessualità vorrei proprio vedere se gli capitasse la disgrazia di figlio omo...
...io credo che la disgrazia vivente sei tu. [Giacomo]
Non digrazia vivente ma sicuramente molto fermo nella sua convinzione. Dai, con tutta quella rabbia non credo che se la passi bene nemmeno lui. Mai fatto un controllino al fegato? :D ti fa male arrabbiarti così tanto, tieni presente che la distruzione degli omosessuali non la puoi ottenere. Ci devi convivere, come noi conviviamo con esseri come te.
Per le "perversioni", per le "deviazioni" ti consiglio di rivolgerti ad uno psicoterapeuta, lui sa sicuramente dirti di quale perversione sei affetto tu. Una piccola precisazione va fatta: la perversione non è solo sessuale, se così vuoi definirla (in ogni caso ognuna è sintomo di qualcosa e non fa altro che imprigionare la persona). L'omosessualità non lo è, e basta con sta storia, sei patetico e poco originale. La distruzione non la ottieni, non sei così potente, e al mondo l'omosessualità è accettata da molti come un fatto assolutamente normale. Ma tu poi sei così sicuro che debba essere proprio tu a discriminare gli omosessuali? Mi sa che da quel di ti hanno mollato da solo! ah ah ah porello
Ma io non sono affatto arrabbiato, dico soltanto che gli omosessuali non possono aspirare ad essere una minoranza degna di una qualche attenzione sociale come gli orfani o i malati ad esempio. Sono delle persone che hanno un problema in più da risolvere con sè stessi, peggio per loro; per il resto svolgano pure le loro pratiche e facciano le loro "saune", senza pretendere che sia un fatto che non generi lo schifo negli altri. Finchè però restano fatti privati se la vedranno con la loro coscienza, se pretendono che la loro sia considerata normalità, allora qui ce ne corre. Voi pensate di essere particolarmente avanzati perchè credete che ognuno è in diritto di fare ciò che gli pare, ma non è così. La sessualità è in primo luogo un dovere, verso gli altri e verso sè stessi. La continenza ed il controllo di sè rappresentano il valore più elevato che un uomo può raggiungere. State errando se pensate che la sessualità sia un modo per comunicare, è un modo per riprodursi, un pegno che si paga alla specie cui si appartiene. Imparate a comportarvi come degli uomini e non come le bestie e non pretendiate di innalzare il vostro difetto ontologico al rango di una qualsiasi attenzione sociale.
necessita di verificare:)
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