tutte
la propria vergogna
Quando una persona fa del male in modo evidente e continuo si assume la responsabilità derivante da quell’atto, l’evidenza non può essere negata. Un ladro se viene beccato a rubare va in galera, un manigoldo verrà punito, un truffatore anche. Un tempo c’erano le punizioni corporali oggi, invece, è diverso anche se le punizioni si differenziano per grado e quantità. Insomma, gli atti evidenti hanno la loro storia, bella o brutta che sia, essi potranno essere spiegati e rappresentati. Se uno si vergogna di quell’atto potrà sempre riscattarsi, comprenderlo, evidenziarlo. Quando c’è un giudizio evidente, bello o brutto che sia, le conseguenze possono essere spiegate. Quello che invece è deplorevole, schifoso, infimo, spregevole, è negare la propria vergogna. [+blogger]
"Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, altri che lottano un anno e sono più bravi, ci sono quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi, però ci sono quelli che lottano tutta la vita: essi sono gli indispensabili". [Bertolt Brecht]
è scomparso il clochard?
leggilibrosanità
caro lucio...
Caro Lucio abbiamo “fallito”, tu portandogli un giubbotto e qualcosa di caldo, io riprendendolo con la telecamera e denunciando la miseria. Mi dispiace ma è così! Il fallimento nostro è il fallimento della povertà, della solidarietà, dell’amore, della pietas. Noi adesso abbiamo pietà di quet’uomo... ieri sera faceva molto freddo, e mentre tornavo a casa, al caldo, non ho avuto la forza di portarlo con me. Neanche tu l’hai fatto caro Lucio, neanche il prete se lo porta nel suo lussuosissimo bed e breakfast. Noi proviamo pietà, domani la pietà finisce; noi dovremmo provare amore, come si prova per un figlio, una madre, per se stessi; e invece proviamo pietà, ci dispiace, ci indigniamo, gli compriamo qualcosa. Quest’uomo sta per morire, mentre noi proviamo pietà! [+blogger]
dieta di carne
i cittadini dei miracoli
Al Ministro dell’Interno Roberto Maroni, Al Sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, All’Assessore della Pubblica Istruzione del Comune di Napoli Gioia M.Rispoli, Al Presidente della Municipalità Stella San Carlo all’Arena Alfonso Principe, All’ Assessore della pubblica istruzione Massimo Rippa, Al Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe, Al Rettore Dirigente del convitto Vitto Emanuele e preside dell’Educandati Femminile Vincenzo Racioppi
Egregio Ministro dell’Interno Roberto Maroni, quelli che Vi scrivono sono i cittadini dei Miracoli, per la seguente motivazione: vorremmo sapere perché ogni cinque, sei anni c’è il cambiamento del parroco della nostra chiesa, quando questi chiede qualche spazio in più per i bambini e i ragazzi del quartiere Stella San Carlo all’Arena Napoli. Lo spazio viene richiesto da una parte dell’Educandati Femminile di piazza Miracoli scuola che è decollata fino ad ora solo per metà. Dato che questa scuola ha ancora molti spazi liberi, ci chiediamo, perché non dare uno spazio anche alla Chiesa per l’oratorio, dove si incontrerebbero e farebbero attività i ragazzi del quartiere gratuitamente. La domanda che Vi facciamo è la seguente: qual è il problema? C’è il guadagno per qualcuno che già adesso vi adopera dentro? Ci sono problemi burocratici? Noi vorremmo una spiegazione da qualcuno, siamo ormai stufi di tutto e di tutti. In attesa che qualcuno ci faccia il favore di risponderci rivolgiamo i nostri distinti saluti. [I cittadini dei Miracoli, via]
veleno dalla lombardia
L'ITALIA non ha la pena capitale, ma potrebbe presto contribuire attivamente a uccidere condannati a morte, a dispetto delle nostre leggi, dei comandamenti cristiani, della morale cattolica. Un'azienda farmaceutica con base vicino a Milano, la Hospira Spa è stata incaricata di produrre Sodium Thiopental. Si tratta dell'anestetico utilizzato per le esecuzioni con iniezione letale negli Stati Uniti. Da gennaio la società milanese, sussidiaria di una multinazionale americana, dovrebbe esportare la sostanza negli Usa, che ne sono rimasti a corto e non possono più giustiziare nessuno con questo metodo, usato in 35 Stati su cinquanta, finché non riceveranno nuove dosi. A scoprire questa "Italian connection" è stata Reprieve, l'organizzazione umanitaria britannica che si batte contro la pena capitale e la tortura in tutto il pianeta, e che ha anticipato a Repubblica l'appello inoltrato questa settimana all'azienda milanese.
L'iniezione letale è un micidiale cocktail di tre sostanze, una delle quali è un anestetico dalle caratteristiche particolari, il Sodium Thiopental appunto, che dovrebbe garantire di uccidere i condannati "con gentilezza". La Hospira Usa, l'unica compagnia americana che produceva questo farmaco, qualche mese fa ne ha interrotto la produzione per problemi nel suo stabilimento negli Stati Uniti. Ben presto, i penitenziari dei 35 stati che compiono le esecuzioni con tale sistema sono rimasti senza anestetico. A quel punto hanno disperatamente cominciato a cercarlo altrove.
Lo stato dell'Arizona, per esempio, il mese scorso se ne è procurato un quantitativo prodotto da un'altra azienda farmaceutica in Gran Bretagna, ma la Corte Suprema dell'Arizona ha temporaneamente bloccato un'esecuzione, non avendo garanzie che il farmaco inglese avesse le stesse qualità di quello prodotto in America, ovvero permettesse una morte "senza atroci sofferenze". La condanna in questione è stata poi ugualmente eseguita, uccidendo Jeffrey Landrigan, nonostante i dubbi sull'anestetico e nonostante il giudice che lo aveva riconosciuto colpevole si fosse dichiarato pronto a un ripensamento di fronte a nuovi elementi sulle circostanze del delitto di cui era imputato.
Ma nel frattempo Reprieve (il nome significa "sospendere", riferito alla pena di morte, tra i patroni dell'associazione figurano personalità come lo scrittore Alan Bennett, l'attrice Julie Christie, l'architetto Richard Rogers)) ha fatto causa alla ditta britannica, come ha scritto il Guardian, chiedendo che venisse vietata la vendita del farmaco negli Usa in base a una legge europea (EU Council Regulation 1236/2005) che definisce illegale l'esportazione di prodotti "utilizzabili per la pena capitale, la tortura o altri trattamenti crudeli e inumani". A quel punto, pur di mandare avanti lo stesso la fabbrica della morte, lo stato dell'Oklahoma ha proposto di usare un anestetico usato comunemente dai veterinari per addormentare gli animali. Serviva però una soluzione più a lungo termine. E così Reprieve è venuta a sapere che Hospira ha affidato alla propria sussidiaria italiana, la Hospira Spa di Liscate, in provincia di Milano, la produzione di Sodium Thiopental da destinare ai penitenziari americani, almeno fino a quando la produzione non riprenderà negli Stati Uniti.
"Non solo, abbiamo scoperto che la fabbrica milanese è stata già usata in passato per questo scopo", dice a Repubblica l'avvocato Clive Stafford Smith, direttore di Reprieve, uno dei difensori dei diritti umani più famosi del mondo, autore di decine di mozioni contro la pena di morte e la tortura, dalle carceri degli Usa fino ai detenuti di Guantanamo. "Ora ci sono due modi per bloccare questa iniziativa. Il primo, il più semplice, è una decisione volontaria di Hospira Spa di fermare la produzione del farmaco o di impedire che venga esportato negli Usa per le iniezioni letali. Il secondo è che il governo italiano emetta un bando all'esportazione di questo anestetico". Livia Firth, ambasciatrice di Reprieve per l'Italia, ha scritto ieri una lettera a Francesco Colantuoni, amministratore delegato di Hospira Spa, per chiedergli un incontro: "Siamo sicuri che non vorreste facilitare le esecuzioni, e soprattutto non in Italia, ove la lotta contro la pena di morte è particolarmente forte", afferma la lettera. "La vostra ditta può evitare lo scandalo di essere direttamente coinvolta nella pratica barbarica della pena di morte". [Enrico Franceschini – Fonte: La Repubblica.it]
vieni via con me
l’italia avanzata
razzismo su pompei
improvvisamente, un’utopia
“Massimo”, dico al mio amico con cui assistevo alla scena, “credo che questo sia bullismo bello e buono. Forse dovremmo intervenire”. “Sì, però…”, risponde lui perplesso, senza distogliere lo sguardo dall’inseguimento, “Mi sembrano tutti un po’… non so, un po’ handicappati”. Osservando meglio i ragazzini, mi rendo conto che c’è qualcosa di strano. Ce n’è uno gigantesco, che corre creando enormi onde di grasso lungo tutto il corpo, senza mollare la presa del suo panino. È cattivissimo. E poi ce ne sono di magrissimi, uno che zoppica, uno sulla sedia a rotelle. Tutti un po’ sporchini e brutti. Ho un’illuminazione. “Oh mio dio, Massimo, questo paese sta davvero avanti: l’accessibilità e l’integrazione sono talmente alte, che questa è una battaglia tra gang rivali di disabili!”. In realtà la mia utopia di civiltà è durata poco. Fino a quando il piccoletto scappato via come un fulmine non è arrivato alla fermata ed è salito sull’autobus. Uno a uno, i liceali sporchini e brutti sono arrivati alla fermata e sono saliti anche loro. Compreso quello obeso.
Insomma, stavano solo correndo disperatamente per non perdere l’autobus, avvertiti dal grido del primo ragazzino che l’ha visto arrivare. E il piccoletto si voltava continuamente per vedere a che punto fosse. È evidente che io e Massimo ci siamo dimenticati quanto eravamo brutti e sporchini anche noi quando andavamo al liceo. Forse ho corso troppo. Per vedere una Svizzera con le bande di teppisti disabili ci vorrà ancora qualche anno. Eppure questa settimana la mia dose di utopia di civiltà non è finita qui. L’altro giorno sono passato al consolato italiano. Dovevo chiedere una lista di documenti necessari per sposare il mio compagno. Ebbene, fin dal momento in cui ho parlato con il custode all’entrata, mi sono reso conto che mi sentivo in modo molto diverso rispetto all’Italia.
Sia ben chiaro: a Roma nessun funzionario pubblico a cui descrivevo la mia famiglia mi hai mai tratto male o in modo poco rispettoso. Però io dovevo sempre affidarmi al suo buon cuore: sulle scale dell’ufficio pubblico, tiravo un sospiro e mi auguravo di trovare una persona tollerante e aperta di mente. Qui, sulle scale del consolato, non ho tirato nessun sospiro: la legge è dalla mia parte e se il funzionario ha qualche problema, il problema è solo suo. Una volta entrato nell’ufficio di competenza, però, ho visto il futuro: questo signore di mezza età con forte accento pugliese – e la foto di Napolitano alle spalle – mi ha elencato i documenti necessari per sposare il mio compagno: “Ma certo, deve richiedere gli estratti di nascita, fare le fotocopie dei documenti, i documenti delle vostre bambine e così via”.
Improvvisamente, in quell’ufficio pubblico italiano, io, Manlio, Clelia e Maddalena abbiamo cominciato a esistere per lo stato italiano, o almeno per quel suo lembo di terra all’interno della città di Ginevra. Improvvisamente, mi sono trovato nell’Italia che esisterà tra dieci, forse vent’anni. Io ripeto continuamente che noi non siamo fuggiti dall’Italia, con tutto che sarebbe molto comprensibile decidere di farlo. No, noi in Italia stavamo bene e gli italiani ci trattavano ancora meglio. Ma stando qui mi rendo conto che avere la legge che ti tutela è tutta un’altra storia. Improvvisamente l’omofobia non è più un problema tuo e quindi puoi smettere di preoccuparti di cosa pensa il funzionario che hai di fronte. Quando c’è la legge, se un funzionario pubblico è un omofobo, fosse anche un presidente del consiglio, il problema è solo suo. [claudio rossi marcelli - fonte: internazionale.it]
attenzione ai calcinacci
ATTENZIONE Questo maltempo sta facendo cadere molti calcinacci: l'altra sera a vico Sanfelice, stamattina (verso le ore 10.00), alla via Sanità, e in altri punti del rione. Avvertiamo, chi di competenza, per un sopralluogo e una verifica approfondita visto i diversi palazzi decrepiti del quartiere. Se continua a piovere in questo modo il rione sarà invaso dalla "lava" che, dalla collina di Capodimonte, scende fino ad arrivare nel centro storico. Per adesso nulla di grave, ma meglio prevenire soprattutto se, come succede quasi ogni anno, si allagano via Sanità, borgo Vergini, vico Lammatari e i vicoletti adiacenti.
la proprietà non è più un furto
...presunta onorata santità
Ma che ASSURTITA’. Solo pochi mesi fa tutti i giornali italiani ed esteri parlavano delle romeo gestioni, degli illeciti commessi e delle truffe in atto. La magistratura indagava per capire come venivano, e in che modo, messe in vendita le case. Oggi sembra che nulla sia successo. Le locandine, azzeccate sui muri dei palazzi, portano lo stemma del Comune di Napoli in bella posta e la firma piccola in calce, come per far capire ai più maliziosi: guarda che “furbata”, della Romeo gestioni. Ci stiamo auto-congestionando senza la minima possibilità di liberarci. Mentre la munnezza viene accatastata sotto le finestre dei lustri ben pensati, chi truffa è riabilitato nella impossibilità di essere condannato.
Venerdì sera verso le 19,15 nell’affollatissima via Toledo, un tenente della polizia arrestava un ragazzo nero di circa 20 anni perché ostacolava la circolazione dei pedoni, perché vendeva borse griffate e spazzolini da tenti per gli iperglicemici. Tutti assistevano a quella scena, tutti si indignavano perché notavano la paura negli occhi di quel ragazzo. Ma nessuno aveva il coraggio di protestare. Mi chiedevo, ma perché nei vicoletti perpendicolari gli ambulanti – napoletani – non venivano arrestati? Perché i vuò cumprà sì e gli altri no?
È la stessa domanda che mi faccio quando sento che un evasore fiscale, come un grande imprenditore o una grossa ditta di moda o un grosso personaggio della tv, dello spettacolo o del mondo dello sport, ritorna ad evadere facendo la stessa identica cosa nel dispregio più assoluto della legge e del senso civico. Qual è la differenza che ci fa notare le assurdità? Perché quel poliziotto arresta un’ambulante e non arresta una altro ambulante? Quali meccanismi si insinuano perché noi riteniamo giusto delle affermazioni mentre altre identiche parole le interpretiamo in modo diverso?
Potremmo dire che siamo tutti dei razzisti? Che siamo tutti dei venduti? Che tiriamo l’acqua solo al nostro mulino? O forse possiamo pensare che in Italia la definizione di concetto pubblico e privato non sia mai stato realmente definito? Forse siamo tutti dei PARACULI? E’ possibile che la peculiarità della nostra lingua ci metta un po’ tutti in imbarazzo? Per concludere, se definiamo la nostra reale situazione, allora forse dobbiamo un po’ tutti vergognarci. Se invece in quest’epoca ci è precluso l’uso della determinazione, allora vuol dire che saremo salvati in cambio di una presunta onorata santità. [+blogger]
fiaccolata...
Padre Carmine, dopo sette anni di attività e buon lavoro alla piazza Miracoli, è stato rimosso. Siccome adiacente alla chiesa c’è l’educandato all’interno del quale ci sono 3 suore (ma che in realtà suore non sono), nei locali ampi luminosi il parroco, come gli abitanti del quartiere, ha richiesto di gestire gli spazi per fare attività ludiche e ricreative.