Oggi sono andato a comprare un po’ di frutta per cena e, mentre stavo scegliendo le cose per me più buone, il fruttivendolo infervorato discuteva animatamente. La causa preponderante di quel ragionamento era una multa presa per divieto di sosta. Don Ciro, il proprietario del piccolo negozio, non poteva crederci che gli era arrivato l’avviso di pagamento. Egli si ricordava bene che aveva parcheggiato sull’area prevista per i diversamente abili, esponendo in bella mostra l’autorizzazione concessa dal comune di Napoli.
ieri oggi ...
senza titolo
Ad un certo punto incominciai a sentirmi un po’ stordito, non posso svelare le altre cose che ci dicemmo, ma in quel momento volevo scomparire. Avrei potuto farlo, tanto in chatt si vive una infinità di volte, ma non ebbi il coraggio e proseguii quella discussione. Il suo viaggio a Milano, le sue preghiere, gli affanni, la generosità e la cattiveria. Ad un tratto decisi di confessare anche io qualcosa, era qualcosa di molto più semplice, ma che in realtà non avevo mai fatto. Sentii la solidarietà avvicinarsi, sentii l’amore, la comprensione, la responsabilità.
Una stupida chat che non mi ha mai convinto, mi fece sentire vicino ad una persona che, se pur avessi incontrato, non mi sarei mai sognato di condividere così tante parole e pensieri. Al di là dell’informatica, e dell’cyberspace, mentre la gente si scanna per un voto, per una preferenza, mentre la ressa fuori le scuole della sanità si organizza per dissuadere l’ultima ombra, le persone vivono nell’indecisione di operarsi, nella paura dello stare “dentro o fuori”, nella speranza di una soluzione caduta dal cielo o nel camice bianco di un medico occhialuto che spicca un italiano perfetto.
Quello che provo in questo istante è un malessere indefinito, mentre un corpo inanimato mi consola, mi rallegra, mi inganna, un altro vivo e vegeto parla, si sfoga, ha voglia di farsi sentire, di incontrare, di aspettare. Alla fine mi disse: “prega per me”, la mia risposta fu imbarazzante, mi sentivo umile e, come all'inizio della nostra discussione, confuso. [+blogger]
per le strade...
Non votare chi sporca il nostro quartiere, la nostra città! Stanotte mentre tornavo a casa ho visto almeno cinque squadre di attacchini che preparavano colla azzeccando manifesti sui manifesti, di mira soprattutto la basilica di santa Maria della Sanità, poi sotto il ponte, sulle pareti dei palazzi, della scuola, sui muri… tutto questo mentre L’AMIANTO su Corso Amedeo di Savoia si sbriciolava di continuo, fuoriusciva dalle buste nere dell’immondizia, volteggiando nell’aria, per le strade, per le vie, i vicoli… Una LOTTA senza quartiere, una lotta dei poveri, degli onesti, dei lavoratori che domenica e lunedì andranno a votare per eleggere l’ennesimo qualunquista, l’ennesimo giudice sputa sentenze, l’ennesimo truffatore. Qualcuno ci aveva detto che non dovevamo accettare questi uomini, invece il quartiere è pieno di bandiere, e stendardi attaccati alla finestre, lungo la via Vergini, via Sanità fino alle Fontanelle.
io smanifesto
Per onestà, devo dire che il candidato alla regione Campania che si è fatto intervistare e filmare, ha dato ordine di non attaccare più i suoi manifesti sui muri abusivamente. Se così non sarà riprenderò tutto di nuovo con la telecamera e farò un altra denuncia; se sarà vero, invece, pubblicherò anche le sue dichiarazioni di smentita. [+blogger]
consigli per votare
Mentre i sindacati sono tutti d’accordo che la flessibilità sia un rimedio per la disoccupazione, oggi 5 milioni di lavoratori sono disoccupati, il ministro Brunetta fa la guerra contro i fannulloni burocrati inesistenti. Tinto Brass si candida con la frase: “meglio un culo che una faccia da culo; i candidati alle regionali attaccano illegalmente manifesti alle pareti dei palazzi storici di Napoli, la lega nord che vuole ristabilire le ronde dell’epoca fascista, De Luca, candidato presidente in Campania soprannominato lo sceriffo, Caldoro suo rivale in poltrona, con un programma inesistente…
Zampillano figure strane su facebook, come Varchetta Udeur che nel gruppo scrive “Vi offro opportunità di lavoro, contattatemi”, mentre un altro candidato dello stesso partito, Alfano, incita i neomelodici per far ritornare il festiva della canzone napoletana.
Il mio è un consiglio spassionato e apolitico: per i giovani meglio cercare di non rispondere alla provocazione aliene, per gli anziani, invece, le differenze hanno molte attrattive, possono diventare apologie o denigrazioni. Qui, nel rione sanità, basta la nostra “cultura della povertà”, per renderci conto che questo periodo è inequivocabilmente [a]storico. [+blogger]
angelica v.
io smanifesto... ancora
ni hombres ni mujeres
il 28 e 29 marzo smanifesta
Bisogna in qualche modo punire chi sporca per un voto, chi commette reato ancor prima di essere eletto, chi insulta la civiltà, chi crede di farla franca. Puntualmente ad ogni elezione provinciale, comunale, regionale, migliaia di manifesti insudiciano Napoli. Il Comune ha gia stanziato diverse migliaia di euro per organizzare le squadre di lavoro col compito di staccare i manifesti pirati. Migliaia di euro sottratti ai cittadini per una “violenza gratuita”.
Nel rione sanità, donna Carmela, "sprovvista" di arti inferiori (http://quartieresanita.blogspot.com/2009/10/negata-sedia-rotelle-ad-una-donna-senza.html) non riesce ad avere una sedia a rotelle adeguata per la sua casa, mentre all’Asl le dicono che i soldi non ci sono, noi paghiamo lo scotto di decine, centinaia, di cialtroni che danneggiano economicamente e fisicamente Napoli. Se proprio ci tieni a votare vota donna Carmela e aderisci all’iniziativa IO SMANIFESTO contro l’attacchinaggio selvaggio che n’chiavica la nostra città.
un miliardo di affamati
Questa tecnica (OGM) rischia di rovinare i piccoli agricoltori e di sopprimere le loro semine tradizionali, rendendoli dipendenti dalle società produttrici di OGM. E’ questa la prima vera presa di posizione del Vaticano sugli OGM. I vescovi africani durante il loro Sinodo, hanno capito molto bene a cosa servono gli OGM: a rendere i contadini d’Africa sempre più dipendenti dalle grandi multinazionali come la Monsanto e quindi sempre più affamati. E’ a questa stessa conclusione di condanna a cui arriva uno dei nostri migliori studiosi sull’argomento, il sacerdote Marco Belleri di Siena, nel suo notevole studio Tradimento del Sogno di Dio: Gli OGM sono quanto di più lontano ci possa essere dal disegno di Dio - egli afferma - quindi moralmente inammissibili. Con l’appoggio della commissione di GPIC della CIMI [Alex Zanotelli]
oroscopo preventivo
“Pasque di Sangue” è un libo di Ariel Toaff (ebrei d'europa e omicidi rituali) censurato subito dopo l’uscita poi, pare, riammesso in commercio con le dovute modifiche. Un testo sconcertante e macabro. Sottoaccusa la comunità ebraica di origine tedesca del XV secolo incriminata dai cristiani di uccidere i loro bambini per raccogliere sangue a scopi terapeutici. Caro Cancro, oltre a consigliarti di leggere il testo, una condizione necessaria per confonderti ancora di più le idee sui conflitti nel mondo, lasciati cullare dolcemente dai racconti comprovati dalla storia e dalla fantasia per modificare il tuo profilo ideologico e anarchico. Questo espediente ti servirà per comprendere maggiormente anche la tua confusione in relazione alla storia d’amore che stai vivendo attualmente. Un consiglio, agli uomini, è dato dallo stesso autore del libro: “Brunetta era fatta immergere in un bagno d'orina, prodotto laborioso di un «garzoncello vergine» di Trento, e subito dopo lo straordinario, se pur poco olente, lavaggio, la donna, senza ulteriori ambagi, iniziava a cantare la sua confessione”.
Il segno dei gemelli
Sei pieno di complessi, a volte veri, a volte, privi di ogni fondamento. Un po’ la realtà, un po’ la finzione ti schiacciano nell’immediato, ti ostacolano, ti imbarazzano, ti chiudono nelle tue inquietudini e nelle tue fornicazioni. Per te, gemelli, una pellicola straordinaria, a te dedico la recensione de Il grande cinema di Alberto Sordi: “Un film a tre episodi sul tema dei complessi (timidezza, falsi pudori, impaccio) in cui Sordi interpreta Guglielmo Bertone, uno dei tanti candidati al concorso per diventare lettore del telegiornale. Professionista preparatissimo, viene ostacolato in tutti i modi dalla commissione di selezione a causa del suo imbarazzante difetto fisico: un’evidente dentatura equina che mal figurerebbe in video. Nonostante tutti i tentativi per farlo cadere in fallo, l’abile dentone riuscirà ad avere la meglio, iniziando così la sua carriere di annunciatore”.
Cosa dirti di più, attualmente l’imbarazzo non ha più senso, per il resto auspico che se meriti realmente i tuoi complessi verranno schiacciati dalla tua abilità e intelligenza. Credimi, in quest’epoca non da poco.
io sono... non avrai altro dio...
Krzysztof è un professore universitario che, separato dalla moglie, si trova costretto a crescere il proprio figlio, Paweł, da solo.
Il padre è un grande appassionato di computer e pensa che tutta la vita possa essere descritta matematicamente attraverso l'uso del computer. Secondo lui, non esiste una dimensione trascendente della realtà: non esiste nessun Dio e quando si muore il cervello smette semplicemente di funzionare.
Alla visione atea del padre si contrappone la visione della zia, molto credente.
L'interesse per il figlio al mondo trascendente si scatena quando casualmente nota in strada un cane morto congelato, che lo porta a farsi domande sul senso della morte, su cosa essa sia. [fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Decalogo_1]
la nuova spoon river
la guerra di mamma
Il ponte della sanità minato dai nazifascisti resiste all’esplosione grazie alle barricate mai realmente riconosciute, grazie ad una organizzazione spontanea e pronta, grazie a Maddalena e ai suoi amici. Una guerra assurda che non ha avuto eroi né malvagi, né vinti né vincitori, una guerra come tutte le altre che attualmente “bruciano” il pineta. Dall’Africa all’Asia, dai Balcani, al sud America, in nome di una economia folle e di un potere irriconoscente, una Lenuccia nel mondo vivrà per sempre come esempio distinto, come esempio di stanchezza, di protesta, di resistenza e di amore.
basta... fare politica
I problemi veri e reali sono appannaggio del gossip elettorale, degli scandali sessuali, delle leggi incostituzionali. Il linguaggio politico muore sotto il dilemma di un paese più disunito e meno partecipe. In televisione si parla solo di complotti, di leggi ad personam, di veline, mentre il dibattito vero, quello che dovrebbe arricchire di più la nostra cultura, soggiace nel silenzio più assoluto. Non c’è dibattito sulle modifiche che stanno apportando all’articolo 18 dello statuto dei lavoratori; non c’è dibattito sull’espulsione di un padre immigrato che vuole accompagnare i figli a scuola, non c'è dibattito sul crollo del pil del 5% nel nostro paese, peggior dato mai registrato prima del 1971.
“In Lombardia il reddito annuo pro capite è di 32.100 euro, in Sicilia di 16.500 euro”, scrive Gerhard Mumelter, sul giornale Der Standard, Austria, in un articolo dal titolo: lo strappo nel tricolore, commentando la netta differenza che c’è tra nord e sud dell’Italia; Robert Maggiori “Libération”, Francia, afferma: “Retrocessa a provincia, l’Italia perde posizioni in molte classifiche internazionali che riguardano la scuola, la salute, l’ambiente, i diritti, la cultura (a cui sono stati tagliati drasticamente i fondi pubblici) o le nuove tecnologie”; mentre un commento spagnolo “El País” sentenzia drasticamente: “Se gli italiani finora pensavano che il problema fosse il governo, in questo momento è la repubblica nel suo insieme a preoccuparli. Le istituzioni sono indebolite dalla corruzione e dalle proposte di riforma che cercano di minare lo stato di diritto. Nessuno sembra sapere dove stia andando l’Italia, un paese fondamentale nella costruzione dell’Unione europea”.
Un caso emblematico. Sembra che nessuno ha più voglia di chiedere i proprio diritti, di chiedere lavoro, di chiedere istruzione, di chiedere partecipazione. Il rione Sanità vive nell’ombra offuscato da un ponte che lo ha sventrato, mentre Napoli e il nostro paese sembrano scandalizzarsi più per i tradimenti coniugali che per 2 milioni di persone in cerca di occupazione (307mila i lavoratori che hanno perso il lavoro in un anno). In parte è la società della “visione” che cerca consensi e legittimità, in parte è la stanchezza e il malaffare. Su “Le Monde”, giornale francese, Jacqueline Risset commenta in modo esemplare: “Le cause sono diverse e vanno cercate nella storia italiana recente e lontana. I mezzi, usati in modo ripetitivo, sono quelli relativi all’abolizione dei rapporti tra realtà e finzione, un’abolizione progressiva raggiunta con forti dosi di una televisione allucinatoria”. [+blogger] Fonte delle citazioni dei giornali esteri: Internazionale
hanno tolto l’amianto
Oggi “Il Mattino Napoli” aveva pubblicato in prima pagina l’articolo dal titolo: “Rione Sanità, sacchi di amianto sul sagrato”. Ieri noi avevamo mandato moltissime mail per far spostare l’eternit. Stamattina i carabinieri avevano chiesto le generalità di chi ha scritto il cartello “tumore pronto per l’uso”. In realtà anche altri due cittadini del rione avevano solidarizzato con il blogger, mostrando i loro documenti ai carabinieri. Per fortuna che internet è un mezzo di informazione potente e importante. In questo modo, lo speriamo, le coscienza più “civili” si sveglieranno da un torpore che li avvolge, forse, inconsapevolmente.
È l’insieme che fa la differenza, nel momento in cui la protesta era singola l’inconsistenza regnava sovrana, chi doveva fare il suo lavoro o dovere pensava ad altro; invece quando l’insieme si muoveva, si faceva sentire e creava “conflitto”, dall’altra parte il silenzio non aveva giustificazioni, non aveva prerogative, non aveva scusanti, non era legittimo. La sola pubblicazione dell’amianto posto sul marciapiede della basilica detronava chi doveva fare ma non aveva fatto, chi doveva intervenire ma non era intervenuto, chi sapeva e non aveva agito… chi vorrebbe i voti per restituirci soltanto flati puzzolenti. [+blogger]
l'amianto è sempre qui!!!!
banco alimentare
Sempre e solo brutte notizie così non si costruisce niente”. Le accusa rivolte al blogger, disgregatore di una unione di fatto salda ed efficace. Le notizie buone non le conservo nel frigo, non le mangio e nemmeno le polverizzo. Diciamo invece che molte persone non hanno il coraggio di denunciare, di chiarire, di smentire le assurdità e le incapacità… o gli intrallazzi.
cosa insegnare...
Parlare con i giovani e i giovanissimi è cosa ardua, il loro linguaggio, gli atteggiamenti, le considerazioni, le opinioni divergono nella sostanza e nelle caratteristiche, gli adulti questo lo devono capire e comprendere. Arginare un problema di natura amorosa, ad esempio, è cosa parziale, inadeguata e priva di riscontri oggettivi. Cosa ancora più ardua è parlare di politica, oggi neanche i grandi riescono a discutere serenamente e con imparzialità. Ma nella società esistono della prerogative incerte, delle condizioni generali, delle inusitate semplici convinzioni che hanno superato di gran lunga la morale adolescenziale.
amianto a piazza sanità
hinterland napoletano
Pregiudizi, razzismo, noncuranza, rassegnazione e disinteresse. La periferia napoletana, hinterland aggregativi, unione di fatto perversa, eterogenea, abbandonata e ricca. Elucubra la mente di gestori malavitosi, opinionisti d’affari, baldorie comunali e politiche, bieche triviali per accaparrarsi l’ultimo cestino del banco alimentare. Napoli sopporta, sopporta la sua periferia, sopportano gli “eletti” che nel silenzio rimuginano, sopportano gli scettici e le casalinghe.
Terra di mezzo, bivio senza frontiera, un corso spezza l’altro: lì i nolali, i bruscianesci, i pomiglianesi, i boschesi, là i napoletani invadenti, incivili, impotenti e rozzi. Gli uni saccheggiano gli altri, è la guerra tra poveri rivoltosi in cerca di paradisi. È la guerra dell’immondizia, dell’acqua, dell’aria e della sopravvivenza. Nei limiti accerchiati, i rom, gli “extracomunitari, quelli che puzzano di piscio, di catrame, di saliva, di sperma. Gli effluvi salgono fin alla finestra di donna Concetta che ogni domenica prepara il ragù e le salsicce. Un urlo disperato, una constatazione inopportuna, l’ultima catapecchia, tugurio insanguinato, prende fuoco e brucia. Un colore ardente e affascinante, un rosso arancio celeste bianco, è la disinfestazione catartica, e la marijuana che si frantuma in mille foglie, si sbriciola come un cristallo purissimo.
Nel treno i giochi sono fatti. Molti si accostano all’obliteratrice, aspettano l’abbonato o chi ha paura di mostrar le sue “vergogne”. Poi infila uno dietro l’altro per irrompere la frontiera ed eludere la sorveglianza. Una questione di abitudine, di malaffare, di povertà. Tutti nel vagone sentono il diritto di protestare, di scacciare, di spostarsi leggermente per non lasciare posto. L’Italia forse non è razzista e forse neanche la nostra città. È la sostanza che manca, è l’immaginazione figlia dei media, una generale sofferenza invisibile, padrona dell’arroganza; impuro come il guano, la soggezione rispecchia antiche diramazioni accentuate da chi per mostrarsi, per vivere, per morire diventa irrimediabilmente ciò che non è. [+blogger]
un rione per il blog
I più bravi erano i guantai, seguiti subito dopo dai falegnami, calzolai, ceramisti, impagliatori ecc. Ed è proprio in virtù di tanto lavoro, di tanta arte e storia (gli Ipogei dei Cristallini, il Cimitero delle Fontanelle, le Catacombe di san Gaudioso e San Severo, i Monasteri di via S. M. Antesaecula), che noi della redazione abbiamo aperto questo blog perché crediamo in quello che un tempo era la Sanità e in quella che in futuro potrà essere. Il rione è vivo come le sue numerose famiglie, i suoi numerosi operai, quelli che giocano la bolletta ogni domenica, che parcheggiano male e urlano quando parlano, quelli che gettano l’immondizia fuori dal cassonetto, quelli che fanno amicizia con gli immigrati e osannano i preti. Il quartiere è caotico. Un sabato di mezz'estate, intorno alle ore 19,00, è un inferno di motorini, pedoni che cercano di camminare, districarsi, deviare un percorso per non urtare contro un auto, una moto, la navetta del ANM.
C’è un misto di contraddizioni, di armonia, di intolleranza, di ingenuità, di situazioni assurde oppure di quelle che ti lasciano senza parole. Amore e rispetto, assurdità e maleducazione. Il nostro è un quartiere ombra, un rione invisibile situato in una valle che sprofonda sempre di più, sostenuto solo da chi intende considerarlo per quello che è. Non diciamo: “qui non c’è illegalità”, ma chi in Italia potrebbe dirlo? Il rione, Napoli, il Sud… prima o poi usciranno allo scoperto, mostrando non più il “buon cuore” ma il cervello, l’intuizione, l’organizzazione. Tutto questo sarà possibile solo quando sapremo riconoscere l’alternativa che non è solo ricchezza, potere, camorra, ma anche solidarietà, lavoro, passione, intelligenza… [+blogger]
perché non mi fanno votare?
Finalmente ho le idee chiare. I manifesti mi mettono allegria, danno speranza e fiducia. Mi piace l’espressione di Casini, quella di Caldoro, preferisco la bellezza della Carfagna ma anche la posa della Mussolini. Mi piace il sorriso di De Luca, lo spot di Roberto Fico, la foto di Bersani, la promessa di Ferrero. Allora ho deciso di non votare proprio perché non posso indicare con la x tutti i candidati presenti. Non è giusto: io voglio esprimere tutte le preferenze, li voglio votare tutti, ma proprio tutti. Protesto formalmente come un vero elettore sa fare: non vado a votare perché impossibilitato a scegliere! [+blogger]
"c’è speranza per te"
Risponde un ragazzo del quartiere.
trash politik
Incomincia il via vai di sconosciuti nel rione che girano con volantini, stringendo la mano di uno o strizzando l’occhio mentre sfoggiano un sorriso sardonico. Gente che non sa neanche dove si trova il rione sanità, invitano con calorosa armonia a votare per il bene del paese e del quartiere. Che lestofanti, che imbroglioni, quanta acrimonia nelle parole che poi sfumeranno come sfuma l’ultimo incendio appiccato per disperdere rifiuti. Non hanno dignità. Cercando nella semplicità del pizzaiolo, del salumiere, del pescivendolo o del povero di turno che per pochi spiccioli distribuisce volantini per caso, un consenso illegittimo, anche ieri Poppella, che solitamente vota a destra, ospitava un caos di gente che inneggiava il suo idolo di sinistra. Spacciatori di mezza età che commettono reati prima ancora di essere votati. Il quartiere è zeppo di manifesti elettorali attaccati indiscriminatamente sulle pareti dei palazzi, un reato che nessuno ha voglia di spiegarci, ma che tutti commettono con grande disinvoltura.