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La settimana scorsa un ragazzo che si è da poco sposato ed ha un mutuo di circa 100mila euro, è stato licenziato in tronco, senza una giusta causa, pur avendo un contratto di lavoro indeterminato. Lavorava presso un tour operator di Napoli, “dopo il viaggio di nozze mi hanno scaricato come acqua sporca ed infettata”, ha dichiarato.
Oggi il corriere della sera (corriere del mezzogiorno) ha pubblicato in prima pagina: “La regione Campania cerca consulenti per organizzare convegni, conferenze stampa e eventi. Ma soprattutto è accaccia di esperti per stabilire il menu di pranzi e cene che dovranno accompagnare queste manifestazioni… I consulenti che costeranno 240 milioni di euro, dovranno anche fittare alberghi a quattro stelle, per le convention del Piano di sviluppo rurale”.
Mentre l’assessorato all’agricoltura, uno dei tanti, spilucca nei conti pubblici, naturalmente era previsto, non hanno colpa se queste cose vanno così, il licenziato di cui sopra ha seri problemi psicologici certificati dall’Asl di Napoli, problemi di natura depressiva e anche fisica visto che spesso capogiri gli fanno perdere i sensi. Anche questa storia qui è una delle tante.
Nell’articolo si legge ancora: “I convegnisti, secondo quanto recita la delibera di giunta numero 479, saranno di bocca buona. Perché nella pausa tra una relazione e l’altra, vedranno servirsi, come prevede l’appalto, caffé, dolci vari adatti, succhi, acqua minerale. A pranzo potranno godere della successione di portate con 3 antipasti, 2 primi (di cui 1 con condimento a base di soli prodotti vegetali), 2 secondi (carne o pesce), 4 contorni (verdura ed ortaggi sia cotti che crudi), frutta, 3 tipi di dolci (di cui 1 almeno senza farcitura e 1 a base i frutta), vino rosso e bianco, acqua minerale liscia e gassata, bibite e caffé. Infine a cena saranno astronomicamente sollecitati da un antipasto misto, 2 primi (di cui 1 con condimento a base di soli prodotti vegetali), 2 secondi, 2 contorni, frutta, dolce a scelta, vino bianco e rosso, acqua minerale, bibite e caffè”.
Bisogna garantire la qualità dei prodotti nostrani, prodotti campani e non di importazione dice la delibera e riportato giustamente dal giornalista Felice Naddeo. Garantiamo pure le nostre qualità, il nostro lavoro, la nostra professionalità. I consulenti servono, come serviva la serva per totò. Mentre i conti tornano per le abbuffate generale il nostro licenziato fa i conti con le assurdità del lavoro. Se non c’è la giusta causa non si può licenziare e se c’è va provata. Chi prova invece che i convegnisti sono veramente capaci? E come possiamo controllare che i 240mila ero spesi in 3 anni, per pagare gli organizzatori schef, siano veramente dati a dei professionisti? Ma poi questi eventi convegni servono realmente? Una cosa è certa, i 3 antipasti, i 2 primi, i 3 secondi, i 4 contorni non sono sicuramente ammessi alla tavola del nostro nuovo ectoplasma disoccupato. [+blogger]