rione sanità e altro
l'altro spazio
Qualcuno sul blog ci ha invitati a scrivere di camorra, noi della redazione cerchiamo sempre di dialogare con chi lascia messaggi esaudendo nel possibile le esigenze e le aspettative. Naturalmente ci chiediamo, e chiediamo a chi ci ha fatto questa osservazione: forse dobbiamo scrivere di camorra perché siamo nel rione Sanità? Ma, a parte le polemiche che lasciano il tempo che trovano, saremo pressoché banali se incominciassimo quest’articolo dicendo che la camorra è un sistema che coinvolge politici, imprenditori, operai e nullafacenti. In questo caso avremmo fatto la scoperta dell’acqua calda. Una differenza che terremmo a sottolineare è quella spaziale. Spiegando meglio questa differenza, essa è nella sostanza quel piano intermedio che intercorre tra l’alta camorra (come parte delle Istituzioni o gli intellettualoidi) e la bassa manovalanza, cioè parti del popolo. Quello che vorremmo mettere in risalto sono proprio tutti quelli che appartengono allo stato intermedio, uno stadio che non si conosce ancora bene e che, secondo il nostro parere, è quello che riesce a distruggersi e rinascere contemporaneamente. È una specie di economia impazzita che inventa qualcosa che nell’immediato già è obsoleto. Quelli che hanno la peggio sono i “poveri di turno, quello che noi definiamo operai della camorra: per essere più precisi, e non vorremmo sbagliare, in passato 13 morti in 26 mesi solo nel nostro quartiere. Precisiamo ulteriormente che quando ci riferiamo alle Istituzioni o al popolo, naturalmente, è sottointeso che non intendiamo dire che tutti gli Italiani sono camorristi o mafiosi, anzi è esattamente il contrario. Se in parte riconosciamo un legame debole, ossia nel definire lo stato alto e basso della camorra, abbiamo già scoperto che una parte molto ristretta di persone “giocano” o con i camorristi o a fare i camorristi. Quello che maggiormente ci preoccupa è, lo ribadiamo, quel vuoto che permette a molti uomini di depositare denaro sporco su banche inaccessibili, quelli che truffano lecitamente, oppure i professionisti del raggiro, in una definizione, tutti quelli che riescono in un modo o nell’altro a farla franca.
A nostro parere nelle Istituzioni locali crediamo ci siano abbastanza persone oneste che, ad un certo punto, vengono irretiti in questa traccia indelebile di favoritismi e clientelismi, a volte demotivati e mortificati nella loro professionalità. Basti pensare allo scandalo delle emittenti private per avere un esempio calzante. Le nostre osservazioni sono contro quelli che imbrogliano regolarmente, quelli che, pur essendo condannati sporgono denuncia per diffamazione, quelli che minacciano azioni legali per offesa alla buona fede, quelli che si sentono, o dicono di sentirsi, perseguitati senza mai essere andati in galera. In realtà ci assillano tutti quei camorristi indefiniti, quelli che non si espongono, gente che guadagna milioni di euro facendosi prestare un nome e/o corrompendo con la forza del denaro e della persuasione. Non difendiamo l’alta camorra o la bassa manovalanza: essa è condannabile comunque perché oltre a far del male a gli altri fa male a se stessa e a tutti quelli che intorno la seguono. Quando si arrestano i capi mafiosi il problema non è farli pentire per poi arrestare esponenti e malavitosi (essa deve essere la norma), la questione invece è riuscire a controllare quello spazio, di cu sopra, che giace nell’ombra tra un eletto di turno e un venditore fallito, tra un professionista oratore e un nullafacente, tra un manager corrotto e un lavoratore stanco.
Questi esempi sono estremi e sintetici, per questione di spazio non possiamo farne altri, ma ci aiutano a comprendere che la sottrazione degli spazi, la sperequazione economica, l’indifferenza istituzionale, la mancanza di sensibilità pubblica ecc, ecc, sono i punti che nell’immediato andrebbero analizzati e studiati più a fondo. Nel rione Sanità, circa 70mila anime su cinque chilometri quadrati, manca una scuola media inferiore, un ufficio postale, un asilo nido, (e per creare un po’ di lusso), una biblioteca, un cinema, un teatro… in un quartiere dove si contano numerose bellezze storiche e artistiche la sottrazione degli spazi pubblici (che riteniamo di centrale importanza) è l’elemento fondante che evidenza la debolezza culturale riducendo l’immagine fattiva a mera sostanza oziosa. [+Blogger, Mauro ‘o Romano]
¿Qué pasaría si un día despertamos?
Qué passarìa sì un dìa despertamos dàndonos cuenta de que somos mayorìa? Qué passarìa sì de pronto una injusticia, sòlo una, es repudiada por todos, todos los que somos, todos, no, unos, no algunos, sino todos? Qué passarìa sì en vez de seguir divididos nos multiplicamos, nos sumamos y restamos al enemigo que interrumpe nuestro paso?
PROVIAMO A TRADURRE
Che cosa succederebbe se svegliandoci capissimo che siamo in maggioranza? Che cosa succederebbe se all'improvviso un'ingiustizia, soltanto una, fosse ripudiata da tutti, proprio da tutti: non da alcuni, non da qualcuno, ma veramente di tutti? Che cosa succederebbe se, invece di restare divisi, ci moltiplicassimo, ci unissimo e resistessimo al nemico che ferma i nostri passi? [Alcuni pezzi tradotti della poesia di Mario Benedetti].
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¿Quépasaría si un día despertamos
dándonos cuenta de que somos mayoría?
¿Qué pasaría si de pronto una injusticia,
sólo una, es repudiada por todos,
todos que somos todos, no unos,
no algunos, sino todos?
¿Quépasaría si en vez de seguir divididos
nos multiplicamos, nos sumamos
restamos al enemigo que interrumpe nuestro paso,
Qué pasaría si nos organizáramos
y al mismo tiempo enfrentáramos sin armas,
en silencio, en multitudes,
en millones de miradas la cara de los opresores,
sin vivas, sin aplausos,
sin sonrisas, sin palmadas en ¡os hombros,
sin cánticos partidistas,
sin cánticos?
¿Qué pasaría si yo pidiese por vos que estás tan lejos
y vos por mí que estoy tan lejos,
y ambos por los otros que están muy lejos,
y los otros por nosotros aunque estemos lejos?
¿Qué pasaría si el grito de un continente
fuese el grito de todos los continentes?
¿Qué pasaría si pusiésemos el cuerpo en vez
de lamentarnos?
¿Qué pasaría si rompemos las fronteras
y avanzamos, y avanzamos,
y avanzamos, y avanzamos?
¿Quépasaría si quemamos todas las banderas
para tener sólo una, la nuestra,
la de todos, o mejor ninguna
porque no la necesitamos.
¿Qué pasaría si de pronto dejamos de ser patriotas
para ser humanos?
No sé. Me pregunto yo,
¿qué pasaría? [mario benedetti]
negata sedia a rotelle
via l'amianto
Denunciare l’accaduto è segno di partecipazione come hanno fatto diversi abitanti del posto. Nella redazione è arrivata una mail di protesta da Grenoble, Francia. Stranamente su facebook i ragazzi del quartiere, che pure sono attenti a queste cose, non hanno citato questo grave atto vandalico. Ci auguriamo che cose del genere non succedano più anche se in questa città complicata gli avvenimenti sembrano ripetersi di continuo, la storia non insegna soprattutto alla classe politica e dirigenziale. Come dice Vandana Schiva “Vivere con meno è il nostro nuovo Rinascimento”.
scienze per la pace
Dopo che nei giorni scorsi i telegiornali del pensiero unico hanno dato notizia dell’ultimo fondamentale episodio di emancipazione della donna (la parità tra i due sessi nell’accedere alle Accademie Militari, vedi la “Nunziatella”, fucina di militanti dei movimenti per un mondo senza guerre), la mattina del 10 settembre al TG1 delle ore 7 – esattamente alle 7.20 – quasi a completamento della notizia di cui sopra un giornalista in carriera alla RAI, Gennaro Sangiuliano, discute con il conduttore e un docente universitario sul proliferare di corsi di laurea inutili, facendo due esempi: scienze per il giardinaggio e scienze per la pace. Per il giardinaggio, basti pensare in quale stato versa il più antico e degradato giardino pubblico d’Europa,
morire di povertà
italiani o italieni?
Venerdì notte (ore 01,15 circa), su radio 24 si parlava come al solito di politica; ad un certo punto un commentatore aveva detto che il presidente della repubblica aveva violato la costituzione. In realtà la discussione era nata perché Napolitano, esortato da una persona a non firmare una legge, aveva risposto che “firmare non significava nulla”. Lo speaker aveva obiettato sostenendo che Napolitano si riferiva alle parole di quella persona e non al fatto di non firmare. La discussione era andata avanti per parecchi minuti: l’uno diceva che non era possibile che un presidente della repubblica dicesse una cosa del genere, visto che non firmare è previsto dalla costituzione, mentre l’altro affermava che l’interpretazione era sbagliata in quanto le parole dette e non la legge venivano obbiettate dal Presidente. Insomma un fraintendimento generale. Credo che chi ha ascoltato non avrà avuto modo di capire quali realmente fossero stati gli intenti di Napolitano in relazione a quella frase.
A queste discussioni siamo abbastanza abituati noi (voi, essi) italiani, in realtà non si sa mai chi ha torto e chi ha ragione. La stessa cosa è attuata con le leggi italiane: c’è sempre un’altra legge che sconferma, amplia, riduce o amplifica quella precedente. Le interpretazioni che si possono dare alla lingua italiana sono svariate e a volte anche contorte. L’italiano è una lingua difficile e molti, politici compresi, non solo sbagliano a parlare ma scrivono male o non scrivono proprio. Il problema, soprattutto in questo determinato periodo storico, è il fatto che l’ignoranza ha prevalso sul buon senso, così come il linguaggio economico ha sconfinato e trapassato quello culturale. Ecco perché oggi noi facciamo le guerre mediatiche, il fatto è che non ci capiamo, non capiamo l’italiano, diciamo la stessa cosa ma la interpretiamo in modo differente o viceversa; è il linguaggio che in parte ci affoga grazie anche alla nostra incapacità. In effetti l’italiano è una lingua inventata per gli ITALIENI. [+Blogger].
[s]fondi pubblici
progetti partecipati proposti dagli abitanti del Rione vengono regolarmente ignorati dalle Istituzioni. I progetti preparati dalle Istituzioni nei minimi dettagli (molte volte sono copiati), illustrati su enormi pile cartacee, solitamente vengono calati dall’alto, senza confrontarsi con i reali bisogni della popolazione. Chi attua i progetti, ovvero: cooperative, fondazioni, associazioni sono legati indissolubilmente alle volontà dei partiti. Senza il legame con classe politica sono praticamente chiusi i rubinetti dei finanziamenti e l’approvazione dei progetti si perde nel labirinto della burocrazia. Tutto questo se si esclude il periodo di campagna elettorale, dove si promettono fondi, pagamenti degli arretrati, nuove collaborazioni, il tutto automaticamente disatteso il giorno dopo le elezioni. Dal 2007 al 2013 sono stati stanziati altri miliardi di euro per
ronde nel quartiere
lettera aperta ai cittadini
Ogni individuo è unico e irripetibile, ognuno è vissuto diversamente dagli altri, ognuno, anche, è morto diversamente dagli altri. I morti sono tutti diversi, perché erano diversi da vivi. Ma più che le differenti idee politiche, conta per noi come quelle idee si affermavano: con una penna, un microfono o un volantino, oppure con un bastone, un coltello o una tanica di benzina. Questa è la storia che noi ben conosciamo, e che non vorremmo in nessun modo rivivere. Quanto sta accadendo in questi giorni a Materdei, con l’occupazione dell’ex convento in salita San Raffaele da parte dei giovani di Casa Pound, rischia invece di rinfocolare contrapposizioni che speravamo passate per sempre. Non sappiamo se questi giovani siano effettivamente dei “bravi ragazzi”, come alcuni dicono. Abbiamo però ascoltato le loro dichiarazioni, e li abbiamo sentiti proclamarsi “fascisti del terzo millennio”. Qualcuno dovrebbe ricordargli che la Repubblica Italiana è nata dalla Liberazione dalla dittatura fascista, spiegargli che la Costituzione vieta “la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”, che le nostre leggi considerano reato diffondere il fascismo o farne l’apologia. Perché il fascismo ha prodotto, già sul finire del secondo millennio, morte e dolore. Speriamo che nel terzo millennio il fascismo esca per sempre dalla storia, e che nessuno abbia più a soffrirne a causa sua. Ma la trasmissione di questi principi democratici non può essere affidata solo ai cittadini che manifestano legittimamente la loro preoccupazione o a qualche facinoroso che, sentendosi un nuovo partigiano di una nuova Resistenza, tenta l’assalto al covo fascista, mettendo a rischio la sua vita e quella altrui (al termine della manifestazione di mercoledì si sono contati almeno undici feriti: speriamo che non ce ne siano altri!). Spetta alle Istituzioni valutare e agire con chiarezza e tempestività. I giovani occupanti di Casa Pound sono bravi ragazzi benvoluti dal quartiere che si dedicheranno a fare il doposcuola ai bambini? Desiderano rendersi utili al territorio contribuendo a realizzare i diritti di disoccupati, anziani, immigrati, disabili, senza discriminazioni verso alcuno? Siano lasciati in pace! Sono pericolosi razzisti, squadristi e mazzieri che metteranno a repentaglio l’incolumità degli immigrati, degli omosessuali e degli abitanti di Materdei? Sia sgombrato immediatamente l’ex convento! Sono decisioni non facili, ma che chi ha la responsabilità di governare Napoli ha il dovere di prendere per tutelare la sicurezza e la tranquillità dei suoi cittadini. Vorremmo invece rivolgere ai giovani, la cui rabbia sta montando in questi giorni, semplicemente un appello, in nome di quanti persero la vita a causa del fanatismo, dell’intolleranza, dell’odio politico. Niente può giustificare la violenza, neanche le colpe degli altri. Nessuna giustizia può nascere dalla violenza, come nessun albero sano può germogliare da un seme malato. Opponetevi, dunque, alla violenza degli individui e della società, alla prepotenza e alla sopraffazione, all’intolleranza e al razzismo, all’ingiustizia e alla guerra; con la vostra integrità morale, con la verità delle vostre parole, con la forza della solidarietà, con il ricordo di chi sacrificò la sua vita per questi valori. Esiste una sola umanità. Solo la nonviolenza può salvarla. [Livio e Rosanna Miccoli, fratelli di Claudio, ucciso a Napoli il 6 ottobre 1978 Salvatore De Waure, fratello di Vincenzo, ucciso a Napoli il 21 gennaio 1972 COMITATO CLAUDIO MICCOLI]
un invisibile precario
villa literno e cimitile
oroscopo preventivo
Per chi nasce in Bilancia la doppia considerazione ha una sua logica derivata dall’equilibrio che lega l’ago al peso. Irene Jacob interpreta magistralmente il film “la doppia vita di Veronica”, La sua bellezza è messa a confronto con "l’altra sua bellezza". La scena più curiosa di questo film è quella dove Veronica, dopo aver avuto un piccolo malore, intravede un anziano che apre improvvisamente il cappotto mostrando le sue parti basse. Se per caso ti capiterà di fare questo incontro caro/a Bilancia forse potrai avere la consapevolezza di aver conosciuto il regista, di vivere in Polonia e contemporaneamente in Francia, di essere considerato/a una persona affascinante e, cosa veramente incredibile, di costruire la tua vita plasmando l’arte, l’amore, la passione, il canto. Questa miscela di bella e piacevole sensazione avvolgerà la tua vita tanto che neanche il sogno placherà la tua immaginazione. Il film è bellissimo e ti invito a vederlo e rivederlo e rivederlo e rivederlo...
Ti consiglio un buon libro da leggere per questo “noioso” mese di ottobre: “Francesco d’Assisi” di Gilbert K. Chesterton. La vita di questo santo è straordinaria e scritta poi da un ateo (convertitosi), è ancora più emozionante. Le differenze che troverai ti faranno “accapponare i capelli” e la semplicità di quest’uomo ti catapulterà direttamente in qualche convento di Napoli. Perché? Perché la spaccatura che c’è tra la vita di Francesco e gli attuali francescani è così netta, così differente che la povertà dell’uno contrasta con la ricchezza e l’abbondanza degli altri. La “nudità” del santo è sconvolta dall’abbondante cibo che tutti i giorni le suore della mensa preparano per i sacerdoti, così come le sue privazioni sono scardinate dall'enorme affitto della sale per i matrimoni religiosi. Di negativo, caro scorpione, ti accorgerai, ma sicuramente l’hai già fatto, delle contraddizioni che avvolgono la nostra cultura; di positivo invece avrai scoperto un maestro del paradosso e della letteratura. Buona meditazione.