proposta sanità
gratta ci cova
Un tabellone luminoso posto nella centralissima piazza Garibaldi (Napoli), cifre a nove zeri per indicare le mitiche vincite, aggiornamenti a tempo reale per l’effetto sorpresa, questa la straordinaria invenzione pubblicitaria che stordisce e incita a comprare un gratta e vinci. C’è una possibilità pari a zero che si possa vincere eppure questo piccolo pezzo di carta “affattura” molte persone. Qualcosa di ancora più sottile e perverso è la restituzione della somma minima quasi certa. Un gratta e vinci da euro 5 quasi sempre restituisce la vincita, poi è naturale che se prima hai comprato non potrai fare altro che ricompre. Questa illusione della vincita frutta milioni e milioni di euro anche alle casse dello Stato. E’ il gioco dei poveri e della gente accanita. Per fortuna le sale da bigliardo non ci sono più, nel rione resiste a piazza Mario Pagano, e sembra che un’altra stia per aprire alla via S.M. Antesaecula, ma non ne siamo sicuri.
Il gratta e vinci, come il lotto e altri giochi, ha la capacità dello stregone, potenziato dal fatto che avere soldi e averne molti rende felice, di una felicità estrema, frenetica e quasi irragionevole. Anche se i “soldi non si mangiano” la vincita, la grossa eredità, un grosso affare, mette allegria, fa festeggiare, crea gioia spasmodica e irripetibile. Il gioco è come la religione estrema o qualunquista, nel senso che si venera qualcosa che in se non ha valore. Durkheim diceva che adorare qualcosa di inconsapevole ed astratto non è altro che adorare se stessi, infatti si spera di vincere, quando è impossibile che avvenga, proprio per la consapevolezza di apprezzarsi di più, per salire di rango e autostimarsi maggiormente. Marx aggiungeva che l’autostima, in questo caso, era un riflesso della società dominante (ossia di poche persone), che serviva a giustificare le disuguaglianze e le assurdità. Infatti nessuno si ribella se i numeri fortunati non escono mai.
Qualche giorno fa il tg nazionale ha annunciato che una somma considerevole di euro non è mai stata ritirata dal suo legittimo proprietario… ma nessuno si è mai veramente chiesto: a chi vanno questi soldi?, e in che modo o chi li gestisce?, e quali sono le modalità, se ci sono, di redistribuzione? Il gioco, dove in palio si possono vincere un sacco di soldi, è perverso e allo stesso tempo appagante. Un “futuro migliore” ci aggrada… è il merito per tante sofferenze. La perversione sta nel fatto che tutti non vogliono sapere che non si vince, meglio pensare che la vincita potrebbe essere proprio questo biglietto. I soldi sono sporchi, sporchi nel senso che migliaia di mani “accarezzano” la carta filigranata, la ungono, la stropicciano… essa è la carta più sporca che sia mai esistita, eppure nessuno fa attenzione a questa sottilissima ed importante differenza.
La felicità, l’inconsapevolezza, la fattucchiera che ingloba la ragione, l’indifferenza, l’autostima sono tutte forme di giustificazioni per marchiare l’economia e per renderla più concreta; la realtà, la ricchezza, l’illusione servono per mascherare la tragicità che si nasconde dietro questo piccolo pezzetto di carta. Un giorno ci accorgeremo che dobbiamo grattare più in fondo per vincere. [+Blogger]
con i dovuti ringraziamenti
la ragione dell'irragionevole torto
“La ragione dell’irragionevole torto che alla mia ragione vien fatto, mortifica in tal modo la mia ragione, che con ragione mi dolgo della vostra bellezza”. “…gli alti celi che nella vostra divinità divinamente con le stelle vi fortificano e vi fanno meritare il merito che merita la grandezza vostra”. Comincia così uno dei libri più belli del mondo, di rara bellezza stilistica e di contenuti. Un cavaliere che dal rione Sanità parte e con il suo motorino attraversa la città, la regione e “gira il mondo in ottanta giorni”. Questo araldo impavido personaggio percorre la sua strada senza casco spesso parlando con altri impavidi condottieri scooteristi che senza fermarsi discutono di politica, di arte, di storia e di neomelodia napoletana. Ho avuto la fortuna di incontrare uno di questi cavalieri, la sua formale presenza mi ha “affatturato”. Mi sono presentato e altrettanto ha fatto lui, “piacere sono Lev Nikolaevic Myskin e sono un Idiota”. La sua lucidità è straordinaria, ha all’incirca 50 anni ma le sue espressioni, le sue movenze fanno invidia ad un bambino. Gli dico: perché non usi la classica corazza, la spada e il casco, e lui mi risponde, perché qui la legge non è uguale per tutti, qui le cose vengono fatte rispettare se e solo se. Questo è un quartiere dove la donna, soprannominata “Signora delle Camelie, credo che non tutti sanno cosa significa realmente, si riappropria della dignità e spesso la perde volontariamente. Qui la famiglia si sdoppia, si triplica, ma non è una classica famiglia, segue solo il tempo e la televisione. Il rione è uguale a tutti gli altri quartieri, posti, luoghi del mondo, dove i mass media fanno i padroni democratici e si combatte a forza di raccomandazioni. Una volta era più facile lavorare, bastava un piccola spinta, oggi invece è più difficile perché o hai una spinta notevole oppure resti attaccato al tram… se ci riesci. Gli chiedo ancora se lui conosce un cavaliere più cavaliere degli altri. Lui ci pensa un po’ poi sempre pensieroso afferma: Ugolino, no scusa ho sbagliato, i bianchi, anzi, no, i bianchissimi. Nel rione domani, diverse persone ripuliranno i muri sporcati dalla cacca delle mosche, il mese scorso un milione di mosche hanno defecato sul quartiere, puzza e merda secca, pensa con il caldo… ma per fortuna uomini e donne ci aiutano.
Adesso ragioniamo seriamente. Domani una delegazione, partendo da vico Lammatari cercherà di ripulire il quartiere dai manifesti elettorali messi abusivamente: ma qualcuno pagherà per questo reato? “Te l’avevo detto, qui la legge non è uguale per tutti!”.
leggifilmsanità: "persepolis"
Un film d’animazione, bellissimo. Se potete - gente del rione e anche di altri posti di Napoli, della Campania, del Mondo - vedetelo insieme con i vostri figli, raccontate la storia, anche quella napoletana, le ingiustizie, magari quelle che ha subito un lavoratore o una casalinga. Se non conoscete bene la storia dell’Iran parlate di quella che avete studiato a scuola e se pure quella vi sfugge raccontate un episodio antico, un fatto o un “fattariello”, un qualcosa che possa attirare l’attenzione e la discussione. [+Blogger]
comunicato stampa (rete sanità)
via dell'avvenire
senza titolo
a lo ffriere siente l'addore a li cunte siente lo chianto
campo estivo alla sanità
gabersanità
wireless e sanità
devastato il parco san gennaro
Inizialmente abbiamo pensato a un grave atto vandalico, ma poi il custode del parco (della napoliservizi), ci ha anche riferito che in mattinata due persone adulte sullo scooter sono passate recapitando una pesante minaccia indirizzata al Comitato: "Il comitato deve lasciare il parco, perchè dobbiamo fare le cose nostre..."!! Noi non sappiamo chi sia il committente di quest'azione, se persegua finalità speculative e/o elettoral , ma magari la presenza di una rete sociale no-profit, estranea a partiti e interessi economici, è considerata da costoro un ostacolo da eliminare e non una risorsa culturale e civile! Dal 2 maggio del 2008 come gruppo di cittadini e attivisti sensibili all'autogestione come strumento di cambiamento della socialità e della città, insieme alle persone della rete sanità di Alex Zanotelli, ai ragazzi ed agli abitanti della zona, abbiamo ri-aperto il parco San Gennaro, costruito e mai inaugurato e l'abbiamo restituito al quartiere, permettendo a tutti di poterlo vivere, di poter godere di uno spazio verde, uno dei pochi in questa città. Abbiamo, di fatto con la nostra iniziativa, costretto il comune a completarlo! Ma non ci siamo limitati a questo. Abbiamo reso un semplice giardino pubblico un luogo di socialità, di incontro, di aggregazione. Un posto in cui i più piccoli in particolare, il futuro di questa città, potessero sperimentare un modo nuovo di stare insieme, libero dalle logiche di violenza, di aggressività, di brutalità, che sempre più, sopratutto negli ultimi tempi, stanno caratterizzando la città di Napoli. Sono tante le iniziative che abbiamo costruito da un anno a questa parte. I laboratori (di “giocoleria”, informatica, di arti figurative) per i bambini; le feste ed i concerti, liberi e gratuiti, momenti importanti di socializzazione, in un quartiere che non ha altri spazi comuni di incontro. Ma anche sportelli di informazione sul diritto alla casa e sui diritti di cittadinanza. Il mese scorso, un torneo di calcio antirazzista con i ragazzi napoletani della sanità e del centro storico insieme a quelli delle comunità Rom e srilankerse per consentire di superare quelle barriere culturali che generano intollerabili episodi di razzismo ed esclusione sociale. Tutto quello che abbiamo fatto lo abbiamo sempre fatto spinti unicamente dal desiderio e dalla volontà di provare a cambiare questo quartiere, questa città, questa società. Evidentemente però, a qualcuno tutto questo non e' piaciuto! Evidentemente qualcuno non sopporta che in un quartiere come questo esistano spazi liberi da interessi economici, facili guadagni, facili speculazioni. Da circa due mesi, infatti, all'interno del Parco San Gennaro si ripetono senza sosta episodi minori di vandalismo. In un primo momento abbiamo pensato a stupide ragazzate, azioni fastidiose, ma senza troppa importanza. Ma il ripetersi costante e sempre più grave di simili episodi ed il fatto che si concentrassero sempre e solo sulla struttura che ospita le assemblee di gestione del Parco sociale, c'ha fatto immaginare , verosimilmente, scenari ben peggiori. Ad una situazione già grave, come quest'ultima, si sono aggiunte le minacce fatte al custode della Napoli Servizi ma indirizzate a noi. Ma noi non abbiamo nessuna intenzione di sottostare a minacce di questo tipo! Non abbiamo nessuna intenzione di cedere a pressioni che vengono da fuori e che vorrebbero probabilmente trasformare questo posto in una macchina per fare soldi. Non abbiamo nessuna intenzione di far diventare il parco “proprietà privata”. La nostra reazione sarà diversa dalla loro violenza. Agiremo come sempre pubblicamente, alla luce del sole, insieme a chi vive quotidianamente questo parco. Venerdì 3 Luglio alle ore 17 lanciamo una giornata di comunicazione in difesa del Parco San Gennaro e facciamo appello agli abitanti del quartiere, a tutti i cittadini napoletani, agli artisti, alle sensibilità democratiche, di sostenere questa esperienza rispetto alla barbarie. Il Parco e' di tutti e tutte ! Resisteremo un minuto in più delle loro minacce ! Noi non abbiamo paura ! [Comitato "Parco sociale San Gennaro" - Spazio sociale "Rita Parisi"].