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errore ai danni dei cittadini
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rassello accuse o complotto?
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un diversamente abile
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Provo vergogna nel presentarmi perché quel poco di dignità che mi è rimasta me la tengo orgogliosamente stretta perché per quelli come me non c’è spazio, sono un peso per le istituzioni, spesso un diverso per la società e il mio essere molto sensibile non può che crearmi ulteriori problemi. Ho vergogna perché la persona che state ascoltando non riesce a riscattarsi in questa società perché non ha potuto maturare una vita da adulto, non ha potuto realizzare il sogno di una vita fatta di cose e non di semplici parole e ancora oggi a 33 anni vive aiutato da tutti perché non e’ indipendente. Io appartengo al gruppo dei “diversamente abili” , quelli aggrappati ad una piccola speranza su un futuro quanto mai incerto perché se tanto mi da tanto vista la situazione presente il domani mi chiedo come sarà… Questa speranza siete voi, cioè tutti coloro che hanno voluto, vogliono e vorranno salvare me e quelli come me dalla condizione di imbarazzo, sofferenza e solitudine. Spesso mi chiedo che ne sarà del mio domani e per quanto io mi sforzi nel credere in una soluzione sinceramente riesco a vedere solo precarietà. Allora mi chiedo mille cose su quello che posso fare per cambiare il mio futuro e le risposte non sono molte… andare avanti cercando di combattere anche io, ma quello che mi spacca in due e’ che io sono un diversamente abile e forse speravo che fosse qualcun altro a preservarmi da questo, cioè dal fatto di dover lottare in una condizione di falsa serenità. Fortunatamente ho ancora i genitori ma se penso al giorno che se ne andranno quel giorno morirò un po’ anche io perché hanno vegliato su di me giorno e notte negli anni più difficili e lotteranno fino allo sfinimento per i miei diritti… e questo mi dà grande coraggio ma prima che venga quel giorno spero che le cose cambino davvero e che il nostro paese sia un paese dove ci sia più giustizia, più eguaglianza e più onestà e spero in un mondo dove chi comanda faccia gli interessi di tutti, anche di quelli come me… i diversamente abili. [S.C.]
dis-abitare
Pubblichiamo lettera inviatoci da una educatrice del rione. Vive e lavora da più di 50 anni nel quartiere e ora rischia di essere cacciata via dalla propria casa dove svolge il ruolo di volontaria e, come si definisce lei, di vice mamma. Questo è un problema che molte famiglie e stanno affrontando nel rione, e a napoli; molti proprietari preferiscono affittare le case a stranieri a prezzi altissimi. In molti vicoli e vie del rione, e nei bassi, ci sono bilocali e monocamere affollate di persone. È assurdo! [+Blogger]
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L’abitazione può essere un bene commerciabile? Da generazioni una casa viene abitata, vissuta anche… come la mia, come quella di altre 5 famiglie nella sola strada di Via Stella 124 che ho abitato per 50 anni con la mia famiglia. Poi, questa famiglia si è assottigliata per decessi, matrimoni, trasferimenti per lavoro, come succede sempre, naturalmente nella vita di tutti. Io sono rimasta sola, ammalata, reduce da un divorzio subìto, senza lavoro (a causa della salute), quando un “ragazzo” si è, semplicemente, intromesso nella contrattazione già definita e accordata, da concludere solo con l’atto di compravendita a favore mio da parte di mio marito, allorquando l’anziana ultranovantenne ex proprietaria, sebbene già fosse d’accordo con noi, siccome conosceva sin da bambina questo “ragazzo”, si è fatta irretire, imbambolare, cedendo a lui l’appartamento e perdendovi così anche 30 milioni di lire (8 anni fa) sul prezzo accordato con noi… avrei potuto solo far pagare una grossa multa ad entrambi per il diritto di prelazione prevaricato, ma “nulla di più” a detta degli avvocati, “in quanto non trattasi di studio o negozio per attività lavorativa”. La casa in questione è tutt ’ora centro, punto di riferimento, attrazione per la gente del quartiere in quanto rifugio, accoglienza, intrattenimento costruttivo per i ragazzi del rione le cui mamme e famiglie disagiate hanno affidato a mia madre, e poi a me, i loro unici gioielli, figli tolti così alla strada, sottratti alla delinquenza, alla devianza, perché intrattenuti nella mia famiglia con l’amore di chi sa prendersi cura. Da generazioni abbiamo dedicato vita, energie, e soprattutto amore a questi ragazzi, a queste famiglie. Da mamma moderna in qualità di Direttrice, Educatrice, Insegnante, in una scuola legalmente autorizzata (Arena Minatore) alla Sanità, con 300 bambini dall’asilo alle medie, con insegnanti competenti ed attenti al recupero sociale di questi ragazzi. Poi mia madre, nella suddetta casa, quale Insegnante, Educatrice e Vice Mamma, a sostegno di tante famiglie carenti di tutto… Infine io, Volontaria del carcere minorile maschile, Insegnante, Educatrice, e, posso dirlo, Vice Mamma, di questi ragazzi che adoro ed ancora da adulti mi vengono a trovare, ricercando i momenti di calore umano, di vita familiare, di semplicità e serenità vissuti qui da noi, da ragazzi, prima che la vita li inghiottisse nel gorgo del tritavalori… come ha fatto con me Zampino Mario, architetto, quel “ragazzo” che, con la scusa delle condoglianze per la morte di mia madre, venne invece ad interessarsi dell’appartamento con la ex proprietaria Teresa Pirelli e prevaricare sull’accordo di vendere a me l’appartamento in cui sono cresciuta, vissuta ed operato per 50 anni, dopo due generazioni prima di me… Entrambi straricchi, straproprietari, stra… cotanti dei diritti umani e, soprattutto degli interessi sociali dei più sfortunati che ancora oggi potrebbero trarre vantaggio dall’avere questa casa quale punto di riferimento per il riscatto da tanto male che li sovrasta ed inghiottisce facendoli soccombere perché senza voce, senza muri né culturali, né economici, né sociali per far valere i propri diritti, semplicemente contro chi ha il “potere dell’indifferenza”. [Giuseppina Conte]