Per fortuna questa volta hanno impiegato meno tempo.
amianto sbrciolato
ATTENZIONE
Amianto sbriciolato (pericolosissimo), alla via s. m. Antesaecula 126 altezza via Arena alla Sanità di fronte alla pizzeria Concettina ai Tre Santi. L'amianto è coperto in modo insufficiente da un telone e da una busta vicino sede di Celanapoli.
nubifragio alla sanità
Attenzione il temporale di poco fa ha fatto cadere alcuni calcinacci e pezzi di ETERNIT alla fine di via S.M. Antesaecula.
Per la precisione NTS’
Voglio precisare che la Rete Sanità
per quanto riguarda l’articolo di cui sotto non è responsabile e che le
dichiarazioni virgolettate sono del presidente dell’Associazione “sott’o ponte”.
Vorrei chiarire che l’articolo non ce l’ha con qualcuno in particolare né
accusa o, quanto mai, intende diffamare;
esso raccoglie lo sfogo di Vincenzo Pirozzi che, come lui stesso ha più volte
dichiarato al sottoscritto, non ha più voglia di collaborare con il direttore
artistico. Per il resto sono solo mie considerazioni personali. Chiunque altro
volesse precisare, correggere, aggiungere qualcosa oppure volesse pubblicare una
smentita o un conferma dell’articolo “dio è in agonia” può farlo liberamente contattando
il sottoscritto. [+blogger/caianto@libero.it]
dio è in agonia
Dio è in agonia, così come è in agonia il teatro Sanità.
Numerosi spettacoli fatti da dilettanti che avevano imparato a recitare come
dei professionisti. Numerose le iniziative, numerosa la gente del rione. La
compagnia Sott’o Ponte “chiude” i battenti per un banale capriccio. La stupidità
ha le gambe corte. "I ragazzi non avevano voglia di recitare sputandosi in
faccia, parlando di bucchini, d’eiaculazione, di rapporti incestuosi." .Carmelo Bene
non avrebbe saputo fare di meglio. Al teatro ci si avvicina lentamente. Il
teatro non è la televisione, il percorso è ripido, difficile, bisogna capirlo,
bisogna convincersi e poi interiorizzarlo.
Ma a qualcuno questa differenza
non è piaciuta. Chi sa perché sono sempre gli altri ad essere più bravi. Vincenzo
Pirozzi è stato accusato di essere retrogrado, di non essere aperto alle
relazioni, di non voler collaborare. "Ma con chi collaborare?, con un direttore che fa spogliare nudo un ragazzo
sul palcoscenico?". Non c’è niente di male, in fondo è arte, ma se la maggior
parte dei circa 100 ragazzi non se la sente di fare sesso recitando, questo vuol
dire che bisogna ancora lavorare; e lavorare anche con il pubblico che per ora
è abituato a leggere Eduardo, Scarpetta, Viviani.
In più di dieci anni di attività
i tantissimi giovani che si sono alternati nella compagnia hanno dato vita ad
una fervente attività culturale. Mi chiedo perché smantellare tutto? Caro
Vincenzo hai sbagliato, sì, hai sbagliato a fidarti di persone che non amano questo rione. “Noi siamo di serie b e per questo facciamo le
cose senza senso… e senza soldi”. È prevalsa l’arroganza è l’individualità. In questo
modo nessuno vince, domina il tutto contro tutti e la cooperazione tanto amata
e scritta a lettere cubitali va a farsi benedire. [+blogger]
relazione scudillo sanità
L'ing.
Carmine Aveta ed il dott. Giuliano Vosa (Assessorato alle Infrastrutture) in
data odierna (ore 10:30) si sono recati in sopralluogo al Rione Sanità,
gentilmente accompagnati dal sig. Maurizio Migliazza (Cittadinanza attiva –
Rete Sanità).
L'intero
quartiere si presenta come una zona “a sé”, alquanto isolata dal resto della
città, con poche vie d'accesso e non sempre agevoli né coordinate.
La
manutenzione stradale si presenta, nel complesso, non troppo curata; si
segnalano buche ed avvallamenti del fondo stradale e dei marciapiedi, con
particolare riferimento alla zona dei Vergini, a via Arena alla Sanità ed a Via
San Vincenzo, nonché a Salita Scudillo; si fornisce allo scopo adeguato
supporto fotografico.
Scarsi,
per non dire assenti, i passi carrai e gli scivoli per il transito dei
disabili; in particolare, si segnala l'ingresso della scuola elementare “A.
Angiulli”, in Via Mario Pagano, provvista di scivolo interno ma non di passo
carraio al marciapiede per permettere ai disabili di entrare e quindi accedere
allo scivolo medesimo.
La
viabilità appare in generale farraginosa; vi sono zone pedonali quotidianamente
violate da motocicli – in ordine alle quali si consiglia l'uso di dissuasori o
accessi idonei ad impedirne il transito – quali, ad esempio, quella
corrispondente alla c.d. Strada della Misericordiella, che congiunge via dei
Vergini con la parte retrostante di piazza Cavour.
La
zona bassa di via dei Vergini è adibita a mercato, che si estende per tutta la
sede stradale lasciando un piccolo varco centrale per la circolazione veicolare
e si addensa specialmente nella zona di Supportico Lopez; si segnala che, in
una traversa di via Pagano corrispondente all'ingresso laterale della scuola,
malgrado l'intenso ristagnare dell'aria, hanno stabile ubicazione venditori
ambulanti di frutta e verdura, che andrebbero diversamente collocati. Si
suggerisce di avviare con i medesimi un'interlocuzione ad hoc.
La
zona di Via Cristallini si presenta come un cul de sac, collegata a Via
Santa Maria Antesaecula mediante via Montesilvano e vico San Felice, in
senso di marcia alternato; è chiusa in fondo da vicoli assai stretti (vico
Canale ai Cristallini; vico Carlotta; vico Carrette) e termina con delle scale
(Gradini Capodimonte, che si congiungono con l'omonima Salita che si immette in
via Santa Maria Antesaecula, aperta al traffico veicolare in discesa).
Attraverso
vico Carrette si giunge a piazzetta San Severo a Capodimonte, dal cui lato sud
si perviene, attraverso via San Severo a Capodimonte e vico Maresca, a Piazza
Sanità; all'angolo di quest'ultima strada vi è un immobile che risulta di
proprietà ASIA, parzialmente inutilizzato. Quanto alla piazza, si segnala la
necessità di provvedere a revisione degli accessi al sagrato della chiesa (onde
si impedisca ai motocicli di sfrecciare selvaggiamente, senza precludere però
il passaggio per i diversamente abili) e di integrare l'arredo urbano con
essenze arboree.
Proseguendo,
attraverso vico Cristallini e vico stretto ai Miracoli, sul lato est, verso via
dei Miracoli e l'omonima piazza, si osserva la sede stradale della “S” che si
immette in Salita Miradois e che, nell'ansa più bassa, vede l'ingresso
dell'Educandato “Vittorio Emanuele”, da ristrutturare in buona parte, avviando
un'azione concertata con le realtà associative locali.
In
prospettiva:
Piazza
Miracoli appare in condizioni discrete; è necessario rinfoltire le essenze
arboree e, volendo procedere ad una più generale valorizzazione del territorio,
studiare le possibilità per l'apertura di attività commerciali per le fasce
serali, magari d'intesa con i fruitori dell'Educandato, che ne consentano
l'apertura, rendendo vivo il luogo ed attivo il passaggio. Potrebbe stabilirsi
all'uopo una zona pedonale da Largo dei Miracoli alla fine di vico Cristallini
ed un'altra, contigua, che preveda la chiusura al traffico di via Cristallini a
partire con l'incrocio di vico San Felice, valutando altresì l'interdizione al
traffico veicolare, parziale o totale, di vico Carrette, vico Carlotta e
dell'angusto vico Canale. Lo scopo è di costituire un'area pedonale retrostante
al mercato dei Vergini, potenzialmente sfruttabile anche dopo il tramonto,
valorizzando la zona di via Santa Maria Antesaecula alta (ove si trova
l'ITC Caracciolo-Salvator Rosa) e i collegamenti con Piazzetta San Severo a
Capodimonte – oggi adibita a parcheggio non regolamentato – e con le scalinate
che conducono a Capodimonte (Salita Capodimonte; Salita dei Cinesi) nonché con
la zona verde soprastante (confinante con via Irolli Vincenzo, presa in
considerazione per orti urbani).
L'idea
sarebbe permettere la ricongiunzione di Piazzetta San Severo con Piazza
Miracoli, a piedi (salvo i 100 m aperti al traffico in via Cristallini) e da
Piazzetta San Severo a Piazza Sanità, anche attraverso vico Maresca e magari
destinando allo scopo l'immobile (oggi parzialmente utilizzato) di proprietà
ASIA. Vorrebbe così mettersi in collegamento i poli di aggregazione del Rione e
valorizzarne il più possibile l'interazione; incrementando così
esponenzialmente, con l'instaurarsi di attività tendenzialmente permanenti,
l'offerta lavorativa e il contrasto con forme di criminalità, con grande
beneficio per la sicurezza e vivibilità del Rione stesso.
Si
annota che Piazzetta San Severo dista 130 m da Vico Carrette e in tutto 400 m
dall'incrocio fra vico San Felice e via Cristallini, cioè dalla fine dell'area
che vorrebbe lasciarsi aperta al traffico veicolare in via dei Cristallini; 550
m fino a Largo Miracoli. In totale, compresi i 100 m aperti al traffico, l'area
pedonalizzata sarebbe di 800 m. Si segnala altresì che nell'area pedonale
verrebbe a trovarsi l'ex ospizio dei Padri Cristallini, di proprietà
comunale, la cui destinazione andrebbe reinterpretata alla luce della strategia
complessiva di valorizzazione del Rione.
Si
consiglia un'approfondita interlocuzione con associazioni di abitanti del
luogo, per reinterpretare tale problematico spazio urbano in senso “aperto”
(attualmente, trattasi di enclave angusta e fuori da vie di passaggio anche
secondarie) assecondando la vocazione degli ambienti ma facendo in modo da
tenere viva al transito l'area (si consideri che trattasi di noto luogo di
spaccio di stupefacenti).
Ritornati
in Piazza Sanità, si procede verso l'imbocco di via San Gennaro dei Poveri, ove
si percepisce una netta sensazione di inquinamento da smog. La carreggiata è
assai stretta e il doppio senso di marcia rende asfittica la circolazione. A
metà della curva verso sinistra, la cosiddetta “Penninata”, ampia scalinata che
conduce a Capodimonte, appare inspiegabilmente corredata di un corrimano
centrale, instabile non meno che disadorno. Al termine della semicurva ci si
ritrova nello spiazzo antistante l'ospedale di San Gennaro ai Poveri, presso
cui il Parco che porta lo stesso nome necessiterebbe di piccole opere di
manutenzione affinché possa riaprirsi il campo di calcetto e di idonee
strutture (in ferro, a doppia curva) perché possa interdirsi l'accesso ai
motocicli senza impedirlo ai diversamente abili.
Svoltando
a sinistra ci si trova all'inizio di Salita Scudillo – collegata in basso da
via San Vincenzo e che s'incrocia in alto con Salita Principi, direttamente affluente
a piazza Sanità – che si inerpica per circa ulteriori 500 metri verso il ponte
della tangenziale.
La
sede stradale si presenta in condizioni appena discrete; le caditoie appaiono
in larga parte otturate, mentre si ode distintamente il rumore delle acque
reflue che scorrono al di sotto della rete stradale. Diverse autovetture,
apparentemente abbandonate, con pneumatici sgonfi, giacciono ai lati della
carreggiata. Lasciatisi sulla sinistra l'istituto Smaldone, gli ultimi 150
metri verso il ponte subiscono un deciso incremento della pendenza (attorno al
20%) e versano in stato di abbandono. Giunti sotto al ponte, si possono notare
vestiti e suppellettili varie, depositi di rifiuti solidi ingombranti (spiccano
vari televisori) e una generale situazione di degrado. Proprio sotto al ponte,
un varco si apre verso destra, ove inizia un sentiero che conduce, con ogni
probabilità, verso i Colli Aminei; anche se non è stato possibile, per la
disagevole prosecuzione della camminata, verificarlo. Precisamente dopo il
ponte sta un muro in tufo, alto circa 1.6 m, che chiude l'accesso alla parte
superiore della Salita; al di là di esso, la sede stradale appare invasa da
vegetazione spontanea e non idonea ad un agevole camminamento.
Discendendo
per Salita dei Principi, il cui ultimo tratto è composto di una scalinata, si
ammira il panorama verso Capodimonte e ci si propone di indagare sulla
proprietà dell'amplissima area verde alla sinistra di chi scende, allo scopo di
verificare la fattibilità di progetti di coltivazione urbana.
Reimmettendosi
in Via Sanità e alla fine in piazza Cavour, il sopralluogo si conclude.
In
prospettiva:
Sembrerebbe
possibile prospettare (a costo zero per il Comune) l'apertura dell'area
antistante l'ospedale e del relativo Parco, a detta del custode del medesimo;
stante il collegamento non disagevole con Piazza Sanità, dunque con l'ascensore
e con la zona pedonale che vorrebbe stabilirsi nella zona bassa del Rione,
potrebbe aprirsi una prospettiva di popolamento diurno e notturno per l'intera
area, ad opera non soltanto di abitanti del Rione, ma – con le opportune
iniziative – della città in generale. Allo scopo, prioritaria appare la
riapertura di Salita Scudillo e la sua inclusione alla circolazione veicolare
proveniente dal Vomero e dai Colli Aminei; così realizzandosi quell'apertura
della Sanità alla vita urbana che oggi appare utopistica, tenendo il Rione in
qualche modo segregato e frustrandone il dispiegamento delle risorse umane,
paesaggistiche, commerciali e culturali.
DETERMINAZIONI:
1) Realizzare una mappatura del Rione
Sanità, con riferimento a:
•
luoghi in cui è necessario realizzare opere di
manutenzione stradale ed in generale di proprietà comunale, con ordine di
priorità.
[Tavolo:
Assessore Calabrese; servizi tecnici; Sindaco (Federica)]
•
roadmap per approfondite interlocuzioni
con le forme di “società civile” radicata sul territorio, allo scopo di
condividere un percorso di valorizzazione del Rione fondato su:
a)
pedonalizzazione di aree e
regolamentazione dei flussi di viabilità e traffico, ivi compresa la riapertura
di Salita Scudillo;
b) incentivo all'avvio di attività anche
commerciali, sotto la direzione del Comune, che mirino alla riscoperta
culturale del Rione ed alla sua specializzazione, in maniera tale da
rispettarne ed anzi esaltarne le vocazioni ma altresì indirizzarle, senza mai
rinunciare a renderlo “vivo” ed “aperto” al passaggio interno non meno che alle
comunicazioni col resto della città anche ad ore notturne e nel rispetto della
quiete pubblica.
[due
tavoli:
I:
Calabrese – Panini: programma di incontri;
II:
Sodano (per orti urbani)].
2)
Censire i progetti già operativi e, all'esito di opportuna valutazione,
integrarne altri, in un insieme coerente che miri a valorizzare,
indirizzandola, la migliore “identità” del Rione.
arena di pace e disarmo
Buona
sera a tutti voi! Ho pochissimi minuti. Cercherò di essere il più stringato
possibile. Questo è un piccolo miracolo: dopo 11 anni ci siamo ripresi l’Arena!
Questo è il vero miracolo che è avvenuto. E questo grazie a tutti voi, siete
voi l’Arena di Pace, siete voi il popolo della pace. Grazie in particolare a tanti
volti giovani che vedo qui: questa è la bella notizia di questa sera. I giovani
in mezzo a noi! Io sono un vecchio, appartengo ad una generazione nata a
partire dalla seconda guerra mondiale, che rischia di essere la generazione più
maledetta della storia umana. Perché nessuna generazione come la mia, ha
distrutto e violentato il pianeta a tal punto come l’ha fatto questa mia
generazione. A questi giovani dobbiamo chiedere perdono e glielo chiedo anche a
nome di questa mia generazione. Perdonateci giovani, tocca a voi. Non siete il
futuro del mondo. Siete l’unico presente che abbiamo.
Grazie
per i tanti volti che ho potuto abbracciare prima e che spero di vedere dopo, è
bella quest’amicizia che dura da una vita. Permettetemi semplicemente di
iniziare con le parole di Martin Luther King “We have power” Noi abbiamo
potere. “È potere che non si trova nelle bottiglie molotov,
ma noi abbiamo un potere.
Un potere che non si trova nelle pallottole o nelle
pistole, ma noi abbiamo un potere.
È un potere antico come la saggezza di Gesù di
Nazareth, come le tecniche del Mahatma Gandhi.” Sono un convertito alla nonviolenza
attiva. Mi sono convertito a 50 anni, quando ero direttore di Nigrizia. Sono un seguace di quel povero Gesù di Nazareth che ha inventato la nonviolenza attiva. Come prete
e come missionario mi pongo questa domanda: quand’è che le chiese (cattolica,
protestante, ortodossa) dichiareranno pubblicamente che è Gesù che ha inventato
la nonviolenza attiva?
La nonviolenza attiva è una forza
crescente nell’umanità grazie a tanti giganti come Gandhi , Martin Luther King, ma anche a
tantissime persone che hanno camminato con noi e sono con noi in questo momento,
da Tonino Bello a don Milani e a don Mazzolari. Ricordiamo Balducci e Turoldo
che erano qui con noi in una delle
grandi Arene, l’Arena del ‘91. Ricordiamo uomini come Capitini che stiamo
dimenticando. Sono compresenti, parte di questa grande assemblea
dell’Arena. Eccoci qui per fare che
cosa? Siamo arrivati ad un punto della storia umana che, ”o scegliamo la
nonviolenza - o come diceva Martin Luther King - la non esistenza”. Cioè siamo
arrivati ad un punto della storia umana in cui l’umanità deve decidersi a fare
un salto di qualità, e non parlo soltanto delle armi, ma ormai di un sistema
economico finanziario, protetto da potentissime armi che stanno pesando su
questo ecosistema a tal punto che il pianeta non ci sopporta più.
Noi
a Napoli questo sistema lo chiamiamo Ò
Sistema. Perché O’ Sistema non è solo la camorra, ma anche questo sistema economico
finanziario dove le banche governano, siamo sotto dittatura delle banche. Papa
Francesco ci parla di una ”dittatura di una economia senza volto e senza uno
scopo veramente umano“. Oggi stanno facendo soldi con i soldi. Siamo arrivati
all’assurdità di avere un milione di miliardi di dollari che girano nella
speculazione finanziaria, mentre l’economia reale rappresenta soltanto sessanta
mila miliardi di dollari. Questa è follia totale. Il nostro è un sistema che
permette al 20% del mondo di papparsi da solo il 90% dei beni prodotti su
questo pianeta. Notate: il 20% vuol dire 1 miliardo su 7 miliardi che si
pappano il 90% dei beni di questo mondo!
Un sistema folle dove gli 85 uomini più ricchi al mondo (il primo è Bill
Gates), hanno l’equivalente di 3
miliardi e mezzo dei più poveri.
È
follia totale la nostra! Sono un missionario, missionario Comboniano, che ha
sentito sulla sua pelle che cosa vuol dire vivere nell’inferno umano di una
bidonville come Korogocho. Noi missionari siamo testimoni oculari di quello che
sta avvenendo. La pauperizzazione non è solo
del sud del mondo, ma anche del sud d’Italia (e non solo!). Vivendo a Napoli,
al rione Sanità, sono testimone di questo impoverimento. È il sistema che fa
questo. È un sistema che sta portando a
questo. Noi missionari siamo testimoni di tre miliardi di essere umani che
devono accontentarsi di 2€ al giorno. Siamo testimoni di 800 milioni di persone che
fanno la fame, di 50 milioni di persone all’anno che ammazziamo per fame. È una
guerra mondiale che facciamo contro i poveri del mondo! Come missionari
vogliamo mettere sotto accusa, con forza questo Sistema. In una delle Arene è
stato detto: “Quando l’economia uccide, dobbiamo cambiare”. Questo è un sistema
economico finanziario, protetto da potentissime armi che permettono al 20% del
mondo di continuare a papparsi tutto, in barba a tutti. Gli ultimi dati del
SIPRI sono chiari. Nel 2013, a livello mondiale abbiamo speso 1.747
miliardi di $,
che vuol dire quasi 5 miliardi di $ al giorno spesi in morte
invece che in vita.
Nel 2012, in Italia, abbiamo
speso 26 miliardi di euro a cui bisogna aggiungerne altri 15 per gli F35,
equivalente alla manovra ‘lacrime e
sangue ‘del governo Monti. Ma queste spese folli sono necessarie per proteggere
i privilegi di pochi. Aveva ragione il grande arcivescovo Hunthausen di
Seattle, quando ha detto: “Per noi americani abbandonare la bomba atomica
significherebbe abbandonare il nostro posto privilegiato in questo mondo”. Noi,
con gli Stati Uniti e la NATO, siamo parte di questo sistema. Il 70% delle
spese mondiali è fatto dagli Stati Uniti e dalla NATO. E papa Francesco ha detto che, ”se abbiamo le
armi, dobbiamo fare la guerra”. Come
missionari , siamo testimoni di queste guerre. in particolare, come comboniani stiamo tremando sia per il sud
Sudan che per il Centro Africa, dove sono ormai in atto guerre civili spaventose, per i Nuba del Sudan
costantemente bombardati, per Il Congo . Le guerre le facciamo, sapete
bene, per mettere le mani sulle materie prime, sugli idrocarburi. La guerra in
Congo 96/99 ha fatto 4 milioni di morti e la ragione l’abbiamo nelle nostre
tasche. Infatti l’80% del coltan, minerale necessario per i nostri telefonini,
viene dal Congo!
Ricordiamoci che queste guerre sono fatte anche con le
nostre armi. L’Italia produce tante armi pesanti ma anche tante armi di piccolo
calibro, che sono soprattutto quelle che ammazzano di più, in particolare in
Africa. Dobbiamo incominciare a chiedere al Governo una seria politica di
riconversione delle nostre fabbriche d’armi, trasformandole in industria civile
che investa nella vita. Ma questo sistema economico
finanziario, che permette a pochi di vivere da nababbi (protetti da spese folli
in armi), a spese di molti impoveriti, sta talmente pesando sull’ecosistema che ci sta
saltando il pianeta Terra. Il pianeta andrà avanti, ma non sopporterà più la
presenza di Homo Sapiens. Gli scienziati dell’ONU del 27 settembre scorso (2013),
dicono che se andiamo avanti a vivere
con questo stile di vita, a fine secolo
avremo 3° in più se ci va bene, 5° e mezzo se ci va male. Per i paesi
mediterranei avremo sui 6/7°in
più.
Questo
sistema è un sistema di morte, ammazza per fame, ammazza per guerra e ammazza
il pianeta. Se vogliamo la pace, dobbiamo uscire da questo sistema di guerra
perpetua. Noi non vogliamo morire, vogliamo vivere ! Ecco il grido che deve
uscire da questa Arena. Se l’economia uccide, se la finanza uccide, dobbiamo cambiare, dobbiamo
dire no alla finanza speculativa con tutti i suoi derivati. No a tutte queste
banche armate, alle banche che
finanziano anche il nucleare. Dobbiamo proseguire la ‘Campagna Banche Armate’ .
Dobbiamo dire di sì alla Banca Etica, alle
MAG (Mutuo Autogestione). SI’ alle banche pubbliche che non esistono più in
questo Paese: realizziamole noi! A livello economico, dobbiamo dire no allo
stile di vita del 20% del mondo
che si pappa il 90% dei prodotti e dire sì ai nuovi stili di vita.
Ringraziamo per il lavoro della Rete Interdiocesana per i nuovi stili di vita
di padre Adriano Sella. I nuovi stili di vita vanno dalle relazioni umane al riciclaggio
totale. In questo spirito, un sì alla giustizia sociale, un sì all’accoglienza
ed integrazione degli immigrati con un no al razzismo di Stato, dalla Bossi-Fini ai decreti Maroni.
In
campo militare un NO alla bomba atomica.
La bomba atomica in sé è peccato, è la
negazione della vita. No alle 200 bombe atomiche presenti in Europa. No alle 70
bombe atomiche presenti sul nostro territorio. Come è concepibile che Obama
abbia chiesto ed ottenuto dal Congresso Americano 11 miliardi di dollari per
modernizzare le 200 bombe atomiche in
Europa? Il Parlamento Europeo nel 2004 ha chiesto la rimozione di queste bombe
dall’Europa e questo deve avvenire. Dall’Arena deve levarsi un altro grido
forte: NO a queste bombe in Europa e in Italia. Un no altrettanto forte contro
la base militare Sigonella, capitale mondiale dei droni. I droni sono immorali!
Un no al MUOS a Niscemi, che
diventerà capitale mondiale delle
comunicazioni militari. L’Italia sta diventando il cuore del sistema militare
mondiale. Non possiamo accettarlo! Gridiamo invece il nostro Sì alla Vita. Un
Sì al al lancio della Campagna per creare un
decastero della Difesa Non ArmataI. La Costituzione lo prevede e la Corte
Costituzionale l’ha confermato. Per questo chiediamo al governo investimenti
per potenziare la Difesa Non Armata, e ai cittadini di costituirsi con
l’opzione fiscale.
E
si levi dall’Arena un No ai cappellani militari nell’esercito. Basta guerre! Lo
diciamo nel primo centenario della Prima Guerra Mondiale, definita da Papa
Benedetto XVII un’ “inutile strage”. È stata totalmente inutile. In questi 100
anni abbiamo combattuto oltre 140 guerre. Ci siamo sbranati a vicenda ! Basta! Ecco
perché siamo in Arena, per creare finalmente, come abbiamo fatto per l’acqua,
un Movimento che aggreghi tutti per farci ascoltare dal nostro Governo ,per
farci ascoltare in Europa. Devono ascoltare il popolo. Noi vogliamo vita, non
armi, non guerre. Come credente nel Dio della vita, come seguace di quel povero Gesù di Nazareth, come missionario che porta nella
sua nella mia carne la sofferenza di chi vive negli inferni umani, supplico
tutti voi cittadini italiani e tutti coloro che si riconoscono nella
Costituzione Italiana che ripudia la guerra e tutti i cristiani che si
riconoscono nella magna carta del Discorso della Montagna, ad unirsi insieme
per debellare il cancro della militarizzazione che sta divorando le nostre
risorse, uccidendo milioni di persone. Noi vogliamo che i nostri soldi non
vengano spesi in morte ma in vita. Tutti, credenti e non, diamoci da fare
davvero perché vinca la vita.
E
vorrei concludere chiedendovi una cosa. Qui è risuonata la voce del grande
Tonino Bello :“ In piedi costruttori di pace!” Mettiamoci tutti in piedi,
teniamoci per mano e diciamo tutti insieme, sentendo che Tonino è in mezzo
a noi. In piedi costruttori di pace.
Grazie e Voi. [alex zanotelli]
lo striscione
Non vogliamo difendere la violenza, ma perché quando i cittadini occupano pacificamente il cimitero delle fontanelle e lo riaprono gratis al pubblico nessun giornale degna una nota, e invece quando appaiono striscioni la stampa si scatena contro gli abitanti del rione? Informare, cosa vuol dire veramente? Raccontiamo la verità o quello che vendono gli inserzionisti?