vico tronari

“Lo sfratto è una cosa odiosa” disse De Sica nel film Pane, amore e…

Vico Tronari, uno dei tanti del rione Sanità. Perpendicolare a vico Carrette e parallelo al supportino Capodimonte, anche se dal Tronari non si esce perché è cieco. Otto famiglie occupano uno stabile, in parte ristrutturato da loro. Dentro una edicola votiva, finestre e muri tutti dipinti  di bianco, sembra di stare in una tipica casa a Oia, in Grecia. Circa 50 parsone, diversi neonati e anziani, “bisogna trovare un accordo con il proprietario che non vuole vendere né fittare queste casa, ma noi qui ci abitiamo e non sappiamo proprio dove andare; questo è un vicolo che solo chi è nato vuole rimanerci”. Parla un abitante del palazzo che già ha ricevuto lo sfratto definitivo. Poi rivolgendosi ad una vigilessa: “voi di dove siete?, dove abitate?, ditemi la verità ci verreste qui?, comprereste una casa in questo vicolo buio?”.


Le otto famiglie, come mi spiega un alto abitante, vogliono trovare un accordo d’affitto con il proprietario che non ne vuole sapere. Una donna giù al portone mi dice che “non ho capito perché il proprietario non vuole parlare con noi, ma noi non vogliamo occupare abusivamente questo stabile, noi vogliamo un regolare contratto”. Per ora le forze dell’ordine, con un delegato del comune, devono eseguire quello che la legge prevede; per fortuna parlano, si confrontano, cercano anche loro un grado di empatica con questa gente. Vico Tronari è uno dei vicoli più poveri del rione. Noi speriamo in un accordo pacifico e risolutivo. [+blogger].     

rimosso l'amianto

Per fortuna questa volta hanno impiegato meno tempo.




amianto sbrciolato

ATTENZIONE 

Amianto sbriciolato (pericolosissimo), alla via s. m. Antesaecula 126 altezza via Arena alla Sanità di fronte alla pizzeria Concettina ai Tre Santi. L'amianto è coperto in modo insufficiente da un telone e da una busta vicino sede di Celanapoli.  





 






nubifragio alla sanità

Attenzione il temporale di poco fa ha fatto cadere alcuni calcinacci e pezzi di ETERNIT alla fine di via S.M. Antesaecula.



Per la precisione NTS’

Voglio precisare che la Rete Sanità per quanto riguarda l’articolo di cui sotto non è responsabile e che le dichiarazioni virgolettate sono del presidente dell’Associazione “sott’o ponte”. Vorrei chiarire che l’articolo non ce l’ha con qualcuno in particolare né accusa o, quanto mai,  intende diffamare; esso raccoglie lo sfogo di Vincenzo Pirozzi che, come lui stesso ha più volte dichiarato al sottoscritto, non ha più voglia di collaborare con il direttore artistico. Per il resto sono solo mie considerazioni personali. Chiunque altro volesse precisare, correggere, aggiungere qualcosa oppure volesse pubblicare una smentita o un conferma dell’articolo “dio è in agonia” può farlo liberamente contattando il sottoscritto. [+blogger/caianto@libero.it]

dio è in agonia

Dio è in agonia, così come è in agonia il teatro Sanità. Numerosi spettacoli fatti da dilettanti che avevano imparato a recitare come dei professionisti. Numerose le iniziative, numerosa la gente del rione. La compagnia Sott’o Ponte “chiude” i battenti per un banale capriccio. La stupidità ha le gambe corte. "I ragazzi non avevano voglia di recitare sputandosi in faccia, parlando di bucchini, d’eiaculazione, di rapporti incestuosi." .Carmelo Bene non avrebbe saputo fare di meglio. Al teatro ci si avvicina lentamente. Il teatro non è la televisione, il percorso è ripido, difficile, bisogna capirlo, bisogna convincersi e poi interiorizzarlo.

Ma a qualcuno questa differenza non è piaciuta. Chi sa perché sono sempre gli altri ad essere più bravi. Vincenzo Pirozzi è stato accusato di essere retrogrado, di non essere aperto alle relazioni, di non voler collaborare. "Ma con chi collaborare?, con un  direttore che fa spogliare nudo un ragazzo sul palcoscenico?". Non c’è niente di male, in fondo è arte, ma se la maggior parte dei circa 100 ragazzi non se la sente di fare sesso recitando, questo vuol dire che bisogna ancora lavorare; e lavorare anche con il pubblico che per ora è abituato a leggere Eduardo, Scarpetta, Viviani.

In più di dieci anni di attività i tantissimi giovani che si sono alternati nella compagnia hanno dato vita ad una fervente attività culturale. Mi chiedo perché smantellare tutto? Caro Vincenzo hai sbagliato, sì, hai sbagliato a fidarti di persone che non amano questo rione. “Noi siamo di serie b e per questo facciamo le cose senza senso… e senza soldi”. È prevalsa l’arroganza è l’individualità. In questo modo nessuno vince, domina il tutto contro tutti e la cooperazione tanto amata e scritta a lettere cubitali va a farsi benedire. [+blogger]   

attenzione



relazione scudillo sanità

L'ing. Carmine Aveta ed il dott. Giuliano Vosa (Assessorato alle Infrastrutture) in data odierna (ore 10:30) si sono recati in sopralluogo al Rione Sanità, gentilmente accompagnati dal sig. Maurizio Migliazza (Cittadinanza attiva – Rete Sanità).
L'intero quartiere si presenta come una zona “a sé”, alquanto isolata dal resto della città, con poche vie d'accesso e non sempre agevoli né coordinate.
La manutenzione stradale si presenta, nel complesso, non troppo curata; si segnalano buche ed avvallamenti del fondo stradale e dei marciapiedi, con particolare riferimento alla zona dei Vergini, a via Arena alla Sanità ed a Via San Vincenzo, nonché a Salita Scudillo; si fornisce allo scopo adeguato supporto fotografico.
Scarsi, per non dire assenti, i passi carrai e gli scivoli per il transito dei disabili; in particolare, si segnala l'ingresso della scuola elementare “A. Angiulli”, in Via Mario Pagano, provvista di scivolo interno ma non di passo carraio al marciapiede per permettere ai disabili di entrare e quindi accedere allo scivolo medesimo.
La viabilità appare in generale farraginosa; vi sono zone pedonali quotidianamente violate da motocicli – in ordine alle quali si consiglia l'uso di dissuasori o accessi idonei ad impedirne il transito – quali, ad esempio, quella corrispondente alla c.d. Strada della Misericordiella, che congiunge via dei Vergini con la parte retrostante di piazza Cavour.
La zona bassa di via dei Vergini è adibita a mercato, che si estende per tutta la sede stradale lasciando un piccolo varco centrale per la circolazione veicolare e si addensa specialmente nella zona di Supportico Lopez; si segnala che, in una traversa di via Pagano corrispondente all'ingresso laterale della scuola, malgrado l'intenso ristagnare dell'aria, hanno stabile ubicazione venditori ambulanti di frutta e verdura, che andrebbero diversamente collocati. Si suggerisce di avviare con i medesimi un'interlocuzione ad hoc.
La zona di Via Cristallini si presenta come un cul de sac, collegata a Via Santa Maria Antesaecula mediante via Montesilvano e vico San Felice, in senso di marcia alternato; è chiusa in fondo da vicoli assai stretti (vico Canale ai Cristallini; vico Carlotta; vico Carrette) e termina con delle scale (Gradini Capodimonte, che si congiungono con l'omonima Salita che si immette in via Santa Maria Antesaecula, aperta al traffico veicolare in discesa).
Attraverso vico Carrette si giunge a piazzetta San Severo a Capodimonte, dal cui lato sud si perviene, attraverso via San Severo a Capodimonte e vico Maresca, a Piazza Sanità; all'angolo di quest'ultima strada vi è un immobile che risulta di proprietà ASIA, parzialmente inutilizzato. Quanto alla piazza, si segnala la necessità di provvedere a revisione degli accessi al sagrato della chiesa (onde si impedisca ai motocicli di sfrecciare selvaggiamente, senza precludere però il passaggio per i diversamente abili) e di integrare l'arredo urbano con essenze arboree.
Proseguendo, attraverso vico Cristallini e vico stretto ai Miracoli, sul lato est, verso via dei Miracoli e l'omonima piazza, si osserva la sede stradale della “S” che si immette in Salita Miradois e che, nell'ansa più bassa, vede l'ingresso dell'Educandato “Vittorio Emanuele”, da ristrutturare in buona parte, avviando un'azione concertata con le realtà associative locali.

In prospettiva:
Piazza Miracoli appare in condizioni discrete; è necessario rinfoltire le essenze arboree e, volendo procedere ad una più generale valorizzazione del territorio, studiare le possibilità per l'apertura di attività commerciali per le fasce serali, magari d'intesa con i fruitori dell'Educandato, che ne consentano l'apertura, rendendo vivo il luogo ed attivo il passaggio. Potrebbe stabilirsi all'uopo una zona pedonale da Largo dei Miracoli alla fine di vico Cristallini ed un'altra, contigua, che preveda la chiusura al traffico di via Cristallini a partire con l'incrocio di vico San Felice, valutando altresì l'interdizione al traffico veicolare, parziale o totale, di vico Carrette, vico Carlotta e dell'angusto vico Canale. Lo scopo è di costituire un'area pedonale retrostante al mercato dei Vergini, potenzialmente sfruttabile anche dopo il tramonto, valorizzando la zona di via Santa Maria Antesaecula alta (ove si trova l'ITC Caracciolo-Salvator Rosa) e i collegamenti con Piazzetta San Severo a Capodimonte – oggi adibita a parcheggio non regolamentato – e con le scalinate che conducono a Capodimonte (Salita Capodimonte; Salita dei Cinesi) nonché con la zona verde soprastante (confinante con via Irolli Vincenzo, presa in considerazione per orti urbani).
L'idea sarebbe permettere la ricongiunzione di Piazzetta San Severo con Piazza Miracoli, a piedi (salvo i 100 m aperti al traffico in via Cristallini) e da Piazzetta San Severo a Piazza Sanità, anche attraverso vico Maresca e magari destinando allo scopo l'immobile (oggi parzialmente utilizzato) di proprietà ASIA. Vorrebbe così mettersi in collegamento i poli di aggregazione del Rione e valorizzarne il più possibile l'interazione; incrementando così esponenzialmente, con l'instaurarsi di attività tendenzialmente permanenti, l'offerta lavorativa e il contrasto con forme di criminalità, con grande beneficio per la sicurezza e vivibilità del Rione stesso.
Si annota che Piazzetta San Severo dista 130 m da Vico Carrette e in tutto 400 m dall'incrocio fra vico San Felice e via Cristallini, cioè dalla fine dell'area che vorrebbe lasciarsi aperta al traffico veicolare in via dei Cristallini; 550 m fino a Largo Miracoli. In totale, compresi i 100 m aperti al traffico, l'area pedonalizzata sarebbe di 800 m. Si segnala altresì che nell'area pedonale verrebbe a trovarsi l'ex ospizio dei Padri Cristallini, di proprietà comunale, la cui destinazione andrebbe reinterpretata alla luce della strategia complessiva di valorizzazione del Rione.
Si consiglia un'approfondita interlocuzione con associazioni di abitanti del luogo, per reinterpretare tale problematico spazio urbano in senso “aperto” (attualmente, trattasi di enclave angusta e fuori da vie di passaggio anche secondarie) assecondando la vocazione degli ambienti ma facendo in modo da tenere viva al transito l'area (si consideri che trattasi di noto luogo di spaccio di stupefacenti).

Ritornati in Piazza Sanità, si procede verso l'imbocco di via San Gennaro dei Poveri, ove si percepisce una netta sensazione di inquinamento da smog. La carreggiata è assai stretta e il doppio senso di marcia rende asfittica la circolazione. A metà della curva verso sinistra, la cosiddetta “Penninata”, ampia scalinata che conduce a Capodimonte, appare inspiegabilmente corredata di un corrimano centrale, instabile non meno che disadorno. Al termine della semicurva ci si ritrova nello spiazzo antistante l'ospedale di San Gennaro ai Poveri, presso cui il Parco che porta lo stesso nome necessiterebbe di piccole opere di manutenzione affinché possa riaprirsi il campo di calcetto e di idonee strutture (in ferro, a doppia curva) perché possa interdirsi l'accesso ai motocicli senza impedirlo ai diversamente abili.
Svoltando a sinistra ci si trova all'inizio di Salita Scudillo – collegata in basso da via San Vincenzo e che s'incrocia in alto con Salita Principi, direttamente affluente a piazza Sanità – che si inerpica per circa ulteriori 500 metri verso il ponte della tangenziale.
La sede stradale si presenta in condizioni appena discrete; le caditoie appaiono in larga parte otturate, mentre si ode distintamente il rumore delle acque reflue che scorrono al di sotto della rete stradale. Diverse autovetture, apparentemente abbandonate, con pneumatici sgonfi, giacciono ai lati della carreggiata. Lasciatisi sulla sinistra l'istituto Smaldone, gli ultimi 150 metri verso il ponte subiscono un deciso incremento della pendenza (attorno al 20%) e versano in stato di abbandono. Giunti sotto al ponte, si possono notare vestiti e suppellettili varie, depositi di rifiuti solidi ingombranti (spiccano vari televisori) e una generale situazione di degrado. Proprio sotto al ponte, un varco si apre verso destra, ove inizia un sentiero che conduce, con ogni probabilità, verso i Colli Aminei; anche se non è stato possibile, per la disagevole prosecuzione della camminata, verificarlo. Precisamente dopo il ponte sta un muro in tufo, alto circa 1.6 m, che chiude l'accesso alla parte superiore della Salita; al di là di esso, la sede stradale appare invasa da vegetazione spontanea e non idonea ad un agevole camminamento.
Discendendo per Salita dei Principi, il cui ultimo tratto è composto di una scalinata, si ammira il panorama verso Capodimonte e ci si propone di indagare sulla proprietà dell'amplissima area verde alla sinistra di chi scende, allo scopo di verificare la fattibilità di progetti di coltivazione urbana.
Reimmettendosi in Via Sanità e alla fine in piazza Cavour, il sopralluogo si conclude.

In prospettiva:
Sembrerebbe possibile prospettare (a costo zero per il Comune) l'apertura dell'area antistante l'ospedale e del relativo Parco, a detta del custode del medesimo; stante il collegamento non disagevole con Piazza Sanità, dunque con l'ascensore e con la zona pedonale che vorrebbe stabilirsi nella zona bassa del Rione, potrebbe aprirsi una prospettiva di popolamento diurno e notturno per l'intera area, ad opera non soltanto di abitanti del Rione, ma – con le opportune iniziative – della città in generale. Allo scopo, prioritaria appare la riapertura di Salita Scudillo e la sua inclusione alla circolazione veicolare proveniente dal Vomero e dai Colli Aminei; così realizzandosi quell'apertura della Sanità alla vita urbana che oggi appare utopistica, tenendo il Rione in qualche modo segregato e frustrandone il dispiegamento delle risorse umane, paesaggistiche, commerciali e culturali.


DETERMINAZIONI:

1)  Realizzare una mappatura del Rione Sanità, con riferimento a:

                     luoghi in cui è necessario realizzare opere di manutenzione stradale ed in generale di proprietà comunale, con ordine di priorità.
[Tavolo: Assessore Calabrese; servizi tecnici; Sindaco (Federica)]

                     roadmap per approfondite interlocuzioni con le forme di “società civile” radicata sul territorio, allo scopo di condividere un percorso di valorizzazione del Rione fondato su:
a)   pedonalizzazione di aree e regolamentazione dei flussi di viabilità e traffico, ivi compresa la riapertura di Salita Scudillo;
b)     incentivo all'avvio di attività anche commerciali, sotto la direzione del Comune, che mirino alla riscoperta culturale del Rione ed alla sua specializzazione, in maniera tale da rispettarne ed anzi esaltarne le vocazioni ma altresì indirizzarle, senza mai rinunciare a renderlo “vivo” ed “aperto” al passaggio interno non meno che alle comunicazioni col resto della città anche ad ore notturne e nel rispetto della quiete pubblica.
[due tavoli:
I: Calabrese – Panini: programma di incontri;
II: Sodano (per orti urbani)].

2) Censire i progetti già operativi e, all'esito di opportuna valutazione, integrarne altri, in un insieme coerente che miri a valorizzare, indirizzandola, la migliore “identità” del Rione.

i miracoli esistono











arena di pace e disarmo

Buona sera a tutti voi! Ho pochissimi minuti. Cercherò di essere il più stringato possibile. Questo è un piccolo miracolo: dopo 11 anni ci siamo ripresi l’Arena! Questo è il vero miracolo che è avvenuto. E questo grazie a tutti voi, siete voi l’Arena di Pace, siete voi il popolo della pace. Grazie in particolare a tanti volti giovani che vedo qui: questa è la bella notizia di questa sera. I giovani in mezzo a noi! Io sono un vecchio, appartengo ad una generazione nata a partire dalla seconda guerra mondiale, che rischia di essere la generazione più maledetta della storia umana. Perché nessuna generazione come la mia, ha distrutto e violentato il pianeta a tal punto come l’ha fatto questa mia generazione. A questi giovani dobbiamo chiedere perdono e glielo chiedo anche a nome di questa mia generazione. Perdonateci giovani, tocca a voi. Non siete il futuro del mondo. Siete l’unico presente che abbiamo.

Grazie per i tanti volti che ho potuto abbracciare prima e che spero di vedere dopo, è bella quest’amicizia che dura da una vita. Permettetemi semplicemente di iniziare con le parole di Martin Luther King “We have power”  Noi abbiamo potere. “È potere che non si trova nelle bottiglie molotov, ma noi abbiamo un potere. Un potere che non si trova nelle pallottole o nelle pistole, ma noi abbiamo un potere. È un potere antico come la saggezza di Gesù di Nazareth, come le tecniche del Mahatma Gandhi.” Sono un convertito alla nonviolenza attiva. Mi sono convertito a 50 anni, quando ero direttore di Nigrizia. Sono un seguace di quel povero Gesù di Nazareth che ha inventato la nonviolenza attiva. Come prete e come missionario mi pongo questa domanda: quand’è che le chiese (cattolica, protestante, ortodossa) dichiareranno pubblicamente che è Gesù che ha inventato la nonviolenza attiva?

La nonviolenza attiva è una forza crescente nell’umanità grazie a tanti giganti come Gandhi , Martin Luther King, ma anche a tantissime persone che hanno camminato con noi e sono con noi in questo momento, da Tonino Bello a don Milani e a don Mazzolari. Ricordiamo Balducci e Turoldo che erano qui con noi  in una delle grandi Arene, l’Arena del ‘91. Ricordiamo uomini come Capitini che stiamo dimenticando. Sono compresenti, parte di questa grande assemblea dell’Arena.  Eccoci qui per fare che cosa? Siamo arrivati ad un punto della storia umana che, ”o scegliamo la nonviolenza - o come diceva Martin Luther King - la non esistenza”. Cioè siamo arrivati ad un punto della storia umana in cui l’umanità deve decidersi a fare un salto di qualità, e non parlo soltanto delle armi, ma ormai di un sistema economico finanziario, protetto da potentissime armi che stanno pesando su questo ecosistema a tal punto che il pianeta non ci sopporta più.

Noi a Napoli questo sistema lo chiamiamo Ò Sistema. Perché  O’ Sistema non è solo la camorra, ma anche questo sistema economico finanziario dove le banche governano, siamo sotto dittatura delle banche. Papa Francesco ci parla di una ”dittatura di una economia senza volto e senza uno scopo veramente umano“. Oggi stanno facendo soldi con i soldi. Siamo arrivati all’assurdità di avere un milione di miliardi di dollari che girano nella speculazione finanziaria, mentre l’economia reale rappresenta soltanto sessanta mila miliardi di dollari. Questa è  follia totale. Il nostro è un sistema che permette al 20% del mondo di papparsi da solo il 90% dei beni prodotti su questo pianeta. Notate: il 20% vuol dire 1 miliardo su 7 miliardi che si pappano il 90% dei beni di questo mondo!  Un sistema folle dove gli 85 uomini più ricchi al mondo (il primo è Bill Gates), hanno  l’equivalente di 3 miliardi e mezzo dei più poveri.

È follia totale la nostra! Sono un missionario, missionario Comboniano, che ha sentito sulla sua pelle che cosa vuol dire vivere nell’inferno umano di una bidonville come Korogocho. Noi missionari siamo testimoni oculari di quello che sta avvenendo. La pauperizzazione non  è solo del sud del mondo, ma anche del sud d’Italia (e non solo!). Vivendo a Napoli, al rione Sanità, sono testimone di questo impoverimento. È il sistema che fa questo. È un sistema che sta portando  a questo. Noi missionari siamo testimoni di tre miliardi di essere umani che devono accontentarsi  di 2€ al giorno.  Siamo testimoni di 800 milioni di persone che fanno la fame, di 50 milioni di persone all’anno che ammazziamo per fame. È una guerra mondiale che facciamo contro i poveri del mondo! Come missionari vogliamo mettere sotto accusa, con forza questo Sistema. In una delle Arene è stato detto: “Quando l’economia uccide, dobbiamo cambiare”. Questo è un sistema economico finanziario, protetto da potentissime armi che permettono al 20% del mondo di continuare a papparsi tutto, in barba a tutti. Gli ultimi dati del SIPRI sono chiari. Nel  2013,  a livello mondiale abbiamo speso 1.747 miliardi di $, che vuol dire quasi 5 miliardi di $ al giorno spesi in morte invece che in vita.

Nel 2012, in Italia, abbiamo speso 26 miliardi di euro a cui bisogna aggiungerne altri 15 per gli F35, equivalente alla manovra ‘lacrime  e sangue ‘del governo Monti. Ma queste spese folli sono necessarie per proteggere i privilegi di pochi. Aveva ragione il grande arcivescovo Hunthausen di Seattle, quando ha detto: “Per noi americani abbandonare la bomba atomica significherebbe abbandonare il nostro posto privilegiato in questo mondo”. Noi, con gli Stati Uniti e la NATO, siamo parte di questo sistema. Il 70% delle spese mondiali è fatto dagli Stati Uniti e dalla NATO.  E papa Francesco ha detto che, ”se abbiamo le armi, dobbiamo fare la guerra”.  Come missionari , siamo testimoni di queste guerre. in particolare, come  comboniani stiamo tremando sia per il sud Sudan che per il Centro Africa, dove sono ormai in atto  guerre civili spaventose, per  i Nuba  del Sudan  costantemente bombardati, per Il Congo . Le guerre le facciamo, sapete bene, per mettere le mani sulle materie prime, sugli idrocarburi. La guerra in Congo 96/99 ha fatto 4 milioni di morti e la ragione l’abbiamo nelle nostre tasche. Infatti l’80% del coltan, minerale necessario per i nostri telefonini, viene dal Congo!

Ricordiamoci  che queste guerre sono fatte anche con le nostre armi. L’Italia produce tante armi pesanti ma anche tante armi di piccolo calibro, che sono soprattutto quelle che ammazzano di più, in particolare in Africa. Dobbiamo incominciare a chiedere al Governo una seria politica di riconversione delle nostre fabbriche d’armi, trasformandole in industria civile che investa nella vita. Ma questo sistema economico finanziario, che permette a pochi di vivere da nababbi (protetti da spese folli in armi), a spese di molti impoveriti, sta  talmente pesando sull’ecosistema che ci sta saltando il pianeta Terra. Il pianeta andrà avanti, ma non sopporterà più la presenza di Homo Sapiens. Gli scienziati dell’ONU del 27 settembre scorso (2013), dicono che  se andiamo avanti a vivere con questo stile di vita,  a fine secolo avremo 3° in più se ci va bene, 5° e mezzo se ci va male. Per i paesi mediterranei avremo sui 6/7°in più.

Questo sistema è un sistema di morte, ammazza per fame, ammazza per guerra e ammazza il pianeta. Se vogliamo la pace, dobbiamo uscire da questo sistema di guerra perpetua. Noi non vogliamo morire, vogliamo vivere ! Ecco il grido che deve uscire da questa Arena. Se l’economia uccide, se la  finanza uccide, dobbiamo cambiare, dobbiamo dire no alla finanza speculativa con tutti i suoi derivati. No a tutte queste banche armate, alle  banche che finanziano anche il nucleare. Dobbiamo proseguire la ‘Campagna Banche Armate’ . Dobbiamo dire di sì alla  Banca Etica, alle MAG (Mutuo Autogestione). SI’ alle banche pubbliche che non esistono più in questo Paese: realizziamole noi! A livello economico, dobbiamo dire no allo stile di vita  del 20%  del mondo  che si pappa il 90% dei prodotti e dire sì ai nuovi stili di vita. Ringraziamo per il lavoro della Rete Interdiocesana per i nuovi stili di vita di padre Adriano Sella. I nuovi stili di vita  vanno dalle relazioni umane al riciclaggio totale. In questo spirito, un sì alla giustizia sociale, un sì all’accoglienza ed integrazione degli immigrati con un no al razzismo di Stato,  dalla Bossi-Fini ai decreti Maroni.

In campo militare un NO  alla bomba atomica. La bomba atomica  in sé è peccato, è la negazione della vita. No alle 200 bombe atomiche presenti in Europa. No alle 70 bombe atomiche presenti sul nostro territorio. Come è concepibile che Obama abbia chiesto ed ottenuto dal Congresso Americano 11 miliardi di dollari per modernizzare le  200 bombe atomiche in Europa? Il Parlamento Europeo nel 2004 ha chiesto la rimozione di queste bombe dall’Europa e questo deve avvenire. Dall’Arena deve levarsi un altro grido forte: NO a queste bombe in Europa e in Italia. Un no altrettanto forte contro la base militare Sigonella, capitale mondiale dei droni. I droni sono immorali! Un no al MUOS a Niscemi, che  diventerà  capitale mondiale delle comunicazioni militari. L’Italia sta  diventando il cuore del sistema militare mondiale. Non possiamo accettarlo! Gridiamo invece il nostro Sì alla Vita. Un Sì al al lancio della Campagna per creare un  decastero della Difesa Non ArmataI. La Costituzione lo prevede e la Corte Costituzionale l’ha confermato. Per questo chiediamo al governo investimenti per potenziare la Difesa Non Armata, e ai cittadini di costituirsi con l’opzione fiscale.

E si levi dall’Arena un No ai cappellani militari nell’esercito. Basta guerre! Lo diciamo nel primo centenario della Prima Guerra Mondiale, definita da Papa Benedetto XVII un’ “inutile strage”. È stata totalmente inutile. In questi 100 anni abbiamo combattuto oltre 140 guerre. Ci siamo sbranati a vicenda ! Basta! Ecco perché siamo in Arena, per creare finalmente, come abbiamo fatto per l’acqua, un Movimento che aggreghi tutti per farci ascoltare dal nostro Governo ,per farci ascoltare in Europa. Devono ascoltare il popolo. Noi vogliamo vita, non armi, non guerre. Come credente nel Dio della vita, come seguace di quel povero Gesù di Nazareth, come missionario che porta nella sua nella mia carne la sofferenza di chi vive negli inferni umani, supplico tutti voi cittadini italiani e tutti coloro che si riconoscono nella Costituzione Italiana che ripudia la guerra e tutti i cristiani che si riconoscono nella magna carta del Discorso della Montagna, ad unirsi insieme per debellare il cancro della militarizzazione che sta divorando le nostre risorse, uccidendo milioni di persone. Noi vogliamo che i nostri soldi non vengano spesi in morte ma in vita. Tutti, credenti e non, diamoci da fare davvero perché vinca la vita.

E vorrei concludere chiedendovi una cosa. Qui è risuonata la voce del grande Tonino Bello :“ In piedi costruttori di pace!” Mettiamoci tutti in piedi, teniamoci per mano e diciamo tutti insieme, sentendo che Tonino è in mezzo a  noi. In piedi costruttori di pace. Grazie e Voi. [alex zanotelli]

lo striscione

Non vogliamo difendere la violenza, ma perché quando i cittadini occupano pacificamente il cimitero delle fontanelle e lo riaprono gratis al pubblico nessun giornale degna una nota, e invece quando appaiono striscioni la stampa si scatena contro gli abitanti del rione? Informare, cosa vuol dire veramente? Raccontiamo la verità o quello che vendono gli inserzionisti?