i raee di napoli


A partire da sabato 29 marzo fino a sabato 3 maggio Napoli vive un programma di eventi di educazione ambientale e di raccolta differenziata dei RAEE promosso da Asia Napoli, dall’Assessorato all’Ambiente del Comune di Napoli, da Associazioni Ambientaliste, dalle scuole, e dalla cittadinanza attiva napoletana.

Il 5 Aprile quartiere Stella piazza Sanità dalle ore 09,00 elle ore 14,00

Alcuni esempi di RAEE che potranno essere consegnati nei 10 punti di raccolta ASIA 

Ferri da stiro, tostapane, friggitrici, frullatori, macina caffè elettrici, apparecchi tagliacapelli, asciugacapelli, spazzolini da denti elettrici, rasoi elettrici, apparecchi per massaggi, sveglie, orologi da polso o da tasca. Bilance, personal computer, computer portatili, monitor, mouse, tastiera, notebook, agende elettroniche, lettori MP3, calcolatrici tascabili e da tavolo, proiettori, telefoni, telefoni senza filo, telefoni cellulari, caricabatterie, segreterie telefoniche, fax, apparecchi radio, videocamere, videoregistratori e apparecchi per la riproduzione video in genere, registratori musicali, amplificatori audio, strumenti musicali elettrici ed elettronici, apparecchi di illuminazione (senza la lampadina), treni elettrici e auto giocattolo, giocattoli elettrici in genere, consolle di videogiochi portatili, videogiochi

Frigoriferi, Lavatrici, Lavastoviglie, Asciugatrici, stufe elettriche, forni a microonde, ventilatori, scope elettriche.

loro di napoli

Si, avete letto bene. Loro senza apostrofo, per indicare quanti ci hanno creduto fin dall'inizio, ormai cinque anni fa e quanti (pochi in verità, ma per un contesto come il nostro è già una piccola vittoria). Mi riferisco al microcredito alla Sanità di Banca Etica di cui ricorrono i 15 anni dalla fondazione e che in collaborazione con la Rete Sanità ha organizzato l'incontro di sabato 15 nella sala conferenze della chiesa dei Vincenziani  ai Vergini.

Un'occasione per fare un primo bilancio dell'iniziativa, discutere sui limiti e le possibilità e cercare di rilanciare e, possibilmente migliorare, anche sotto l'aspetto comunicativo. C'erano anche alcuni ragazzi del Nuovo Teatro Sanità che ci hanno trattenuto con un saggio della loro arte, i ragazzi dell'Alberghiero che hanno preparato il rinfresco. Non c'era molto pubblico locale, come era del resto prevedibile, ma è stato bello comunque vedere tante facce giovani, auspicando un incremento ulteriore, poiché dove c'è nuova linfa, c'è anche una maggiore qualità comunicativa.

Tra le testimonianze che si sono succedute da Renato Briganti di Mani Tese Napoli, al presidente dell'Associazione Marco Mascagna, quella più significativa è stata di un giovane papà del quartiere che, grazie al Microcredito è riuscito ad avviare un negozio di bomboniere e potere così mantenere se stesso e la famiglia senza essere costretto ad andare via e lasciare casa e radici. Questo è molto importante, perché se cresce il Microcredito può crescere l'economia di un quartiere che vive una situazione assurda: da passaggio obbligato per la nobiltà e per la corte reale, enclave artigiana, a ghetto nel cuore della città storica.

Certo questa iniziativa non può risolvere i nostri mali secolari, ma  può essere un incentivo per iniziare ad uscire lentamente da una mentalità di delega e di eterna attesa dall'alto di quello che non è niente di più e niente di meno che un diritto inalienabile dell'uomo: lavoro e dignità! [vincenzo minei]

evento rete sanità



pericolo tombino

PERICOLO: tombino spaccato, voragine profonda alla via Sanità dopo la basilica di santa Maria della Sanità (detta san Vincenzo) e il ponte direzione Fontanelle. Attenzione particolare soprattutto per i bambini e le moto. Intervenga la Municipalità.   





tempo umano

Basta guardare su internet o su molti libri di storia dell’arte per capire che il rione Sanità è un luogo ricchissimo.  Da secoli tutto è rimasto com’è, le cape di morta stanno al loro posto, così come gli ipogei, le catacombe, i palazzi del Sanfelice. E’ cosa risaputa che da qui non si muoveranno. Potremmo parlarne o no, essa resteranno nel quartiere per sempre. Quello che invece molti non sanno, o fanno finta di non sapere, è il fatto che oltre all’arte e alla storia qui, in questo luogo, c’è la gente: ci sono lavoratori, gli artigiani, i piccoli imprenditori, i disoccupati. Investire sulla gente non sembra essere un business, cosa si può ricavare da questa massa di degenerati?

Un tempo l’economia del rione girava intorno ai guantai; vicoli, vie, piazze, salite e discese… tutti lavoravano a contatto con la pelle. Uno studio fatto di recente ha dimostrato come il quartiere fosse un piccolo distretto industriale del guanto. Ma anche le sigarette di contrabbando hanno fatto la loro parte nell’economia così come i falegnami, i ciabattini, i venditori ambulanti. Questi rivoli di economia sono stati il fulcro di una società che un tempo si aggrappava alla famiglia, una famiglia che cresceva usando le proprie strategie e iniziative, una famiglia che si allargava per sopravvivere così come per costruire avendo a diposizione un capitale umana, la creatività, la bravura.

Se tutto questo fosse rivisto come “merce di scambio partecipe”, se si considerasse prima l’uomo e poi la [sua] storia, in questo caso l’arte del rione avrebbe un posto più consono nella gestione. Il capitale umano è di gran lunga più importante di quello artistico. Esso è variabile ed è per questo che deve essere gestito bene; può crescere, svilupparsi, migliorarsi fino a diventare straordinario. Il capitale umano è la variabile indipendente, è una risorsa concreta, è la vita che si riappropria della sua sopravvivenza, non si trasforma ma si lascia trasformare. [+blogger]   

filo pericoloso

Filo pericoloso, quasi altezza uomo, 
in piazzetta san Severo a Capodimonte. 
Sembra filo cavo elettrico alta tensione. Chiediamo intervento immediato delle autorità competenti.