e un altro giorno

“Non so che mi succede, sono fuori di me, non posso vivere nell’ansia e nel timore. Da ieri non faccio che immaginare disgrazie, ipotizzare cose tristi: o che tu sei morto, e la notizia me la viene a dare don Lope con il sorriso sulle labbra, o che la morta sono io, e mi mettono dentro all’orribile cassa che poi ricoprono di terra. No, non voglio ancora morire, adesso no. Di sapere cosa c’è nell’aldilà non mi importa affatto. Pensano piuttosto a resuscitarmi, a ridarmi la mia piccola ed amata vita. Il mio teschio mi terrorizza. Che mi ridiano pure la mia bella carne fresca di tutti i baci che tu le hai dato. Non voglio diventare un mucchietto di gelide ossa, prima, e di polvere, poi.

No, è tutto un inganno. Non mi piace pensare che il mio spirito vaghi di stella in stella cercando ospizio, né che un san Pietro calvo e imbronciato mi sbatta la porta sul muso… e anche se fossi sicura di poterci entrare, no, che non mi parlino di morte; rivoglio la mia piccola vita, la terra abitata da quel birbante del mio signo’ Juan, la stessa che mi ha visto soffrire e godere. Non desidero ali ne aloni, non voglio vagare tra angeli scipiti che suonano l’arpa. Tentemi ben lontana dalle arpedalle fisarmoniche e dagli sfolgorii celesti. Vita mortale, salute, amore, desideri; suvvia tornate”. [tristana, b.p.g.]      

la crisi del tombino

Sono tre mesi che a San Gennaro dei Poveri (vico) due tombini sono scomparsi improvvisamente. Una situazione paradossale e pericolosa che, nonostante le denuncie, nessuno si scomoda per andare a sistemare e rimettere a posto. Si aspetta che qualcuno cada dentro, che denunci l’accaduto, può succedere qualcosa di molto pericoloso, che faccia sborsare un po’ di soldi al Comune così per la bella faccia di sprecare risorse. Ma, cosa ancora più importante, si mettono in pericolo vite umane: di bambini, di anziani, di uomini e donne.

Questa sottilissima differenza, il tempo che passa per sostituire un tombino, è paragonabile alla questione delle banche. No, non ho sbagliato termine, sto parlando proprio della banche in generale. Mentre quest’ultime hanno dissanguato la povera gente in tutto il mondo (emblematica negli anni ’90 l’Argentina), mandato in crisi sistemi e lavoro, i governi pensano che è meglio rifinanziarli, cioè mettere ancora più denaro a loro diposizione.  

Visto che rimettere i tombini di vico san Gennaro dei Poveri è competenza della Municiplità, che praticamente non serve quasi a nulla, anche perché non ha risorse a diposizione e non può prendere decisioni a riguardo, i soldi che noi paghiamo ai consiglieri, agl’assessori, alla presidente e a tutti quelli che lavorano nel comune di riferimento, sono in percentuale paragonabile al paradosso del finanziamento alle banche.

Praticamente è lo stesso procedimento: si danno soldi a persone per non far niente o, peggio, per fare disastri. Certo questo discorso può sembrare grossolano. Ma il principio che ha generato questa crisi, quella del lavoro, dell’economica  è dovuta a questa banalissima “differenza”. Così come l’economico si è scontrato con il sociale, così come la finanza pubblica con il lavoro e gli speculatori con i cittadini, è cosa ormai chiara che se un tombino può uccidere un uomo è anche vero che un articolo del genere può generare delle grandi perplessità sulla differenza/somiglianza delle fogne con le banche. [+blogger]           

incartato e fritto

Tutto è iniziato perché mio padre ha subito una truffa tramite un sito per vendere una macchina fotografica e non è stato rimborsato. Allora abbiamo detto: “ora andiamo a fare il nostro dovere”: denunciare! Ehhhh, l’avesseme mai Pensato!!!

Il Giorno 16 siamo stati in questura verso le 18 dopo e abbiamo spiegato a ben tre agenti di polizia la situazione. Abbiamo aspettato un’ora perché c’era il cambio di turno e finalmente siamo entrati nella stanza per la denuncia. Il poliziotto ci ha chiesto di nuovo il motivo. “E son 4!!!” Spiega di nuovo tutto. Ci ha detto di “andare a denunciare la situazione al Commissariato di quartiere Stella/San Carlo all‘Arena, oppure alla Polizia Postale”, ok! Vai a vedere, l’ufficio di Polizia Postale accetta denunce solo tramite internet attraverso una iscrizione, ricevendo un numero di protocollo che poi si doveva portare all’ufficio Postale alla via Repubbliche Marinare! Scrivi la denuncia che poi, tra me e me pensavo, se manco qualche dettaglio?, mica sono un esperto che so i dettagli che possono servire?! Finisco la denuncia la invio e non l’accetta, non mi da l’ok per problemi di battitura, la riscrivo, niente acora!

Telefono alla Polizia Postale: “mi dice di recarmi al commissariato di Stella San Carlo”, ok! Andiamo al Commissariato di Quartiere, spieghiamo perché stiamo lì… ci dicono “che sta  per chiudere!”: aspettiamo. Niente, troppo tardi, “ci dicono di ritornare il giorno dopo per la denuncia”. Facciamo l’ultimo tentativo dai Carabinieri sezione Quartiere Stella, ma niente, è chiuso, era troppo tardi!
Ieri 17 alle ore 10,30 circa siamo ritornati al Commissariato di Stella San Carlo dopo aver aspettato un bel po’. Entriamo nella stanza delle Ufficio Denunce… “e quasi fatta pensavo”; spieghiamo la situazione… alla fine il poliziotto ci consegna un modulo per scrivere noi la denuncia! E ci dice poi portare le fotocopie!: ma scherziamo? Prendiamo il foglio tanto per prenderlo… perché ci domandiamo: dobbiamo scrivere noi la denuncia? e se sbagliamo  qualcosa o manchiamo qualche dettaglio?, mica siamo esperti! Prendiamo il foglio e torniamo a casa tutti incazzati. Basta c’ è passata la voglia di denunciare … e il tempo passa … e il pacco spedito sarà quasi arrivato a destinazione….

Oggi siamo ritornati al Commissariato di San Carlo con una bozza scritta a computer. Ma il poliziotto ci dice che  non va bene, ci vogliono più dettagli e deve essere breve! Ci dice di non preoccuparci perché abbiamo  90 giorni di tempo! Gli chiediamo: “perché dobbiamo scriverla noi!, non è vostro compito?” Tutto questo dopo aver aspettato un bel pò per entrare, perché alle ore 10 fanno prima le  pulizie. Prendiamo un altro foglio di denuncia cerchiamo di scriverla, ormai stufi - troppo lunga per trascriverla e troppe domande - ci chiediamo come impostarla ecc, ecc. Compito secondo me di un addetto, o sbaglio?? Specialmente se si tratta di truffa internazionale! Stufi, ritorniamo dai Carabinieri della sezione Stella, dove finalmente troviamo un appuntato che ci riceve e ci scrive finalmente la denuncia!

Missione Riuscita! E speriamo che le indagini non si svolgano alla stesso modo di come di scrive una denuncia. [mario vitrone]

codice di autocomportamento

Per meglio autodisciplinare le sedute di Consiglio di Municipalità e delle commissioni consiliari, il consigliere Francesco Ruotolo ha presentato, nei giorni scorsi, alla discussione della 2a Commissione consiliare del “parlamentino” di via Lieti (3° Municipalità – Stella/san Carlo all’Arena) un “Codice di autocomportamento”.

Dopo due sedute di Commissione, il documento (dodici punti preceduti da un preambolo che si apre con i due articoli della Costituzione italiana  sul decentramento) è stato messo ai voti:
- su 13 presenti (due gli assenti), si sono registrati 3 voti a favore (PRC – Italia dei valori – Napoli è tua), 3 contrari (due del centro-destra, uno S.E.L.), 7 astensioni (i rappresentanti del PD, del PDL, dell’U.D.C. e il Presidente della Commissione Gaetano Fiorito dei Verdi).
           
Al termine della votazione, il consigliere Fiorito ha comunicato che, visto l’esito incerto del voto, il documento – che comunque non è stato bocciato, ma neanche approvato – passa ora all’attenzione della Presidente della Municipalità, Giuliana Di Sarno (Italia dei valori) e al vaglio della giunta della Municipalità (2 PD, 1 S.E.L., 1 Italia dei valori).

“Certamente l’esito del voto in Commissione non mi soddisfa”, ha commentato il proponente Francesco Ruotolo, “poiché in Consiglio e nelle Commissioni si sono verificate varie intemperanze e interruzioni di seduta, spesso ci sono consiglieri che prendono la parola senza iscriversi a parlare e non mancano espressioni al limite della correttezza per non parlare di brusio e capannelli che ostacolano gl’interventi in aula, e – per finire – di un uso quasi naturale del cellulare durante le sedute, a parte alcuni consiglieri che non osservano in Commissione il divieto di fumo. C’è perfino chi partecipa a Consiglio e Commissioni in pantaloni corti”.

Dopo le valutazioni della Presidente e della giunta, il provvedimento potrebbe essere messo all’ordine del giorno in aula, nella seduta di Consiglio. “Confido che la Presidente prenda in considerazione, con la dovuta determinatezza il provvedimento affinché, con il necessario consenso collegiale, i lavori degli organi della Municipalità”, conclude Ruotolo, “si svolgano proficuamente attraverso un sostanziale miglioramento del comportamento di noi tutte/i. Un clima attento e sereno, rispettoso del ruolo di ciascuna/o, è infatti la premessa per un impegno politico serio nel quale la cittadinanza si riconosca pienamente”.

corso prematrimoniale

Mi sono sposato un anno fa in un comune nord orientale di Napoli. Partecipavo a quasi tutte le sedute del corso prematrimoniale che si svolgevano alla presenza di due coniugi del luogo. Il primo giorno fuori la chiesa mi accolse un signore distinto che porgendomi un bigliettino mi sussurrò: “facciamo foto, canti, damigelle d’onore, auto, fiori, ecc ecc”. Subito dopo entrai, assieme alla mia fidanzata e, nella sala antistante, vedemmo i due coniugi sorridenti e il parroco che, dopo la sua introduzione di benvenuto, ci lasciò soli. L’accoglienza fu sbalorditiva, pochissime parole e subito un video, slide di foto su di uno schermo gigante (durata circa 30minuti): musica di Baglioni, anelli d’oro intrecciati fluttuanti, coppie di sposi che allegri scendevano dal cielo, il cuore di Gesù cristo che accoglieva la famiglia e la foto del matrimonio di Ilari e Totti. Alla fine del film chiesi: ma cosa c’etra tutto ciò con i sacramenti!?, risposta secca e decisa: “l’amore!”.


Continuavo imperterrito ad andare al corso anche se dopo la prima esperienza i mie amici mi  consigliano di restare a casa. Il secondo giorno la “direttrice” domandò un po’ a tutti i partecipanti che cosa avessero intenzione di rinunciare, “visto che il matrimonio è rinuncia e sacrifici”; l’esempio della donna che ci guidava fu straordinario: “quando mi sono sposata mio marito, che è un grande naturalista, ossia che ama molto la natura, ha dovuto rinunciare alla caccia, sì, perché lui cacciava ma a me non piaceva, allora per amore ha rinunciato”. Straorinario. Vi assicuro che non sto inventando nulla. Quando venne il mio turno, risposi che non avevo voglia di rinunciare proprio a nulla, fui così subito etichettato miseramente e compassionevolmente. La mia futura moglie veniva vista come santa Sara che doveva tenere a bada un diavolo tentatore.

Quando, in uno di questi incontri, ricordo casualmente che c’era anche il prete, dissi che volevo sposarmi con il rito misto perché avevo abbandonato la fede cattolica, Satana Trismegisto venne a farci visita proprio in quell’istante, negli occhi degli insegnanti e del prete c’era così tanta commiserazione da far pietrificare un chilo di burro al sole cocente. La tragicità comunque la vissi anche io. Fino a quel momento avevo voglia di ridere anche se era un riso amaro, ma l’incontro con una donna che venne solo per l’occasione a spigarci le conseguenze dell’aborto fu disarmante, alla fine avevo voglia di gridare, di scoppiare. Ci illustrò, sempre attraverso un filmato, foto di bambini spezzati, testa, gambe, braccia squarciate, avevo voglia di vomitare; ci disse che il preservativo generava malattie, che le pillole creavano tumori, malformazione, e che l’aborto era un omicidio preterintenzionale.

Feci alcune domande, ebbi riposte che mi rattristiscono ancora di più. Mi scusi, se una bambina di 12 anni viene violentata, che fa? Risposta: “la faccio partorire e poi do il bambino in adozione”. E se viene violentata dal padre?  Risposta: un po’ confusa, “devo trovarmi in quella situazione per decidere”. Deve ammettere che se è vero che non “uccide” comunque genera dolore!? Risposta: vacua, incomprensibile. Alla fine del corso il prete che doveva concludere “l’anno accademico” disse davanti a tutti che io avevo firmato una carta dove avevo dichiarato che ero per la vita e quindi ero contro l’aborto; quando gli feci notare che essere per la vita è differente, che significa qualcos’altro, lui mi accusò di essere un anarchico. Eppure gli avevo detto più volte che ero credente, ma l’anarchico non so proprio dove gli uscì fuori. Ricordo che la mia ragazza, oggi per fortuna mia moglie, (ah, non ho detto che la torturo ogni giorno, adesso posso farlo, ho le carte in regola), uscì piangendo dalla sala e poi dalla chiesa. Non so cosa significassero quelle lacrima ma una cosa è certa, avevano creato incomprensione, distacco, divisione, malumore, alcune cause originarie delle guerre, del razzismo, e dei massacri.          

NB - Sotto, sotto, devo dire però che la funzione in chiesa fu bellissima, a sposarmi fu il comboniano Alex Zanotelli… una funzione differente, emozionante e molto partecipata. Comunque gli inconvenienti in quella chiesa sembravano non finire mai. Arrivò la sposa, ma dovette sostare per un quarto d’ora fuori all’ingresso aspettando i testimoni. Quest’ultimi si erano dimenticati le fedi, impossibile tornare indietro e riprenderle. Una idea “straordinaria” di qualcuno che strappò gli anelli dei compari che si erano sposati 10 mesi prima e li mise sul cuscino rituale. Alla fine spiegai ad Alex quello che era successo e gli dissi: ma questo matrimonio è valido? E no, no cari, l’altro giorno ho scoperto che al Comune mia moglie è sposata con un’altra persona... un errore di trascrizione. [+blogger]

giocatori anonimi

Giocatori Anonimi è una associazione di uomini e donne che mettono in comune la loro esperienza, forza e speranza al fine di risolvere il loro problema comune e di aiutare altri a recuperarsi dal gioco compulsivo. L’unico requisito per divenirvi membri è il desiderio di smettere di giocare. Giocatori Anonimi è una associazione di auto aiuto , quindi il giocatore che consolida la sua astinenza, aiuta un altro giocatore che gioca ancora a uscire dalla dipendenza. Durante le riunioni vengono raccontate le proprie storie, condivisi i propri problemi personali, ma soprattutto viene messo in pratica il nostro programma:

I dodici passi” La partecipazione è gratuita e il nostro mantenimento avviene mediante i nostri contributi volontari, non esiste distinzione di razza, sesso, ceto sociale, fede religiosa. Mantenere l’anonimato personale e non divulgare storie personali udite all’interno gruppo, sono i principi fondamentali dell’associazione. Il nostro scopo primario è astenersi dal gioco ed aiutare altri giocatori compulsavi a raggiungere la sobrietà.

Mail: ganapoli1@yahoo.it Sito web: giocatorianonimi.org - Centro d’ascolto: 3331437994 NAPOLI e-mail: ganapoli1@yahoo.it  Via dei Cimbri c/o Chiesa Valdese Giorni e Orari Lunedì: 20.00/22:00 Venerdi: 20:00/22:00 PORTICI e-mail: ganapoli1@yahoo.it Via Verdi, 27 c/o Chiesa della Salute Giorni e Orari Lunedì: 20.00/22:00 Venerdi: 20:00-22:00 SCAFATI  e-mail: gasalerno@yahoo.it Via Ferrara, 3 c/o Centro ascolto Maranathà Giorni e Orari Mercoledì: 17:00/19:00 NOLA e-mail: giocanonnola@yahoo.it Via A. Minichini, 36 Giorni e Orari Lunedì: 19:00/22:00 Mercoledì: 15:00/17:00

calda giornata di luglio

Umidità, calore, temperature alte, i vecchietti non ce la fanno, i bambini sono nervosi. Qui nel rione la vallata respira freschezza solo nella basilica di santa Maria della Sanità, entrate un attimo e il refrigerio è assicurato. Senza lavoro la noia ti fa guardare la televisione malvolentieri, un canale dice una cosa, un altro ne dice una differente, eppure stanno parlando dello stesso argomento. Gli operai muoiono. Il 2012 può essere considerato l’anno delle morti bianche silenziose. Ieri una tv ha detto: “Vittorio Rozza, 54 anni, è morto cadendo da una impalcatura”; e, sempre ieri, un'altra tv ha commentato: “un ragazzo di colore è sopravvissuto dopo aver visto tutti i suoi “amici” morire su di un gommone”. 

Notizie stupide, come la vecchiette che si sente sola, come un paralitico che ha voglia di correre… correre? ma che voglia matta, avessi detto mangiare?, bere?, dormire? Le cose ci appartengono solo quando sono nostre, poi gli “eroi” esistono sempre, come quelli che provano dolore, quelli che si vergognano, quelli che rispettano. Rispetto: sembra una parola uscita e inventata dall’ultimo dei guappi napoletani. Tutti abbiamo visto gli Europei di calcio, ma chi ha cambiato canale leggendo ad ogni inizio di partita respect. Non vale per gli uomini, figuriamoci per gli animali. 

Ma adesso non stiamo parlando di “bestie”, ma di persone, di vita, di concretezza. Un anziano signore che conosco da tempo mi dice spesso: “quello che tu sei io sono stato e quello che io sono tu (forse) sarai”… Oggi ha piovuto un po’ e così l’afa si è tramutata in mal di testa. Una persona che avevo imparato a voler bene sta male. Ma basta parlare di rispetto, i guappi sono passati, oggi c’è lo spread, Belen, iPhone, il campionato di calcio, la wifi. Cambiamenti. Tutto passa, il vecchio non ha torto, e non ha torto neanche chi ha voglia di morire. [+blogger]

il campo continua

La prima settimana di luglio si è svolto il campo estivo alla Sanità "Guardiamo il quartiere con altri occhi", organizzato in collaborazione tra "Crescere Insieme" e la Ludoteca di Piazza Miracoli, presso la sede dell'ex Educandato femminile. Il campo è stato organizzato tra mille difficoltà a distanza di due anni dal precedente, nel 2010, ed ha visto la partecipazione di un numero variabile di ragazzi tra i cinque e i dodici anni.

Lo spirito del campo, come indica il nome, era appunto quello di aiutare i ragazzi a riscoprire il quartiere, i luoghi caratteristici, le antiche botteghe artigiane, ma soprattutto fare gruppo. la mattina ci si ritrovava presso "Crescere Insieme", con momenti di animazione e canti, poi si usciva per le visite della giornata. Si andava poi in ludoteca dove si pranzava e poi si facevano i vari laboratori.

Sabato abbiamo concluso con una sfilata per il quartiere con i pupazzoni, i cartelloni su cui ognuno aveva scritto quello che gli piace del quartiere, scandendo slogan inventati al momento, e con il solito dragone. La giornata si è conclusa in piazza Sanità, con la testimonianza dei quattro ragazzi più grandi e con la messa celebrata da Padre Alex Zanotelli. [vincenzo minei

invasione di scarafaggi

ATTENZIONE: Non buttiamo l’immondizia in modo indiscriminato, differenziamola, separiamola. Meglio farsi un po’ di strada a piedi che far ammalare i nostri figli di tifo o epatite. L’articolo di cui sotto, pubblicato oggi, parla chiaro: una invasione di scarafaggi ha "invaso" Napoli. E’ opportuno che le buste dell’indifferenziata non sostino molto tempo nei cassonetti, ecco perché bisogna buttare la spazzatura dopo le ore 20. [+blogger]


NAPOLI - Spuntano dalle fogne con il caldo dell'estate. Sono lunghe anche un dito, sono resistenti ai disinfettanti e soprattutto ''portano con loro malattie gravi come tifo ed epatite 'A''', avvertono gli esperti. Sono le blatte rosse che in questi giorni stanno invadendo i quartieri di Napoli. I centralini del centro disinfestazioni dell'Asl sono bollenti per le tante segnalazioni che arrivano. E dire che, secondo quanto spiega la docente di Igiene dell'Universita' Federico II, Maria Triassi, basterebbe davvero poco a far sparire questi odiosi animali dalle strade della citta'. ''Provare ad eliminarle in questo periodo dell'anno e' quasi impossibile - dice la Triassi - . Il problema si risolve con una corretta manutenzione dei tombini tutto l'anno e soprattutto distruggendo le uova che vengono deposte a settembre. Cosa che al momento non si fa''.

La blatta rossa ha colto impreparati un po' tutti. Si tratta, infatti, di una novita' importata da circa 4 o 5 anni con i traghetti che provengono dalle Eolie e che, per selezione naturale, ha soppiantato i vecchi e piu' fragili scarafaggi napoletani. Ed e' proprio nella zona del porto che hanno cominciato la loro proliferazione mentre solo negli ultimi tempi, attraverso la rete fognaria, sono arrivate anche nelle zone collinari. Il fatto che vivono, si cibano e proliferano nelle fogne le rende pericolose, aumenta, infatti, il rischio di infezioni e malattie, cosiddette orofecali, anche con conseguenze gravi. Intanto le soluzioni fai da te all'invasione di blatte dilagano in citta', dalle ampie spruzzate di disinfettante al nastro adesivo e ai cartoni per tappare i tombini.

''Le accortezze da adottare - dice la Triassi - sono invece semplicemente due: ora, per tamponare il problema, bisogna procedere con le disinfestazioni. Poi bisogna mantenere pulite le strade dai rifiuti, spazzare e fare frequenti lavaggi, e scongiurare assolutamente una nuova emergenza che in questo momento sarebbe tragica. E, infine, bisogna liberare le grate dei tombini perche' e' la mancanza di ossigeno nelle fogne che fa uscire all'esterno questi animali. A settembre, poi, bisogna procedere con una disinfestazione massiccia e a tappeto in modo da eliminare le uova di questi animali che depositano sul fondo dei tombini''. [Ansa.it]


senza parole

Fine anno scuola d'Italiano Istituto Ozanam 




Foto di Loshan Fdo

forza italia forza

Mentre gridiamo fratelli d’Italia migliaia di persone perdono il posto di lavoro

Mentre gridiamo l'Italia s'è desta, una persona paraplegica non può circolare liberamente per il rione

Mentre gridiamo dell'elmo di Scipio chiude un altro pronto soccorso

Mentre gridiamo s'è cinta la testa in Parlamento si discute di una patente da dare ai pizzaioli, di un ordine professionale dei disk jockey, di legge sulla zanzara killer e di un ordine professionale per i consulenti filosofi

Mentre gridiamo dov’è la vittoria? i giocatori dell’Italia guadagnano l’equivalente di 3000 anni di stipendi di un lavoratore

Mentre gridiamo la porga la chioma è aumentata ancora una volta la luce e il gas

Mentre gridiamo ché schiava di Roma un ammalato grave viene depositato sull’ultima barella di un ospedale stracolmo


Domenica sera mentre alluccheremo Iddio la creo sottovoce diremo: 
MALLANEMECCHIVVEMUOTE!

Figuriamoci se avessero parlato dell’olocausto dei cani e dei gatti!
(per cortesia non ci denunciate)
[+blogger]