Il fax di scoppa, un bluff!

Oggi alle ore 18,32 è stata battuta la notizia, pubblicata dal sito de La Repubblica, che il commissario Scoppa, tramite un fax, ha revocato la chiusura del pronto soccorso del san Gennaro. Il consigliere Francesco Ruotolo parla di bluff in quanto non si spiega come mai nell’ospedale è arrivata la tabella che sostituisce la vecchia dicitura di pronto soccorso con la nuova di primo soccorso. Inoltre il consigliere di R.C. parla di scorretta informazione da parte del giornale La Repubblica in quando la prevista vittoria dei movimenti e dei cittadini con il “ripristino della figura del medico, di un chirurgo, ed una anestesista” altro non è che la prima ed unica decisione del commissario straordinari Scoppa.

In effetti se è veramente così il malato è in parte curato senza nessuna responsabilità da parte dei medici previsti dal primo soccorso. Si stenta a credere ad una vittoria dei cittadini che hanno protestato per diversi giorni. Il fax sembra un contentino non troppo credibile né riconducibile ad una marcia indietro.

Non si può gridare vittoria come hanno fatto Tutino e Pietro Rinaldi sempre su La Repubblica. Se si arriva al “pronto soccorso” e poi si va in un altro ospedale è meglio che a qual primo soccorso non si arrivi mai: meglio cambiar direzione se non si vuol rischiare di morire. Basta chiederlo a qualsiasi medio di buon senso per capire la gravità della situazione, se arriva un infartuato il malato deve rimanere sul posto non può essere trasportato ad un altro ospedale.

Chiudere il pronto soccorso è un reato, lo ha ribadito anche il sindaco di Napoli de Magistris ieri sul suo blog. Esso doveva essere chiuso solo dopo l’ apertura dell’Ospedale del mare come stabilito dal piano regionale di riordino ospedaliero. Se domani, e lo spero, il pronto soccorso rimarrà aperto, ribadisce Francesco Ruotolo, sarò ben lieto di scusarmi pubblicamente. [+blogger]

comunicato stampa

OSPEDALE SAN GENNARO DEI POVERI - Vista la decisione da parte dei responsabili di chiudere il pronto soccorso dell’ospedale san Gennaro dei Poveri e viste le proteste di numerose persone, dei comitati spontanei, della cittadinanza, e visti i provvedimenti insufficienti per una popolazione di più di centomila abitanti, e in virtù della chiusura di altri pronto soccorso come quello degli Incurabili, del Loreto Mare, del Centro Traumatologico Ortopedico (C.T.O), dell’Ascalesi e dei Pellegrini;

viste le oltre 5000 mila firme raccolte in pochi giorni e visti gli scenari futuri disastrosi, con l’Ospedale Cardarelli che ogni 30 secondi accoglie un intervento d’urgenza, nel caos generale, rischiando anche di sbagliare diagnosi ecc, ecc.; di tali conseguenze la RETE SANITA’ aderisce ed esprime solidarietà alle numerose persone che protestano ogni giorno fuori all’Ospedale dei Poveri del rione Sanità, ai numerosi comitati spontanei costituitisi e alla cittadinanza tutta. Unendosi alla protesta chiede unanime che il pronto soccorso non sia chiuso, anzi chiede il potenziamento della struttura visti anche i numerosi reparti e ambulatori efficientissimi e tecnologicamente avanzati.

La RETE SANITA’, ribadisce: SI AL DIRITTO ALLA SALUTE! NO ALLA CHIUSURA DEI PRONTO SOCCORSO! NO AL PRIMO SOCCORSO PERCHE’ INADEGUATO ALLE ESIGENZE DELLA QUARTEIRE E DELLA CITTADINANZA! [la rete sanità]

la salute non si tocca!







l'inetto

C’è chi crede che sia una battaglia inutile, chi invece continua a protestare, c’è chi non ha voglia di gridare e chi non scende perché non può farlo. Sta di fatto che mercoledì alle 24 il pronto soccorso del san Gennaro chiude, le oltre 5000 (cinquemila) firme non sono servite a nulla. Alessandro Lenti, un cittadino del quartiere, guarda già oltre, dice che “sarebbe meglio adesso combattere per la riapertura della salita Scudillo, potrebbe essere una soluzione per la gente che dalla Sanità va al pronto soccorso del Cardarelli”.

Ma se è vero che i politici guadano alla democrazia allora non si possono ignorare così tante firme, non si possono ignorare i comitati spontanei che protestano ogni giorno, le oltre 1500 persone che hanno sfilato per le vie del quartiere bloccando le strade, le piazza, il traffico.
Se è vero allora che la politica guarda da un lato e la gente dall'altro, è vero anche che i bisogni sono comuni a tutti e uguali per tutti. Oggi sembra che i politici inneggiano alla violenza, vogliono lo scontro e parlano di pluralità tenendosi “la mano sui coglioni”.

E’ vero pure che se non ci fossero così tanti stupidi eletti forse la cosa pubblica sarebbe in parte protetta, se il nostro paese non soffrisse di clientelismo abulico, di familismo amorale, di vittimismo congenito, di senilità giovanile forse la dislessia che si frappone tra le Istituzioni e la gente sarebbe meno marcata, forse è anche vero che la [s]democrazia sarebbe in pericolo, togliendo agli inetti la forza di comprendere. [+blogger]

scarcerato

L’altro ieri era stato arrestato un drogato che abitava in un vicolo di via Sanità, alcuni inquilini del palazzo avevano esultato: “…finalmente non lo sentiremo più lamentarsi e tossire”. Nella contentezza generale qualcuno aveva fatto delazione, il ragazzo ormai cresciuto era agli arresti domiciliari ma non stava mai in casa, aveva bisogno di drogarsi e chiedere la carità. Dopo diversi giorni ritornava a casa, “ma come?”, si era gridato “l’hanno rilasciato”?
Un drogato di circa 35 anni, che aveva fatto? Aveva rubato per drogarsi. Voleva stare solo, staccare la spina, vivere nel suo basso senza sentire né vedere nessuno, solo con la sua droga e la casa/stanza di 10metri quadri. Il drogato disturbava con la sua tosse: se invece gli inquilini urlavano a squarcia gola per chiamare il salumiere o il macellaio o se usavano la bocca anziché il citofono bhè, questa allora è un’altra cosa.
“Attenzione” dicevano (e dicono tutt’ora), “potremmo infettarci tutti. Il drogato è sporco, incosciente, stupido, maleodorante, incapace, ladro, fannullone”. Una persona così portava le malattie… “attenzione a dove metteva le mani e il fiato, attenzione ai bacilli, alle malattie e alla contaminazione”. Quando nel portone entrava uno scooter acceso lo scarico era ossigeno, ma questa era (è) un’altra cosa.
“No, noi non siamo dei delatori, non siamo traditori, noi gli vogliamo bene al drogato, lo volevamo sbattere in carcere così smetteva anche di dogarsi”. Adesso lui continua a sbattersi: la tosse, il freddo, i polmoni, lo stomaco. “Noi siamo pur sempre dei benefattori”. [+blogger]

scoglio di mergellina


…perché la nostra non è una famiglia? I miei figli non sono miei figli? Il mio lavoro non è mio lavoro? L’amore che io provo è diverso da quello che provi tu? Non sento freddo? Non sento caldo? Forse non ho passioni e aspettative? Non provo forse anche io la gioia, i dolori, le ambizioni, il coraggio, le paure, i rimpianti, la malinconia, la noia, la felicità …?

Ma per essere considerato sono costretto a salire 20 piani, usciere sul terrazzo e urlare. Quando poi m’accorgo che sotto non c’è nessuno mi rendo conto che anche chi strilla non deve sentir dolore. Se poi penso di farla finita mi vergogno perché credo che la morte faccia schifo!

Ottocento euro al mese che diventano seicento, cinquecento, quattrocento. È la spoliazione della miseria, è la vendetta della immaginazione: non puoi e non devi permetterti di immaginare! Sotto c’è: una camionetta dei pompieri, una auto della polizia, un gommone aperto. Se volessi farla finita quel gommone non servirebbe ad un cazzo!

“Da via Posillipo il mare divampa di luci riflesse, dolgono gli occhi ai pesci, un turista che percorre la litoranea in carrozza non vede i cenci che respirano sul marciapiedi ma scorge distintamente gli scheletri delle sirene che si rivoltano nelle loro tombe di sabbia. Voi dite a Napoli Quanto sei bella, e Napoli è perduta. [+blogger – il virgolettato è tratto dai un capitolo del libro “L’Oro di Napoli”, Scoglio di Mergellina di Giuseppe Marotta, ed. BUR]


san gennaro protettore


ieri la manifestazione

Ho partecipato al corteo contro la chiusura del pronto soccorso dell'ospedale San Gennaro, e scrivo proprio mentre la manifestazione è ancora in pieno svolgimento o almeno dovrebbe arrivare all'epilogo. Siamo partiti dal presidio ospedaliero presso la Penninata di San Gennaro dei Poveri, all'inizio in pochi, poi man mano che avanzavamo sempre più persone si sono unite a noi, per marciare e protestare, preceduti da striscioni e cartelli, e armati della nostra voce per dire no ad una politica regionale che pensa solo a privatizzare e ad accorpare poli ospedalieri, che investe fior di quattrini per far aprire supermercati al posto di un cinema, e a chiudere un servizio di vitale importanza per un quartiere con una popolazione di 80.000 abitanti. Perchè scendere in piazza per il San Gennaro?

Perchè già hanno chiuso l'Ascalesi, gli Incurabili (ospedale dove operò il medico dei vicoli, Giuseppe Moscati), e a fine novembre è prevista la chiusura del San Gennaro. E' una vergogna privare un popolo che già soffre della mancanza cronica di servizi sociali, esclusi quelli parrocchiali o privati, della possibilità di accedere al diritto, e sottolineo diritto alla salute. Anzichè chiudere bisogna finanziare e potenziare i reparti di eccellenza, e quello del San Gennaro è l'unico raggiungibile per il quartiere, in quanto, soprattutto per i malati più gravi, se si dovesse verificare l'ipotesi di dover raggiungere un ospedale più lontano, tipo il Cardarelli, questi hanno tutto il tempo per passare a miglior vita prima di arrivare a destinazione.

Ora io mi domando e dico: va bene che il governatore è Caldoro per il cui partito, il PDL, le privatizzazioni sono una religione, ma il sindaco De Magistris come intende muoversi in proposito? E' questa la politica del rinnovamento che tante speranze aveva suscitato quando l'ex magistrato si è presentato ai napoletani che lo hanno eletto sindaco, cioè come rappresentante degli interessi della città? Auguriamoci che quel programma sia reale e non l'ennesima promessa mancata! [vincenzo minei]


intervenire subito

“Il palazzo al civico numero 2 di Vicoletto san Gennaro dei Poveri è pericolosissimo, alcune famiglie hanno già abbandonato lo stabile altre invece non sanno cosa fare e dove andare.” Così una donna che abita di fronte al palazzo pericolante esprime la sua preoccupazione. Sembra che il pavimento al secondo piano è in parte sprofondato e lo stabile ha lesioni intere preoccupanti.

Sempre da persone che abitano nei pressi, sono venuti sia i pompieri sia alcuni esperti e hanno ordinato lo sgombero immediato. Ci chiediamo: perché alcune famiglie non vanno via? E se lo stabile è realmente così pericoloso come mai non è stato messo un avviso, non sono state messe apposite impalcature per evitare un disastro maggiore?

Se è così, e bisogna verificare la veridicità di tali affermazioni (sembra che per aggiustare le fondamenta ci vogliono circa 300 mila euro), e se la situazione è realmente preoccupante, la pericolosità del palazzo mette a repentaglio non solo la vita di chi ci abita ancora ma anche dei passanti e tutti gli altri stabili nelle vicinanze.

Speriamo che si faccia subito qualcosa. Non aspettiamo che succede una catastrofe, gridando poi allo scandalo. Se la situazione è realmente così grave c‘è bisogno di avvisare subito la popolazione, mettere al sicuro la gente, circoscrivere l’area. [+blogger]


giovedì 17 novembre

Con il provvedimento varato nel nuovo piano sanitario della Regione Campania il pronto soccorso dell'ospedale San Gennaro chiuderà il prossimo 30 novembre, limitando di un riferimento certo di primo soccorso oltre 100mila persone.

Il provvedimento prevede l’accorpamento del San Gennaro e dell’Ascalesi al futuro ospedale del Mare, situato all’interno della zona rossa a rischio sismico e vulcanologico del Vesuvio e che per ora resta ancora sulla carta, perché sotto inchiesta della magistratura per truffa ai danni dell’Asl Napoli1.

Inoltre dopo la chiusura del pronto soccorso dell’Ospedale Incurabili e del Cto, l’ unico pronto soccorso rimasto in zona è quello dell’ospedale Cardarelli che già soffre di sovraffollamento.

Con la chiusura del pronto soccorso dell'ospedale San Gennaro si elimina uno dei pochi servizi esistenti all'interno del quartiere Sanità', un quartiere che già' soffre di una profonda mancanza di servizi\diritti primari.

Proprio per questo la cittadinanza attiva del quartiere dopo avere bloccato il corso Amedeo di Savoia e dopo aver occupato simbolicamente la direzione sanitaria dell'ospedale San Gennaro...lancia come prossima tappa della battaglia contro la chiusura del pronto soccorso un corteo cittadino.

GIOVEDI' 17 NOVEMBRE ORE 18 - CORTEO ore 17,30 PARTENZA DAVANTI L'OSPEDALE SAN GENNARO [
comitato beni comuni cittadini della sanità]


parcheggio e caduta abusiva

Ieri a Santa Maria la Nova Aniello Silente operaio di 24 anni è caduto da un impalcatura. Impalcatura forse abusiva, contratto forse abusivo, lavoro forse abusivo, caduta forse abusiva, parcheggio forse abusivo… Parcheggio? Sì, il ragazzo è all’ospedale Loreto con la prognosi riservata ma forse ha scampato il pericolo della morte. Come mai? Grazie all’abusivismo.

Grazie all’abusivismo? Si, hai capito bene, grazie all’abusivismo. Il corpo del povero Aniello è andato a finire sulla carcassa di un'auto parcheggiata abusivamente che ha attenuato il colpo e forse gli ha salvato la vita. Ha diverse fratture ma sembra se la cavi, non è sciolta ancora la prognosi ma noi tutti lo speriamo bene. Per fortuna anche chi lavora ha il suo angelo abusivo. [+blogger]

merce di scambio

Per cortesia, per cortesia, posso essere almeno considerato merce di scambio?

Oggi ero nel centro polifunzionale di via Nuova Poggioreale. Mentre camminavo ho sentito diversi giovani che discutevano del fatto che da tre mesi non prendevano lo stipendio, incerti di cosa dovevano o non dovevano fare, alla fina hanno deciso di risalire e lavorare ancora gratis. Con loro c’era una mia ex collega che ascoltava le storie un po’ perplessa. Ad un certo punto uno di loro le ha rivolto la parola dicendole: “beata te che ti pagano ogni mese”.

Premetto che questa ragazza “fortunata” lavora da diversi anni con un contratto a progetto. Se pur le è rinnovato non è mai previsto però l’aumento. Come per legge non percepisce le ferie, né le malattie, né gli straordinari, ma in compenso deve lavorare otto ore al giorno (senza doverlo spifferare però), etichettata come una fortunata, è ricattata con la più infima delle schifezze: “o lavori in questo modo o vai via, tanto c’è chi sta peggio di te, lo vedi?”.

No, mi dispiace, lei non è neanche più considerato merce di scambio. [+blogger]

"agguato" popolare

Ieri sera 7/11/2011 ore 18 davanti all’Ospedale san Gennaro è stata fatta una assemblea popolare contro la chiusura del pronto soccorso che accoglie circa 100mila abitanti. Ricordiamo che in un anno solare nello stesso ospedale sono stati fatti 3000 interventi d’urgenza salvando la vita di moltissime persone. L’assemblea richiede la riqualificazione del pronto soccorso e dell’intero ospedale, ricordiamo che nella stessa struttura ci sono reparti altamente tecnologici (senza contare medici e paramedici), e altri che vanno rivalutati come la gastroenterologia, l’otorinolaringoiatria, la ginecologia, la cardiologia, l’ortopedia.

L’assemblea spontaneamente ha organizzato una corteo per il quartiere che sì è diretto su via s Teresa degli scalzi bloccando il traffico cittadino e fermandosi all’altezza dell’Asl. E’ stata ribadita la richiesta di un incontro urgente con i vertici della regione, dopo varie trattative è stato accordato un incontro alle ore 11 del giorno 9/11/2011 nella sede della regione Campania di via santa Lucia.

La delegazione è rappresentata dai componenti del comitato popolare, del consiglio della III Municipalità e dei rappresentati dell’Ospedale. Il comitato ribadisce altresì che continuerà con azioni non violente sul territorio. Alle ore 18 del giorno di cui sopra c’è un’altra assemblea sempre davanti all’ospedale san Gennaro per comunicare l’esito delle trattative. Intervenite tutti. [mauro migliazza]


ladri d'anima...e dopo?

Ho avuto modo di assistere all’anteprima del film “Ladri D’Anima” di Maurizio Giordano, film documentario che parla di Marcello Torre sindaco di Pagani (Sa) ucciso negli anni Ottanta per difendere le sue idee e il suo senso di giustizia. Beh, al di là che non sarebbe neanche il caso di recensirlo, ma lo faccio esclusivamente per ciò che rappresenta e ha rappresentato l’ex sindaco barbaramente assassinato, un film del genere non solo mette in cattiva luce il protagonista, ossia Marcello Torre, ma anche tutti quelli che si battono attualmente per lui e per la giustizia sociale.

Brevemente e tecnicamente “Ladri D’Anima” si posiziona tra un film di Mario Merola/Giggi D'Alessio stile anni perduti e i montaggi che attualmente si possono vedere su youtube che raffigurano neomelodie pagane d’importazione. Come già precedentemente recensito il film “Un Camorrista Perbene”, al di là del fatto che nel messaggio ultimo come nel soggetto “Ladri D’Anima” ha intenti più nobili e di levatura differente, la recitazione così come il montaggio, la grafica, gli snervanti nomi che appaiono di continuo con sottofondo nero (scelta naturalmente discutibile ma pur sempre una scelta di stile), risultano di sgradevole impatto sia visivo che uditivo e percettivo. La regia pecca di pressappochismo e dilettantismo, difficile non accorgersene che un’attrice professionista(?) legga spudoratamente la sua parte, anche gli incolpevoli giovani attori che per la prima volta si cimentano in un lungometraggio risultano stonati, con gli occhi nella telecamera, privi di un aiuto regia decente e di un attento operatore di macchina.

Le critiche possono anche lasciare il tempo che trovano e fare pubblicità al film, vale la massima “se ne parli bene o se ne parli male purché se ne parli”, ma la dissonante realtà tra una recitazione pessima e il protagonista che, nella sua missione sacrificale infarcita di retorica vittimistica, sopravanza in una cavalleresca “infarinatura” degna di un’elementare recita scolastica, beh credo che dire sia troppo è poco, anche in virtù del fatto che le fonti ufficiali della morte del Sindaco di Pagani risultano dissonanti, sparite, non ufficiali, confuse. Beh, se il Film “Ladri D’Anima” è servito a creare altra confusione senza dubbio nulla toglie che sia riuscito pienamente e “degnamente” nell’intendo prestabilito. Mi domando: ma per caso è stato fatto apposta? [+blogger]

napoli juve... pecché?

A Napoli, in Italia quando succedono delle catastrofi, (vedi le ultime come le 5 Terre e Genova) oltra al fatto che non si trova mai li responsabile, e quando lo si trova ci vogliono anni per condannarlo, quando non subentra la prescrizione, si grida sempre alla negligenza, alla mancanza di prevenzione e di senso civico.

Adesso che, chiamatelo eccesso di zelo, chiamatelo pure allarmismo, una partita di calcio è sospesa, attenzione stiamo parlando di una partita, niente di straordinario né assoluto, tutti si indignano per la piaggia cessata in mattinata, per il sole che è uscito a mezzogiorno e per le ottime condizione del manto erboso. Ma insomma mettiamoci d’accordo la prudenza non è mai troppa o chi “sparte av’ a peggi’a parte?”[+blogger]

ma qual è la verità?

Ma qual è la verità? È quello che penso io di me? O quello che pensa la gente? O quello che pensa quello là lì dentro? Cosa senti dentro di te, concentrati bene, cosa senti? Si, si sento qualcosa che c’è. Quella è la verità! Ma, sssssssss, non bisogna nominarla, perché appena la nomini non c’è più!
 

morte bianca e a colori

Muoiono sempre gli stessi! Per amor del cielo non voglio dire che la morte sia a vantaggio di uno e/o a favore di un altro, ma le differenze si sentono e si vedono, si percepiscono e si capiscono. Anche le malattie sono differenti: nel senso che un infarto è differente se a beccarlo è un Cassano qualunque; se un incidente ha coinvolto invece super Sic o due operai di somma Vesuviana le differenze salgono a dismisura. Contegno, contegno! C’è sempre la giustizia divina! Ma? Sarà così, io non ci vedo nulla di differente.

Un momento, un momento, adiamo per ordine. Non c’è differenza tra malato e malato, l’essere umano è uguale biologicamente e non ideologicamente. Morire a 24 anni dispiace, morire come Taricone è disarmante, morire sul lavoro è indifferente, morire come Amy Winehouse è … non mi viene il termine.

Il prestigio è differente, l’ambiente è differente, la sostanza è differente quando ad indignarsi sono migliaia se non milioni di persone. Tutti i giorni si muore in bianco ma questa è storia vecchia, non è paradossale come quella del papa che, dopo essere vissuto nella ricchezza, servito e riverito, amato e adorato se non idolatrato, poi alla fine si fa seppellire in un’umile cassa di legno.

Allora diamo a cesare quello che è di Francesco. Oggi volevo scrivere della bella brutta prestazione del Napoli ieri a Monaco. Ma lasciamo stare, cosa avrei potuto dire? Nel ricordo del 3 a 2 ripenso alla mia solitudine, facendo zapping ieri niente fiori per gli operai, niente di niente. Auguri Cassano. [+blogger]